Veramente una grande confusione di pizzicamenti e rimpalli sono più confusa di prima che scrivessi il post:oops::oops: l'unico che mi ha capito è Antonio ;)
Riassumendo: Se vendo a 50.000 e pago le tasse sul valore catastale pari a 65.000 l'AdE presume che ci sia qualcosa sotto e come dicevo nel post secondo me sono i venditori che ci vanno di mezzo come se avessero preso soldi a nero.
 
Allora :
1 - telefonato al notaio mi ha detto che sono capitati casi analoghi e che l'atto si può fare tranquillamente basta pagare le imposte sul valore catastale
2 - telefonato all'AdE di Arezzo tutto fattibile nessun accertamento nè per i Venditori nè per gli acquirenti basta che quest'ultimi paghino le imposte sul valore catastale.
 
Proprio così!1 brava!
Allora :
1 - telefonato al notaio mi ha detto che sono capitati casi analoghi e che l'atto si può fare tranquillamente basta pagare le imposte sul valore catastale
2 - telefonato all'AdE di Arezzo tutto fattibile nessun accertamento nè per i Venditori nè per gli acquirenti basta che quest'ultimi paghino le imposte sul valore catastale.
 
Io nel 1996 ho venduto una casa sotto il valore catastale per motivi familiari.

In quegli anni si andava all'Ufficio del Registro e, in un reparto apposito, si chiedeva la congruità del prezzo che si voleva dichiarare.
L'Ufficio, in base a vendite già eseguite nella zona e per immobili similari, rilasciava un "attestato di congruità" sul prezzo da dichiarare e si consegnava al notaio per la stipula.
Con l'attestato si evitavano accertamenti.
 

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