Buongiorno a tutti.
Il mio quesito è rivolto in modo particolare agli addetti ai lavori (Colleghi - agenti immobiliari, e avvocati in primis) ma spero possa essere di aiuto a tutti, anche ai non addetti ai lavori a agli utenti.
In sintesi questo è il problema:
Incarico di vendita in esclusiva di 12 mesi, raccolto ad € 470.000,00 con pagamento a saldo entro la data di consegna dell'immobile, ovvero entro 6 mesi.
Conferente l'incarico sessantenne laureato.
L'incarico prevede molto chiaramente la "espressa accettazione di proposte raccolte alle condizioni richieste" senza necessità di ulteriore consultazione.
Proposta d'acquisto raccolta 1 mese prima della scadenza dell'incarico di vendita ad € 470.000,00 con pagamento pienamente rispondente alla richiesta.
Perciò, "affare concluso".
Per correttezza si informa il venditore dell'esistenza della proposta e del suo contenuto e lo si invita a presentarsi per la "formale accettazione" (in realtà NON occorrente a motivo dell'espressa accettazione di cui sopra).
Il venditore prende tempo, rimanda, accampa scuse e non si presenta.
Il venditore viene allora convocato formalmente sia mezzo telefonico, sia a mezzo Whatsapp sia con telegramma (tutte modalità previste dall'incarico di vendita sottoscritto dal cliente) per la firma del compromesso.
Anche in questo caso NON si presenta.
Di fatto "rinuncia a vendere alle condizioni pattuite" e "revoca" l'incarico di vendita.
Aggiungo che l'incarico di vendita prevede il pagamento di una penale nei casi suddetti.
Ora dopo un tentativo di "mediazione" fatto dai legali (a cui il conferente l'incarico non si è degnato nemmeno di rispondere) deve partire la causa.
Gli avvocati sollevano le seguenti eccezioni:
1) il conferente l'incarico non ha potuto esaminare la proposta d'acquisto.
a) Come anzidetto, la proposta essendo pienamente corrispondente alle condizioni richieste in tutto e per tutto, non necessitava di essere esaminata e accettata.
b) il conferente l'incarico è stato comunque convocato per l'esame della proposta ma non si è presentato.
2) la penale è vessatoria
a) in realtà, benchè alta, la penale è stata posta anche a carico in egual misura a carico dell'agenzia immobiliare nel verificarsi di una decina di possibilità, proprio per "bilanciare gli oneri tra le parti (conferente l'incarico e agente).
b) tutte le clausole citate sull'incarico (entità della penale compresa) sono state accettate espressamente ai sensi degli Art.li 1341 e 1342 c.c. con ulteriore dicitura specifica (suggerita dal legale) con la quale il conferente l'incarico "consapevolmente e dopo valutazione e trattativa con l'agente, accetta tutte le clausole, comprese quelle ?eventualmente ritenute vessatorie.
Ora, dal mio punto di vista, credo si potrebbe agire per due diverse motivazioni:
1) Per la richiesta della penale per i motivi anzidetti
2) Per il pagamento della provvigione pattuita trattandosi di "affare formalmente concluso"
La domanda è la seguente, anzi sono due:
1) Cosa ne pensate della situazione e come procedereste, ovvero per quale "motivo" intentereste causa? (pagamento penale o pagamento provvigione)
2) avete sentenze (meglio se di Cassazione) he riguardino casistiche simili da segnalarmi?
Grazie a chi saprà e vorrà rispondere.
Il mio quesito è rivolto in modo particolare agli addetti ai lavori (Colleghi - agenti immobiliari, e avvocati in primis) ma spero possa essere di aiuto a tutti, anche ai non addetti ai lavori a agli utenti.
In sintesi questo è il problema:
Incarico di vendita in esclusiva di 12 mesi, raccolto ad € 470.000,00 con pagamento a saldo entro la data di consegna dell'immobile, ovvero entro 6 mesi.
Conferente l'incarico sessantenne laureato.
L'incarico prevede molto chiaramente la "espressa accettazione di proposte raccolte alle condizioni richieste" senza necessità di ulteriore consultazione.
Proposta d'acquisto raccolta 1 mese prima della scadenza dell'incarico di vendita ad € 470.000,00 con pagamento pienamente rispondente alla richiesta.
Perciò, "affare concluso".
Per correttezza si informa il venditore dell'esistenza della proposta e del suo contenuto e lo si invita a presentarsi per la "formale accettazione" (in realtà NON occorrente a motivo dell'espressa accettazione di cui sopra).
Il venditore prende tempo, rimanda, accampa scuse e non si presenta.
Il venditore viene allora convocato formalmente sia mezzo telefonico, sia a mezzo Whatsapp sia con telegramma (tutte modalità previste dall'incarico di vendita sottoscritto dal cliente) per la firma del compromesso.
Anche in questo caso NON si presenta.
Di fatto "rinuncia a vendere alle condizioni pattuite" e "revoca" l'incarico di vendita.
Aggiungo che l'incarico di vendita prevede il pagamento di una penale nei casi suddetti.
Ora dopo un tentativo di "mediazione" fatto dai legali (a cui il conferente l'incarico non si è degnato nemmeno di rispondere) deve partire la causa.
Gli avvocati sollevano le seguenti eccezioni:
1) il conferente l'incarico non ha potuto esaminare la proposta d'acquisto.
a) Come anzidetto, la proposta essendo pienamente corrispondente alle condizioni richieste in tutto e per tutto, non necessitava di essere esaminata e accettata.
b) il conferente l'incarico è stato comunque convocato per l'esame della proposta ma non si è presentato.
2) la penale è vessatoria
a) in realtà, benchè alta, la penale è stata posta anche a carico in egual misura a carico dell'agenzia immobiliare nel verificarsi di una decina di possibilità, proprio per "bilanciare gli oneri tra le parti (conferente l'incarico e agente).
b) tutte le clausole citate sull'incarico (entità della penale compresa) sono state accettate espressamente ai sensi degli Art.li 1341 e 1342 c.c. con ulteriore dicitura specifica (suggerita dal legale) con la quale il conferente l'incarico "consapevolmente e dopo valutazione e trattativa con l'agente, accetta tutte le clausole, comprese quelle ?eventualmente ritenute vessatorie.
Ora, dal mio punto di vista, credo si potrebbe agire per due diverse motivazioni:
1) Per la richiesta della penale per i motivi anzidetti
2) Per il pagamento della provvigione pattuita trattandosi di "affare formalmente concluso"
La domanda è la seguente, anzi sono due:
1) Cosa ne pensate della situazione e come procedereste, ovvero per quale "motivo" intentereste causa? (pagamento penale o pagamento provvigione)
2) avete sentenze (meglio se di Cassazione) he riguardino casistiche simili da segnalarmi?
Grazie a chi saprà e vorrà rispondere.