sgaravagli

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
la proposta non presentata cosa dimostra?
Che sia stata non presentata non è credibile e comunque nessuna delle due parti può provare la propria tesi..... l'acquirente certamente pagherà (lui sapeva tutto)..... il venditore pure, perché non poteva non sapere, era sufficiente chiedere all'agenzia se il sig, mario rossi lo avessero portato loro e non lo ha fatto!!!! a mio avviso gli conviene andare in agenzia pagare e si risparmia i soldi dell'avvocato.

Comunque sia, son solo punti di vista. Resta il fatto che il bravo AI non lavora senza incarico o si creano questo tipo di casini.

questo è indiscutibile..........

personalmente credo che di queste situazioni ce ne vorrebbero di più, magari i venditori "so' tutto io", la capiranno che il verbale non conviene neanche a loro
 

il_dalfo

Membro Senior
Professionista
Che sia stata non presentata non è credibile e comunque nessuna delle due parti può provare la propria tesi
Quando si presenta una proposta:
- al venditore di persona, si fa mettere nero su bianco sulla proposta, a penna, che non accetta la proposta (o che intende accettarla ad altre condizioni)
- se il venditore e l'AI non possono incontrarsi di persona, s'invia tramite fax, raccomandata A/R, PEC. Come già detto, resta all'AI l'onere della prova.
era sufficiente chiedere all'agenzia se il sig, mario rossi lo avessero portato loro e non lo ha fatto
Vero che il venditore può (dovrebbe) informarsi sullo stato delle visite/trattative. Improbabile che chi, esterno all'ambiente lavorativo, abbia conoscenza di ciò.
A maggior tutela del proprio operato è l'AI a dover (voler) aggiornare il venditore tramite una lista clienti contattati, possibilmente comprensiva di data e a far ancora meglio, inviandola coi mezzi tracciabili di cui sopra.

Risulterò pedante ma, fatalità, gli AI che non operano con queste condizioni son quelli che vanno a cercar le provvigioni nelle aule di tribunale, mentre gli ossessivi meticolosi inviano le "prove" ai clienti e/o alla peggio ai loro legali e si vedono riconosciute le provvigioni nell'arco di breve e con tanto di sorrisi (a denti stretti per non far sentire le maledizioni).
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Se non vendi e non hai prova di incarico, mandato od altro, l'entrata in casa a mostrar l'immobile resta un rapporto unilaterale con l'aspirante acquirente
Ma secondo te è possibile entrare a casa di un venditore senza avere avuto prima un rapporto, almeno telefonico, con lui ?
Guarda che quella cosa lì (entrare senza autorizzazione) la fanno i delinquenti, non gli agenti immobiliari: altro che rapporto unilaterale ...😉
Tra l’altro, la definizione “rapporto unilaterale” mi pare un ossimoro.
Se esistente, quella è l'unica prova in mano all'AI per poter dimostrare un eventuale nesso causale
Dell’eventuale proposta, a cui io non do un gran valore, non sappiamo nulla.
La prova in mano all’agente potrebbe essere un foglio visita, una foto fatta in casa insieme al cliente, un vicino che li ha visti entrare insieme, una mail per fissare l’appuntamento....

Risulterò pedante ma, fatalità, gli AI che non operano con queste condizioni son quelli che vanno a cercar le provvigioni nelle aule di tribunale, mentre gli ossessivi meticolosi inviano le "prove" ai clienti e/o alla peggio ai loro legali e si vedono riconosciute le provvigioni nell'arco di breve e con tanto di sorrisi (a denti stretti per non far sentire le maledizioni).
Questo lo sottoscrivo in pieno: sono stata talmente meticolosa, che non mi è mai capitato che qualcuno cercasse di non pagarmi.😊

Certo sarei curiosa di sapere come si è presentato l’acquirente , e con che faccia adesso racconta di aver visto la casa con l’agente ( mi pare fatto assodato), e poi di aver comprato da privato facendo finta di nulla.
 

