Flanine

Membro Junior
Privato Cittadino
Salve, ho preso l’abilitazione alla professione di Agente Immobiliare qualche anno fa ma non ho mai aperto partita IVA per via delle incompatibilità.

Dopo tutte le riforme degli ultimi anni l’attività di agente immobiliare è ancora incompatibile con un contratto da dipendente pubblico a tempo pieno? Qual è il riferimento normativo attuale?

Grazie
 

philippo

Membro Assiduo
Professionista
Salve, ho preso l’abilitazione alla professione di Agente Immobiliare qualche anno fa ma non ho mai aperto partita IVA per via delle incompatibilità.

Dopo tutte le riforme degli ultimi anni l’attività di agente immobiliare è ancora incompatibile con un contratto da dipendente pubblico a tempo pieno? Qual è il riferimento normativo attuale?

Grazie
Devi chiedere al tuo datore di lavoro prima di tutto ,se lui non ti dà il permesso non puoi esercitare.alcune tipologie di lavoro non permettono di svolgerne un altro .chiedi info all'ufficio personale o alla segreteria .meglio se protocolli la domanda
 

Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
Salve, ho preso l’abilitazione alla professione di Agente Immobiliare qualche anno fa ma non ho mai aperto partita IVA per via delle incompatibilità.

Dopo tutte le riforme degli ultimi anni l’attività di agente immobiliare è ancora incompatibile con un contratto da dipendente pubblico a tempo pieno? Qual è il riferimento normativo attuale?

Grazie
Credo che sia incompatibile con qualunque impiego pubblico.
 

ab.qualcosa

Membro Storico
Agente Immobiliare
l’attività di agente immobiliare è ancora incompatibile con un contratto da dipendente pubblico a tempo pieno?
Si
Credo che sia incompatibile con qualunque impiego pubblico.
Una volta era compatibile con il part time [edit: quando dico una volta non dico che oggi non lo sia, solo che sono certo allora lo fosse, ora penso di si, non lo so].
Così la gente faceva finta di lavorare mezza giornata e si faceva tutte le sue pratiche dell'agenzia nell'ufficio pubblico, e il pomeriggio faceva gli appuntamenti.

"Eh signora mia per la carta di identità deve ripassare domani..."
 
Ultima modifica:

specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
Salve, ho preso l’abilitazione alla professione di Agente Immobiliare qualche anno fa ma non ho mai aperto partita IVA per via delle incompatibilità.
Dopo tutte le riforme degli ultimi anni l’attività di agente immobiliare è ancora incompatibile con un contratto da dipendente pubblico a tempo pieno? Qual è il riferimento normativo attuale?
Grazie
Se lo chiedi alla pubblica amministrazione dove lavori ti dicono di no e se lo fai senza chiederlo rischi il licenziamento se lo scoprono (e ci vuol poco). Poi bisogna vedere che cosa hai sottoscritto in sede di contratto; in caso di violazione potresti rischiare anche il penale. Quindi fai un po' tu...
 

philippo

Membro Assiduo
Professionista
Qualunque lavoro fai a tempo pieno ,se vuoi fare anche il pizzaiolo la sera ,devi chiedere il permesso al tuo datore di lavoro ,per iscritto .sempre che sul contratto non sia espressamente vietato (cosa molto probabile )
 

schisanoa

Membro Attivo
Privato Cittadino
Qualunque lavoro fai a tempo pieno ,se vuoi fare anche il pizzaiolo la sera ,devi chiedere il permesso al tuo datore di lavoro ,per iscritto .sempre che sul contratto non sia espressamente vietato (cosa molto probabile )
Assolutamente no.

La Cassazione ha esplicitamente chiarito che il datore di lavoro non può mai impedire al proprio dipendente di avere un secondo lavoro, se in orario compatibile e svolto per un settore non in diretta concorrenza

Cass. sent. n. 13196/2017.

Se invece fosse in concorrenza servirebbe l'autorizzazione.

E persino in caso di dipendente pubblico (per il quale è generalmente vietato avere un secondo lavoro) ci sono alcune casistiche per le quali NON serve autorizzazione del datore di lavoro:

  • gli incarichi di collaborazione a giornali, riviste, enciclopedie e simili;
  • la percezione di profitti derivanti da opere dell’ingegno o da invenzioni industriali di cui il dipendente sia autore o inventore (si pensi al pubblico dipendente che ha scritto un libro e percepisce i diritti d’autore);
  • la partecipazione a convegni e seminari. Un pubblico dipendente, se competente in un certo ambito, può essere chiamato a relazionare a un convegno e percepire un compenso dagli organizzatori;
  • gli incarichi per i quali è corrisposto solo un rimborso delle spese documentate. Ovviamente il rimborso spese è cosa diversa dal compenso;
  • i casi in cui il dipendente, per lo svolgimento dell’incarico, è posto in posizione di aspettativa, di comando o di fuori ruolo. Sono, queste, situazioni in cui il lavoratore non riveste, sia pure per qualche tempo, un ruolo attivo nell’amministrazione alla quale appartiene;
  • coloro che lavorano presso sindacati, se si tratta di incarichi conferiti dalle stesse organizzazioni;
  • le attività di formazione diretta ai dipendenti della pubblica amministrazione, e quelli di docenza e di ricerca scientifica.
 

Flanine

Membro Junior
Privato Cittadino
Assolutamente no.

La Cassazione ha esplicitamente chiarito che il datore di lavoro non può mai impedire al proprio dipendente di avere un secondo lavoro, se in orario compatibile e svolto per un settore non in diretta concorrenza

Cass. sent. n. 13196/2017.

Se invece fosse in concorrenza servirebbe l'autorizzazione.

E persino in caso di dipendente pubblico (per il quale è generalmente vietato avere un secondo lavoro) ci sono alcune casistiche per le quali NON serve autorizzazione del datore di lavoro:

  • gli incarichi di collaborazione a giornali, riviste, enciclopedie e simili;
  • la percezione di profitti derivanti da opere dell’ingegno o da invenzioni industriali di cui il dipendente sia autore o inventore (si pensi al pubblico dipendente che ha scritto un libro e percepisce i diritti d’autore);
  • la partecipazione a convegni e seminari. Un pubblico dipendente, se competente in un certo ambito, può essere chiamato a relazionare a un convegno e percepire un compenso dagli organizzatori;
  • gli incarichi per i quali è corrisposto solo un rimborso delle spese documentate. Ovviamente il rimborso spese è cosa diversa dal compenso;
  • i casi in cui il dipendente, per lo svolgimento dell’incarico, è posto in posizione di aspettativa, di comando o di fuori ruolo. Sono, queste, situazioni in cui il lavoratore non riveste, sia pure per qualche tempo, un ruolo attivo nell’amministrazione alla quale appartiene;
  • coloro che lavorano presso sindacati, se si tratta di incarichi conferiti dalle stesse organizzazioni;
  • le attività di formazione diretta ai dipendenti della pubblica amministrazione, e quelli di docenza e di ricerca scientifica.
Molto gentile grazie. Nel mio caso (docente di scuola secondaria) purtroppo rimane l'incompatibilità.
 

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