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ed....................io abito a milano.

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http://www.lavoripubblici.it/news/2...vendite-in-calo-nel-terzo-trimestre_7421.html
Agenzia Territorio: Compravendite in calo nel terzo trimestre
24/11/2010 - Da oggi è disponibile la Nota trimestrale, che fornisce una breve sintesi sull'andamento dei volumi delle compravendite effettuate in Italia nel corso del terzo trimestre 2010, messi a confronto con i dati dello stesso periodo del 2009.
I dati elaborati nella Nota trimestrale, realizzata a cura dell'Osservatorio del mercato immobiliare, mostrano - nel III trimestre 2010 - una flessione delle compravendite, disattendendo i segnali positivi registrati nei primi due trimestri dell'anno.
In questo trimestre, infatti, il tasso tendenziale annuo del volume di compravendite (variazione percentuale del III trimestre 2010 rispetto al III trimestre 2009) per l'intero settore immobiliare risulta pari al -2,4%, e segue il +3,4% e il +2,4%, rispettivamente del I trimestre e del II trimestre.
Risulta evidente un mercato degli immobili non residenziali che rimane in netto calo e un mercato delle abitazioni e pertinenze incerto, con segni discordanti nei primi trimestri del 2010. L'incertezza nel settore residenziale dipende dall'andamento dei Comuni non capoluoghi e delle regioni del Sud. Infatti, nei Comuni capoluoghi e nel centro-nord la crescita permane, anche se ad un tasso rallentato rispetto ai trimestri precedenti.

Trimestrale2010_1.jpg

In particolare:
* il settore residenziale, con 129.240 compravendite complessive, risulta ancora in crescita nelle regioni del Nord, dove il tasso tendenziale annuo nel III trimestre 2010 è pari a +2,6%, e del Centro, dove la crescita tendenziale annua è pari a +1,0%.
Decisamente negativo risulta invece il tasso tendenziale di variazione delle compravendite di abitazioni al Sud, -13,8%, flessione che segue i due dati positivi dei precedenti trimestri, il 6,9% e il 4,2%, rispettivamente nel II e nel I trimestre 2010;
* il settore terziario, con 2.967 transazioni, mostra nel III trimestre 2010 un tasso tendenziale annuo ancora negativo pari a -3,0%, che segue la flessione del settore già registrata nel I e II trimestre 2010; la contrazione risulta di gran rilievo al Sud, -11,6%, e meno grave al Nord, -1,7%, mentre al Centro le compravendite variano in questo trimestre del +3,0% rispetto al III trimestre 2009;
* il settore commerciale con 6.892 NTN complessivi registra una variazione tendenziale fortemente negativa che risulta pari a -10,1%, accentuando quindi in questo trimestre il calo rilevato nei primi due trimestri dell'anno; la flessione del trimestre va attribuita principalmente alle regioni del Centro e del Sud mentre al Nord, area in cui si concentra quasi il 50% del mercato, la perdita è contenuta al -5,0%, in linea con la perdite dei trimestri precedenti;
* il settore produttivo con 2.220 compravendite, come il commerciale, peggiora il dato negativo del I e del II trimestre, con un tasso tendenziale negativo pari a -16,9%; più elevate sono le flessioni al Centro, -28,2% e al Sud, -27,4%, mentre minore risulta la perdita del mercato al Nord, -11,5%, dove però si concentrano oltre il 70% delle compravendite.


Il settore residenziale conferma, come già evidenziato nelle Note trimestrali precedenti, un trend migliore per i capoluoghi, che crescono ancora nel III trimestre 2010 del 4,9%, rispetto ai Comuni minori in perdita del -5,8%.
In particolare al Nord, sia i capoluoghi sia i Comuni minori evidenziano in questo trimestre una crescita, più sostenuta nei capoluoghi con il 7,9%, appena accennata nei Comuni minori con lo 0,7%. Al Centro, mentre per i capoluoghi si osserva un andamento positivo delle transazioni delle abitazioni del 9,0%, che si aggiunge alla buona performance dei due trimestri precedenti, i Comuni non capoluogo perdono invece il 4,6%, rispetto al III trimestre del 2009. Al Sud, invece, sia nei capoluoghi sia nei non capoluoghi, il mercato delle abitazioni è in perdita: -5,6% è il tasso tendenziale annuo nei capoluoghi rispetto al +6,3% registrato nel II trimestre 2010; -16,4% la perdita nei Comuni minori rispetto al +7,2% del precedente trimestre. Nelle otto principali città italiane e nelle relative province si osserva un complessivo consolidamento dell'inversione di tendenza rilevata nei precedenti trimestri.
Infatti, i volumi delle compravendite di abitazioni registrano nel complesso un tasso medio tendenziale annuo pari a +7,8%. Il mercato nei Comuni delle rispettive province risulta invece nel complesso stabile, +0,2%.
Il mercato immobiliare residenziale della città di Roma risulta ancora in questo trimestre in forte ripresa con un tasso tendenziale pari a +13,9% e, seppur lieve, la crescita permane anche nel resto della provincia, +1%. Elevato anche il rialzo delle compravendite a Milano, +19,7% in città e +8,3% nel resto della provincia, dove si assiste al primo segno positivo dal 2006. Buona risulta anche la performance del mercato delle abitazioni di Bologna, che mostra una crescita pari al 7,0% in città e all’1,3% nel resto della provincia. Decisamente negative risultano di contro le variazioni dei volumi di compravendita nelle città di Firenze e Palermo, rispettivamente -7,4% e -10,6%, e nelle relative province, -4,7% e -21%. Torino, sia in città sia in provincia, mostra nuovamente un dato tendenziale negativo, rispettivamente -2,3% e -1,8%. Genova e Napoli presentano mercati stabili in città e in perdita nei Comuni della provincia (Genova: +1,3% città, -7,2% resto provincia; Napoli: 0,0% città, -21% resto provincia).

