Lara Neri

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Privato Cittadino
Salve, sono Lara e ho un problema. Due anni fa ho perso mio padre e con le mie sorelle abbiamo pagato la successione, l'anno corpo è venuta a mancare mia madre e abbiamo ripagato la successione. Ora siamo proprietarie ognuna di un terzo della villetta indipendente con piano rialzato che abbiamo riecevuto in eredità dai nostri genitori. Io vorrei cedere la mia parte vendendola a entrambe le mie sorelle che mi pagherebbero in parti uguali secondo un prezzo già stabilito. Non siamo in possesso però della concessione in sanatoria, chiedo consiglio su come muovermi. Posso ugualmente vendere alle mie sorelle senza questa documentazione? E' possibile fare ugualmente l'atto? Chiedo più consigli e delucidazioni possibili in merito perché sono veramente in alto mare. Ringrazio anticipatamente
Lara
 

Bagudi

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Non siete in possesso della concessione in sanatoria perchè ancora non è stata data dal Comune, o perchè non è stata fatta ?
 

Lara Neri

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
La domanda di concessione in sanatoria fu fatta nel lontano 1985 (legge Bucalossi) da mio padre e pago' i primi 3 bollettini, poi il comune blocco' tutto in attesa non so di che, in quanto la zona dove ha costruito e' zona a vincolo archeologico sovrintendenza belle arti.
In mio possesso ho le ricevute dei 3 pagamenti e la domanda fatta al comune.

Attendo sue in merito, cordiali saluti.
 

ingelman

Membro Supporter
Agente Immobiliare
Non siete in possesso della concessione in sanatoria perchè ancora non è stata data dal Comune, o perchè non è stata fatta ?

giusta osservazione
se non è stata presentata nessuna domanda di condono state messe malino

Se esiste una domanda di condono presentata nei termini giusti, il Notaio può stipulare anche se la procedura in sanatoria è ancora in itinere

L'atto è valido purchè nello stesso venga indicata la data di presentazione della domanda di condono e il Comune dove la stesssa è stata presentata il numero di protocollo della domanda di condono stessa.
Nei casi in cui la zona dove è stato commesso l'abuso è soggetta a vincoli, nell'atto dovrà essere citato anche la richiesta di tale parere favorevole.

dimenticavo dovranno essere menzionati anche tutti i pagamenti inerenti alle oblazioni versate nonchè gli oneri concessori , soprattutto nell'ultimo condono , anche dei diritti di segreteria già interamente versati[DOUBLEPOST=1391717426,1391717373][/DOUBLEPOST]
La domanda di concessione in sanatoria fu fatta nel lontano 1985 (legge Bucalossi)
abbiamo postato insieme :)[DOUBLEPOST=1391717669][/DOUBLEPOST]
La domanda di concessione in sanatoria fu fatta nel lontano 1985 (legge Bucalossi)
la legge Bucalossi è un'altra cosa

comunque riferito al primo condono le problematiche sono minori
Vai in comune , fai tirare fuori il fascicolo e chiedi cosa manca affinchè la pratica venga definita
 

Bruno Sulis

Membro Attivo
Professionista
Secondo me occorre comunque verificare l'effettiva sussistenza dei vincoli archeologici o di altro genere al momento della presentazione della domanda di sanatoria. Potrebbe anche essere necessario un nulla osta della soprintendenza o di qualsiasi altro ente che abbia titolarità sul vincolo.
Fate poi richiesta al Comune per la definizione della pratica di condono, in maniera che la pratica che è stata sospesa sia portata a conclusione.
Servitevi di un tecnico, potrà darvi i giusti consigli vedendo lo stato della pratica.
 

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