Marionzo

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Vendita di una casa affidata ad una agenzia. Mandato di 4 mesi e mezzo, con tacito rinnovo della stessa durata del primo mandato. Il venditore firmal'accettazione di una proposta di un acquirente datata oltre la scadenza del mandato di vendita. Il venditore si accorge del proprio errore (anche se l'offerta era congrua, la stessa è stata presentata dall'agente oltre la scadenza del proprio mandato di ca tre mesi). Quesito: il venditore, non volendo più vendere, può impugnare la proposta erroneamente accettata per insussistenza delle premesse necessarie per formularla (mandato scaduto all'agenzia incaricata della vendita). Mi rendo conto del caso un po' particolare e spero di essere stato il più chiaro possibile.
 

Marionzo

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Quindi in caso di rinuncia da parte dell'acquirente nulla è dovuto all'agenzia. Anzi si potrebbero chiedere i danni. Che ne dici?
 

Carlo Garbuio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Il venditore si accorge del proprio errore (anche se l'offerta era congrua, la stessa è stata presentata dall'agente oltre la scadenza del proprio mandato di ca tre mesi)
e dove starebbe l'errore?

il venditore, non volendo più vendere, può impugnare la proposta erroneamente accettata per insussistenza delle premesse necessarie per formularla (mandato scaduto all'agenzia incaricata della vendita)
non c'è alcun errore
non serve un mandato per accettare o meno una proposta
 

Zagonara Emanuele

Membro Senior
Agente Immobiliare
L'affare è concluso indipendentemente dall'incarico scaduto o meno.

Come ti ha già risposto il collega prima di me, il rapporto contrattuale è efficace e lega / riguarda le parti contraenti (venditore e acquirente) e non l'agenzie che ha esaurito il proprio lavoro.

La provvigione all'agenzia è dovuto anche se l'acquirente dovesse recedere / rinunciare all'acquisto.
I danni dovrai chiederli al venditore che diventa inadempiente e non all'agenzia.
 

Carlo Garbuio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Quindi in caso di rinuncia da parte dell'acquirente nulla è dovuto all'agenzia. Anzi si potrebbero chiedere i danni. Che ne dici?
ricapitolando
il venditore incarica l'agenzia
scade il mandato
l'agenzia presenta una proposta firmata dall'acquirente
il venditore accetta la proposta
...
e poi
il venditore dice di aver commesso un errore
l'acquirente rinuncia (quindi ritira la proposta che aveva presentato)
...
e l'agenzia, in mezzo a questa confusione, non dovrebbe percepire la provvigione e, in aggiunta, si vorrebbero chiedere i danni?
...
e un utente inizia una discussione dal titolo Venditori Vessati?

che mondo strano
 

Zagonara Emanuele

Membro Senior
Agente Immobiliare
ricapitolando
il venditore incarica l'agenzia
scade il mandato
l'agenzia presenta una proposta firmata dall'acquirente
il venditore accetta la proposta
...
e poi
il venditore dice di aver commesso un errore
l'acquirente rinuncia (quindi ritira la proposta che aveva presentato)
...
e l'agenzia, in mezzo a questa confusione, non dovrebbe percepire la provvigione e, in aggiunta, si vorrebbero chiedere i danni?
...
e un utente inizia una discussione dal titolo Venditori Vessati?

che mondo strano

In effetti pare d'essere ad "oggi le comiche" :risata::risata::risata:
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Il venditore si accorge del proprio errore
Non si capisce dove sia l'errore; perché non vuole più vendere ?
Quesito: il venditore, non volendo più vendere, può impugnare la proposta erroneamente accettata per insussistenza delle premesse necessarie per formularla (mandato scaduto all'agenzia incaricata della vendita).
Non sembra che ci sia stata nessuna coercizione tipo pistola alla tempia per la formulazione della proposta , ne tantomeno per l'accettazione, quindi era regolare la proposta e regolare la sua accettazione.
La proposta accettata ( la cui accettazione sia stata comunicata al proponente entro la data prevista) è un normale e regolare contratto preliminare.
Se uno dei due ha cambiato idea, ne pagherà le conseguenze.
Se entrambe le parti hanno cambiato idea, potranno risolvere consensualmente il contratto, pagando comunque le dovute provvigioni.
Se il cambio di idea dipende dalla errata credenza di non dovere le provvigioni, a causa dell'incarico scaduto ( fattore ininfluente), è sbagliata l'idea; avete trattato tramite agenzia, e le provvigioni sono dovute ( anche se la vendita non si concluderà).
Quindi in caso di rinuncia da parte dell'acquirente nulla è dovuto all'agenzia. Anzi si potrebbero chiedere i danni. Che ne dici?
L'agenzia andrà pagata.
Se cambia idea l'acquirente, oltre a pagare le provvigioni perderà la caparra o dovrà risarcire i maggiori danni provocati al venditore .

Discussione surreale, ma bella ;)
 

Slartibartfast

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Quindi in caso di rinuncia da parte dell'acquirente nulla è dovuto all'agenzia. Anzi si potrebbero chiedere i danni. Che ne dici?
si potrebbero chiedere i danni all'acquirente se la proposta non era vincolata al mutuo. Tra i danni anche le provvigioni dell'agenzia che vanno pagate, incarico o non incarico.
 

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