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SCENDONO LE COMPRAVENDITE IN ITALIA TRANNE che a ROMA E A MILANO ( MA SOLO X GLI IMMOBILI RESIDENZIALI)

fonte Agenzia del Territorio


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giannibaudo

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Scusate, per arrivare a 635.000 NTN nel 2010 devono essere conclusi altri 192.000 atti di compravendita...secondo voi è raggiungibile un tale risultato nell'ultimo trimestre? Nutro qualche dubbio...
neanche se Enasarco riesce a portare in porto la vendita di tutti i 17.000 e rotti alloggi in programma per il 2010...Che ne pensate?
 

acquirente

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SUI RAPPORTI DELL’IMMOBILIARE ITALIANO

Se i redditi non salgono, i prezzi devono scendere
per smaltire l’enorme inveduto degli ultimi 5 anni
REAL ESTATE – IMMOBILIARE | LA GUERRA DEI DATI E LE FALSE ILLUSIONI SUL MATTONE –


Nomisma, che dal greco antico indica il valore reale delle cose, importante società di studi economici fondata a Bologna nel 1981 da Nerio Nesi e Francesco Bignardi, vera e propria agenzia di rating per l’Industria delle Costruzioni e per l’Industria Immobiliare italiana, una holding – si vedano azionisti e partecipazioni di area prodiana – ha presentato il Terzo Rapporto Immobiliare 2010.

Una relazione di dati, tendenze e previsioni sulle compravendite immobiliari in Italia, ve ne facciamo una sintesi: la crisi (2009-2010) avrebbe bruciato 60 miliardi complessivamente nel settore immobiliare unito all’industria delle costruzioni. Motivo: la riduzione delle compravendite unita a quella dei prezzi avrebbe compresso il fatturato del settore immobiliare, in quanto alla flessione dimensionale del mercato immobiliare si aggiunge quanto sta perdendo il comparto delle costruzioni. … Ma il terzo rapporto Nomisma aprirebbe una strada verso la luce, sostenendo che il mercato è in lento recupero e che è terminata la fase di discesa dei prezzi.

Previsioni… Secondo Gualtiero Tamburini – presidente di Nomisma, Assoimmobiliare e Federimmobiliare – il valore delle abitazioni non subirà ulteriori cali nel 2011 in termini nominali, ma anzi, torneranno a crescere leggermente nel secondo semestre 2011. Dati e Conclusioni… Rispetto a tre anni fa i prezzi sono scesi del 10% ma non c’è stato il crollo a due cifre registrato in Inghilterra e Usa. Ancora Previsioni… Le compravendite di abitazioni potranno toccare quota 620mila, crescendo di circa due punti percentuali rispetto al 2009, quando avevano raggiunto il livello minimo dei 600mila atti.

Conclusioni… Comunque è dietro le spalle il picco più basso raggiunto dal settore nel settembre 2009 riguardo il comparto residenziale, mentre la stessa schiarita ancora non c’è stata per gli immobili destinati a terziario, industria e retail. Dati sulle compravendite… Dall’inizio della crisi immobiliare, il mercato italiano delle compravendite ha perso circa il 26% per il settore abitativo e il 34% in corrispondenza degli altri immobili. Chi compra oggi… Chi sta investendo sono le famiglie che hanno liquidità e puntano sul mattone. Come e cosa si compra… C’è più attenzione alla qualità e al risparmio energetico. Sui Mutui… I mutui sono favorevoli, ma l’accesso resta limitato. Sugli affitti… I canoni sono leggermente aumentati anche se non c’è ancora chiarezza sull’introduzione della cedolare secca.

