Leonardo Bucaria

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
buongiorno,
Sono un agente immobiliare, un mio cliente proprietario di un appartamento ricevuto in donazione, venendo a conoscenza della difficoltà a vendere il suo immobile vista la donazione, mi chiede quanto in percentuale deve abbassare il prezzo per riuscire a vendere, secondo voi??
 

francesca63

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Privato Cittadino
mi chiede quanto in percentuale deve abbassare il prezzo per riuscire a vendere, secondo voi??
Non dovrebbe essere necessario abbassare il prezzo.
Piuttosto bisogna analizzare bene la situazione ( quanti anni sono trascorsi dalla donazione, se il donante è ancora in vita, se altri futuri legittimari hanno ricevuto altre donazioni,se il donante ha un patrimonio più o meno grande), e trovare la soluzione giusta per il caso singolo.
Se non sei pratico, fatti consigliare da un notaio.
Le possibilità sono tante e differenti: dalla “risoluzione della donazione” per mutuo dissenso, alla polizza apposita.
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
buongiorno,
Sono un agente immobiliare, un mio cliente proprietario di un appartamento ricevuto in donazione, venendo a conoscenza della difficoltà a vendere il suo immobile vista la donazione, mi chiede quanto in percentuale deve abbassare il prezzo per riuscire a vendere, secondo voi??

Non esiste una risposta univoca. Deve semplicemente trovare un acquirente che abbia la DISPONIBILITA' IN CONTANTI dell'intera cifra richiesta, ossia un acquirente che NON ABBIA BISOGNO DI INGINOCCHIARSI DAVANTI AD UNA BANCA PER CHIEDERE L'EROGAZIONE DI UN MUTUO.

La provenienza donativa ostacola l'erogazione dei mutui, ma se uno ha il contante disponibile in banca, non ha alcun problema.

Unico rischio da tenere in considerazione, è se esistono LEGITTIMARI PRETERMESSI.

I "LEGITTIMARI PRETERMESSI" sono persone che AVREBBERO AVUTO DIRITTO AD UNA QUOTA dell'immobile donato, e che invece SONO STATI IGNORATI COMPLETAMENTE. Queste persone hanno diritto di esercitare la cosiddetta azione di riduzione, per rientrare in possesso della loro quota, entro 10 anni dalla morte del donante, se il donante è deceduto, OPPURE entro 20 anni dalla data della donazione, se il donante è in vita.

Ti faccio un esempio pratico.

Nel 2008 mio nonno ha donato il suo appartamento al 50% a me e al 50% a mio fratello, IGNORANDO COMPLETAMENTE mia madre, cioè sua figlia.
Mia mamma è una LEGITTIMARIA PRETERMESSA.
Mio nonno è deceduto nel 2010.
Mia mamma, se volesse, avrebbe tempo fino al 2010 + 10 anni = 2020, per chiamare un avvocato e chiedere, al 50% a me ed al 50% a mio fratello, l'erogazione in contanti della sua quota, facendo stimare il valore dell'immobile che ci è stato donato - al 50% ciascuno - nel 2008.
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Unico rischio da tenere in considerazione, è se esistono LEGITTIMARI PRETERMESSI.
Non è l’unico rischio.
Quello che preoccupa anche di più sono gli eventuali legittimari non ancora “noti”, che rendono l’incertezza molto grande.
Ovvero un donante potrebbe avere in futuro altri figli, potrebbe risposarsi o aver avuto figli al di fuori del matrimonio che chiederanno il riconoscimento.
I "LEGITTIMARI PRETERMESSI" sono persone che AVREBBERO AVUTO DIRITTO AD UNA QUOTA dell'immobile donato, e che invece SONO STATI IGNORATI COMPLETAMENTE. Queste persone hanno diritto di esercitare la cosiddetta azione di riduzione, per rientrare in possesso della loro quota, entro 10 anni dalla morte del donante, se il donante è deceduto, OPPURE entro 20 anni dalla data della donazione, se il donante è in vita.
Per precisione:
I legittimari non hanno diritto ad una quota dell’immobile donato; hanno diritto alla quota di eredità stabilità dalla legge.
Questa quota potrebbe essere stata lesa dalla donazione, ma si potrà sapere solo alla morte del donante , facendo i conti.
Prima della morte del donante è possibile solo proporre opposizione stragiudiziale alla donazione ( non l’azione di riduzione).
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Grazie per aver ricondotto le mie considerazioni al giusto rigore legale, francesca63.