il_dalfo

Membro Senior
Professionista
Guarda che quella cosa lì (entrare senza autorizzazione) la fanno i delinquenti, non gli agenti immobiliari: altro che rapporto unilaterale ...
Faccio visita con dei clienti in appartamento abitato dal proprietario che ci fa da cicerone, Ad un certo punto mi accorgo che c'è un ragazzo con una cartellina in mano che sta guardando il salotto e chiedo ai clienti ed al proprietario chi sia, loro mi dicono che pensavano fosse con me.... il giovanotto lavora/va per Toscano ed aveva ben pensato di autoinvitarsi a veder l'immobile. Forte di questa ed altre esperienze di AI "disperati" non mi meraviglio di nulla e se è vero che si pecca a pensar male, è anche vero che spesso ci si azzecca. Non mi piace dover pensare sempre alle cose che possono andar storte ma facendo in sto modo evito (il più possibile) di esser impreparato.
Certo sarei curiosa di sapere come si è presentato l’acquirente , e con che faccia adesso racconta di aver visto la casa con l’agente ( mi pare fatto assodato), e poi di aver comprato da privato facendo finta di nulla.
Nessun incarico, visita fatta tempo prima, immobile non più seguito/reclamizzato dall'AI o/ne da altri AI. L'acquirente contatta il venditore dopo aver visto l'annuncio da privato. Nulla di più semplice.
In tutta questa faccenda l'unica cosa sicura è che l'acquirente è quello che si è comportato peggio. Vuoi per risparmiare sulle provvigioni (comprensibile ma disonesto) vuoi per leggerezza o fatalità (metti che si tratti di una coppia: il marito lascia i recapiti in agenzia e la moglie cerca sugli annunci privati e si rendon conto che l'immobile l'han già visto solo quando son sotto casa).
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Non mi piace dover pensare sempre alle cose che possono andar storte ma facendo in sto modo evito (il più possibile) di esser impreparato.
Impossibile dissentire.
Però nel tuo esempio (che non è caso così raro, vista l’appartenenza del “ragazzo”), l’agente non aveva clienti al seguito,quindi nessuna possibilità di equivoco o di pretese.
L'acquirente contatta il venditore dopo aver visto l'annuncio da privato.
Forse, non sappiamo.
Il fatto che sia descritto come “conoscente dei vicini”, fa pensare (sempre per pensare male), che sia tornato a cercarsi privatamente il contatto con il venditore , intenzionalmente.

Fa sorridere che siamo qui a disquisire su modalità operative un po’ “barbare”, dato che sicuramente tu sei attento e previdente, e io ai miei tempi anche.
Quindi sono situazioni che non ho mai sperimentato di persona, per fortuna 😉
 

Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
Salve a tutti,
mi trovo in una posizione talmente particolare che non ho trovato discussioni analoghe.

Ho venduto privatamente la mia abitazione diverso tempo fà. Avevo inserito diversi annunci su molti siti dedicati ma nessun rapporto con agenzie, per libera scelta.

L'appartamento è stato venduto ad un parente di una vicina di casa.

A distanza di tempo mi scrive un'agenzia immobiliare riscontrando un nesso tra la vendita e la loro agenzia.

Diverse agenzie mi chiamarono in quel periodo per far visionare l'appartamento a dei loro potenziali clienti ma io ho sempre delegato ad una persona fidata la visita, quindi, anche volendo non ho idea delle persone che hanno visitato casa.
Quando telefonicamente mi indicavano che erano agenzie io, semplicemente, gli indicavo il prezzo da me richiesto e di sommarci quanto di loro spettanza per indicarlo al potenziale acquirente.

Ad immobile venduto scopro che l'acquirente aveva fatto con un'agenzia anche un offerta preliminare che, naturalmente, io non ho mai visto in quanto non rispondente a quanto da me richiesto.

Ora, data la mia inconsapevolezza del potenziale rapporto di mediazione, come pensate debba comportarmi nei confronti dell'agenzia che chiede la provvigione sulla vendita?
Uno dei motivi per dare un incarico ad una agenzia (fidata, se possibile) è quello di pagare la provvigione a seguito di un servizio completo e soddisfacente, anzichè pagarla a un semi estraneo per un servizio di poco conto. Per la legge italiana basta il nesso di causalità, che correttamente citi anche tu, insomma basta che un agente immobiliare abilitato contatti un proprietario dichiarandosi agente immobiliare (e da quello che scrivi facevano così), porti a vedere l'immobile ad un cliente consapevole (lo era, ha addirittura fatto una proposta) e che l'affare vada a buon fine affinchè le parti debbano la provvigione all'agente, 3% + IVA a testa, almeno a Torino, salvo accordi scritti diversi. Credo che pagherai la provvigione o almeno una parte se paghi però un avvocato per trattare. Per contro la persona di tua fiducia, se non abilitata a fare l'agente immobiliare, qualora per sua sfortuna fosse entrato anche nel merito di questioni economiche con potenziali acquirenti, sarebbe passibile di multa fino a 15.000 euro (e denuncia penale se lo rifacesse), perchè non si può fare mediazione neppure gratis, neppure per un amico. Se si limtiava ad aprire la porta e non proferire parola allora il punto di vista dell'agenzia che trova nesso di causalità si rafforzerebbe. In ogni caso senza conoscere i dettagli una certezza non potrà dartela nessuno. Concludo ricordando che quando si cerca di vendere con varie agenzie immobiliari senza dare incarichi in esclusiva ci si espone anche alla richiesta di rimborso spese da parte delle agenzie che non hanno portato a termine la vendita, ovviamente spese documentate. Insomma fare da se + amico fidato + tanti agenti spesso può costare caro in cambio di nulla.
 

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