COSA DICE L’ISTAT E COSA NON DICONO I DATI – Abbiamo scaricato dal sito dell’Istat, fatelo anche voi – tavole in Excel – i dati riferiti, anno per anno, dal 1997 al 2009 delle compravendite di terreni per tipologia*, delle compravendite di unità immobiliari per tipologia* e di mutui stipulati per costituzione di ipoteca immobiliare.

I TERRENI – Partiamo dai terreni e più specificatamente quelli edificabili e vediamo che nel quinquennio (1997-2002) le compravendite hanno avuto un vero e proprio boom crescendo del 40%, forse c’entra il condono edilizio del 2004?! E nel quinquennio (2004 -2009) le compravendite hanno subito un vero e proprio crollo diminuendo del 45% e riportandosi a numeri di scambio inferiori del 25% al dato del 1997. Ergo, nel triennio 2002-2004 si è investito in aree edificabili e si sono gettate le basi per costruire, in Italia passano anni dal progetto al permesso di costruire, credendo in un trend di crescita senza fine, visto che le compravendite del solo settore residenziale erano cresciute, ma che dico scoppiato, nel quinquennio (1997-2002) con un più 45% passando da 649.399 unità immobiliari compravendute a 938.433.

LE COMPRAVENDITE – Come detto prima il vero e proprio boom del mattone sta in quel quinquennio 1997-2002 e qui bisogna ricordare due fatti sostanziali: il passaggio all’euro e lo scudo fiscale, che datano fine 2001 e creano la vera e propria spinta inerziale all’Industria delle Costruzioni e all’Industria Immobiliare italiana. Tra il 2003 e il 2006 il mercato cresce ancora di un 10% toccando il massimo delle compravendite con 1.032.512 sempre nel settore abitativo, ma anche qui c’è un fatto che contribuisce a far crescere i numeri del real estate italiano ed è l’acquirente extracomunitario. Dal 2007 s’imbocca la china discendente che riporta i numeri intorno ai valori del 1998 pari a 762.203 transazioni.

I MUTUI – Qui partiamo dai 223.751 del 1997 in riferimento a mutui con garanzia di ipoteca immobiliare che quasi raddoppiano nel quinquennio fino ad arrivare ai 431.382 del 2002. Nel quinquennio successivo crescono vorticosamente di quasi un altro 30% pari a 550.840 del 2007 ma non certo per l’allargamento della base del mercato degli acquirenti ma bensì per altri due fattori – come visto anche nel post di ieri – L’immobiliare italiano ritorna alla Lira, si venderà solo al prezzo degli anni ’90! – gli istituti di credito in “virtù” della corsa all’accorpamento sono disponibili ad erogare mutui a go-go che si allungano nel tempo dai 15-20 ai 40 anni e dal 65% di media erogato all’incredibile 120% per effetto delle perizie di facili costumi e della spinta dell’esercito dei mediatori creditizi. … Ma il motivo principale è l’impoverimento delle famiglie italiane a cui non crescendo il reddito da un decennio – ricordiamo che l’Italia è a crescita zero giusto dal 1997 ad oggi – deve necessariamente rivolgersi al credito se vuole (o deve) cambiare casa. Dal 2007 ad oggi anche per i mutui, al di là dei tassi “favorevoli”, abbiamo una discesa, che riporta i numeri dell’erogato al decennio precedente, pari ai 425.745 del 2009.

IL MERCATO DELLE DONAZIONI – O atti di alienazione a titolo gratuito – sempre dati Istat contemplati nel file precedente – numeri importanti che non sono contemplati nei dati delle compravendite immobiliari e che passano nel quinquennio 1997-2002 da 153.333 a 236.023 del 2002 con un incremento del 55% per poi esplodere nel 2006 a 309.468, forse complice il provvedimento sull’indulto e ridiscendono fino alle 192.536 nel 2009.