Non essendo né un avvocato, né un notaio, né un libero cultore della materia "diritto civile" / "diritto penale", è molto facile per me "inciampare". Grazie! ;)
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Ora che sono stati messi più che in chiaro i "RISCHI" derivanti dall'acquistare un immobile proveniente da donazione, A MIO AVVISO la risposta resta sempre la stessa.

Bisogna VALUTARE CASO PER CASO.

E non ha senso abbassare il prezzo senza che sia stata chiesta una TRATTABILITA' del prezzo dal POTENZIALE ACQUIRENTE INTERESSATO.

Quindi suggerisco all'autore del thread di aggiungere la dicitura "TRATTABILI", che lascia spazio a tutto ed al contrario di tutto. Senza abbassare bruscamente. I primi che svalutiamo il nostro immobile siamo noi se abbassiamo senza che ci venga chiesto.
 

marcanto

Membro Senior
Professionista
Sono un agente immobiliare, un mio cliente proprietario di un appartamento ricevuto in donazione, venendo a conoscenza della difficoltà a vendere il suo immobile vista la donazione, mi chiede quanto in percentuale deve abbassare il prezzo per riuscire a vendere, secondo voi??
fatti salvi gli allerta di chi mi ha preceduto

a me mi fanno riflettere alcune espressioni del quesito iniziale
"venendo a conoscenza della difficoltà a vendere" tale difficoltà quale natura ha ?
> è affine con quanto è stato detto da chi mi ha preceduto
> è insita nelle condizioni di conservazione in cui versa l'immobile
altrimenti non è chiaro a cosa ci si riferisce con "difficoltà"
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
fatti salvi gli allerta di chi mi ha preceduto

a me mi fanno riflettere alcune espressioni del quesito iniziale
"venendo a conoscenza della difficoltà a vendere" tale difficoltà quale natura ha ?
> è affine con quanto è stato detto da chi mi ha preceduto
> è insita nelle condizioni di conservazione in cui versa l'immobile
altrimenti non è chiaro a cosa ci si riferisce con "difficoltà"

Leggi anche le ultime tre parole:

venendo a conoscenza della difficoltà a vendere il suo immobile vista la donazione

NON ha minimamente parlato di vetustà dell'immobile o di esigenti necessità di ristrutturazione edilizia.

Ha solo asserito di essersi bruciato qualche chance, visto che tra gli atti di provenienza ve ne è uno di "donazione". E si stava chiedendo se non è il caso di abbassare il prezzo, senza che nessun potenziale acquirente glielo abbia chiesto. Io ho suggerito di aggiungere un "TRATTABILE", ed è già tanto, perché "trattabile" a casa mia significa "So che l'immobile vale meno di X, ma lo metto X+1 così ti faccio lo sconto di 1 e lo vendo a X".
 
U

Utente Cancellato 72152

Ospite
Volevo aggiungere un'ulteriore precisazione sui LEGITTIMARI PRETERMESSI (perlomeno quelli di cui è nota l'esistenza, e non sottovalutate questa parentesi).

I LEGITTIMARI PRETERMESSI possono, con REGOLARE ATTO NOTARILE, rnunciare all’azione di riduzione delle donazioni e delle disposizioni testamentarie lesive della loro quota di riserva.

La rinuncia del legittimario pretermesso può però, ahimé, essere impugnata dai creditori del legittimario pretermesso, e dal curatore dell'eventuale fallimento del legittimario pretermesso. FONTE: IL CASO.it - Foglio di informazione giuridica.
 

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