Come avevate potuto notare un’orgia di dati ma semplici ed anche spiegabili. Inspiegabile è invece la previsione di Nomisma e di qualunque altro ufficio studi che non faccia ovvio riferimento allo scudo fiscale come unico volano per il mattone del 2010. Come inspiegabile è anche l’affermare che i prezzi non scenderanno nel chiuso degli uffici dove si tratterà e si cederà su valori e prezzi per far fuori la massa di invenduto che i costruttori italiani hanno sulle spalle a meno che, nonostante abbiano fior fior di mutui fondiari sopra la testa, non preferiscano portare i libri in tribunale. Si sgonfieranno i prezzi delle case usate, del nuovo invenduto, dei bilanci delle società, delle banche… Se si vuole far ripartire il settore non vi è alcuna altra possibilità, visto che il mercato degli acquirenti è quello della prima casa, perché in gran parte sono questi gli edifici costruiti, come visto nei dati Istat, negli anni scorsi e la fascia è quella dei redditi medio bassi degli italiani. Gli stipendi non sono cresciuti negli anni, figuriamoci se con la depressione economica italiana ed europea potranno crescere nei prossimi, perciò o vivere o morire… I prezzi delle abitazioni dovranno tornare a riallinearsi ai redditi come negli anni ’90… con un mercato più ristretto perché la precarietà del lavoro e la fine, per liquidità, degli aiuti da parte delle famiglie, fanno segnare purtroppo il passo a queste importanti Industrie delle Costruzioni e dell’Immobiliare in Italia. Crediamo perciò pressoché inutile parlare ancora di valori e creare false speranze a uomini e donne che fanno l’impresa, piccola media e grande. Oltretutto, a denunciare lo stato del settore i costruttori arrivano in ritardo di un anno, vi invitiamo a leggere l’intervista del dicembre 2009 a Giuliano Campana – vicepresidente dell’Ance nazionale – Imprenditori edili sovversivi, «i cosacchi del mattone», alle porte di Roma, visto che per la prima volta scenderanno in piazza, addirittura insieme ai lavoratori della filiera edile-costruzioni, ai primi di dicembre.
 
I

immpittaro

Ospite
REAL ESTATE – IMMOBILIARE | LA GUERRA DEI DATI E LE FALSE ILLUSIONI SUL MATTONE –

è un link ? se si mettilo per favore.....
per il resto che dire? Potrei fare una società di idee con te.....la tua analisi è la mia analisi della situazione immobiliare in Italia......solo tu l'hai descritta meglio.
E' per questo che insisto a dire che vorrei cambiare settore........l'epoca ideale dell' immobiliare è finita anche per mutamenti socio-demografici importanti avvenuti negli ultimi anni che tu descrivi bene.

Che dire ? Invito tutti i miei colleghi a leggere bene il tuo ultimo post :ok::ok::fiore:
 

Antonello

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Membro dello Staff
Agente Immobiliare
E' per questo che insisto a dire che vorrei cambiare settore........l'epoca ideale dell' immobiliare è finita anche per mutamenti socio-demografici importanti avvenuti negli ultimi anni che tu descrivi bene.

Mi domando: che cosa vorresti fare?
Se sai fare bene questa professione, insisti.
I risultati verranno.
Le analisi, le interviste, i catastrofici, i maligni e quant'altro sono sempre esistiti ed esisteranno ancora.
Se ti fai condizionare dai rapporti costruiti ad arte da incompetenti del settore non ne esci più.
Fai come me: non li leggo e basta.
Guardo al quotidiano ed un pochino al futuro.
E non credere a quello che in tanti promettono, del tipo:
"D’ora in poi i controlli saranno invece a tappeto e se ne fa garante la locale Camera di Commercio".
E' diventato un ente al servizio delle lobby e ha ceduto alle forti pressioni dei vari brand immobiliari.
Siamo noi che dobbiamo vigliare sull'operato di questo ente tanto distratto da legalizzare con l'iscrizione al registro imprese irregolari ed abusivi (leggi procacciatori e consulenti immobiliari).
Dopo innumerevoli segnalazioni sull'errore commesso, continuano ad iscrivere.
E' di questo che ti devi preoccupare, non del calo delle vendite che è normale in tempo di crisi.
Ricordati che dopo una guerra c'è sempre stata la ricostruzione.
Pensa a questo e ti sentirai più sollevato.
 

acquirente

Nuovo Iscritto
Professionista
per immpittaro

No, mi dispiace non ho il link.................l'ho copiato da un altro forum.
ciao

Aggiunto dopo 1 :

E' di questo che ti devi preoccupare, non del calo delle vendite che è normale in tempo di crisi.
Ricordati che dopo una guerra c'è sempre stata la ricostruzione.
Pensa a questo e ti sentirai più sollevato
.

accordo::stretta_di_mano::
 

fabbres

Nuovo Iscritto
E' cambiato il mercato in questi anni ,sial punto di vista della commerciializzazione degli immobili con internet che ha reso i privati piu' forti mentre ,con l'esaurirsi delle aeree fabbricabili,l'offerta immobiliare e' principalmente di case usate e pochissime nuove,Il problema e' che lo stock e' di cattiva/pessima qualita' in gran parte x poca manutenzione e anche xrche' in passato si e' molto speculato nel costruire.
Molte tipologie sono scarsamente vendibili ( p terra ,botteghe,pianibassi ,zone degradate ecc ecc) se nn aprezzi bassi ma il cliente nn accetta.
Inoltre la poca inflazione (ufficiale) nn favorisce gli imm
segue.....
 

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