Buongiorno a tutti,
immagino di sottoporre un tema trito e ritrito, ma quando capita personalmente si sente necessariamente l'urgenza di affrontarlo.
Io e il mio compagno, dopo due anni di ricerche, abbiamo trovato una casa nella zona in cui cercavamo; il prezzo era sopra il nostro budget, ma era chiaro che non valeva i soldi che chiedeva l'agenzia (avevamo già visto diverse case in quella zona) e, tra l'altro, l'agente alla prima visita ci disse che il prezzo era MOLTO trattabile, perchè i proprietari avevano fretta di vendere. In sostanza, chiedevano 260 mila euro ma la casa era ben lontana da quella cifra.
Ci abbiamo pensato e abbiamo fatto l'offerta. siamo partiti con duecento(l'ideale per noi), ma in sede di proposta d'acquisto l'agente ci ha pressati convincendoci a tentare con almeno 210. Abbiamo acconsentito (sbagliando) e dato un assegno di 5 mila euro. Anche qui, volevamo darlo di 2000 ma non ha voluto, sostenendo che non li avremmo certo invogliati alla vendita.
Altra cosa (direi più grave), gli ho chiesto esplicitamente la clausola che subordina il tutto all'accettazione del mutuo e ha detto che non se ne parlava. Alla proposta è stata indicata, sempre su sua proposta, la data per il compromesso (vicinissima) e quella per il rogito (vicinissima anch'essa, considerando che abbiamo in mezzo agosto e tutti gli uffici sono chiusi).
Il giorno dopo mi chiama e mi dice che ha delle comunicazioni per noi, ma che non vuole farlo per telefono. Chiede se siamo in zona; io sì, ma il mio compagno è fuori per lavoro. Gli dico che se è solo una comunicazione posso passare io dall'agenzia.
Arrivata lì mi mostra l'assegno non preso sul tavolo (le tecniche psicologiche sono davvero raffinate), quasi a indicare che non avremmo avuto la casa, e una nuova proposta firmata in bianco dai venditori, dicendomi che 210 non vanno bene, loro volevano 225, e mi chiede fino a che prezzo potevamo arrivare. Il mio compagno, ingenuamente, il giorno prima gli aveva detto 220. Così mi propone 220 e dice che così la casa la comprerebbero. Praticamente glielo aveva già detto, ai venditori, che saremmo arrivati fin lì, altrimenti non avrebbero firmato in bianco. Io gli dico che però voglio ovviamente sentire il mio compagno, prima di firmare. Lui è indeciso, ma poi mi dà l'ok. Tra l'altro è oberato di lavoro, è spesso fuori e ha preso una decisione frettolosa perchè aveva paura di perdere la casa. Proposta accettata e sottoscritta. Sulla proposta c'era scritto che avremmo dato il compenso del 3% più IVA (cosa nuova per me, non lo sapevo) in fase di compromesso.
A questo punto, parto per mutui. Anticipo che noi abbiamo concordato di dare 30000 di anticipo (assegno compreso)ai venditori e che, non avendo una liquidità esorbitante, chiederemmo 190000 di mutuo, cioè oltre l'80% del prezzo. Tempo prima, però, ci eravamo interessati presso le banche per un'ipotesi di acquisto di un'altra casa (più costosa, e sempre per più dell' ottanta per cento) e sembrava non ci fossero problemi per ottenere il mutuo: io sono insegnante a tempo indeterminato, abbiamo la possibilità di una fideiussione, il mio compagno lavora a tempo indeterminato, anche se con uno stipendio non cospicuo.
Il giro per banche mi ha messo il panico, però, perchè molte, adesso, mettono dei paletti enormi. La maggior parte non concede mutui sopra l'80% e, anche se ci si fosse dentro(e non ci siamo, a meno che non andiamo a prendere fino all'ultimo soldo sul conto o facciamo la colletta dai parenti), rientra il problema della perizia che deve dare l'ok finale.
Insomma, io sono in tilt completo. Ho ovviamente paura di imbarcarmi in un preliminare e poi scoprire che non ci danno il mutuo(e, a quel punto, dover comprare la casa in modo forzoso?), o non avere più tempo per averne un altro e, nella migliore delle ipotesi, perdere i 5 mila euro e i quasi 8mila che dovremmo dare all'agente, cioè più di tredicimila euro...
Sono consapevole che siamo stati un po' affrettati, ma l'agente immobiliare, consapevole della nostra inesperienza, ci ha marciato egregiamente.
A questo punto chiedo:
-di quanto si può spostare la data del compromesso rispetto a quella indicata nella proposta d'acquisto?
- nel compromesso si può inserire la clausola che vincola all'accettazione del mutuo, anche se non c'era nella proposta?
-se le cose vanno male (cioè non si dovesse fare il compromesso) dovrò pagare l'agente, vero?
Siamo stati forse sprovveduti, ma prima di fare un salto nel vuoto vorrei avere almeno il tempo di capire se questo mutuo si riesce a fare...
Grazie e saluti
immagino di sottoporre un tema trito e ritrito, ma quando capita personalmente si sente necessariamente l'urgenza di affrontarlo.
Io e il mio compagno, dopo due anni di ricerche, abbiamo trovato una casa nella zona in cui cercavamo; il prezzo era sopra il nostro budget, ma era chiaro che non valeva i soldi che chiedeva l'agenzia (avevamo già visto diverse case in quella zona) e, tra l'altro, l'agente alla prima visita ci disse che il prezzo era MOLTO trattabile, perchè i proprietari avevano fretta di vendere. In sostanza, chiedevano 260 mila euro ma la casa era ben lontana da quella cifra.
Ci abbiamo pensato e abbiamo fatto l'offerta. siamo partiti con duecento(l'ideale per noi), ma in sede di proposta d'acquisto l'agente ci ha pressati convincendoci a tentare con almeno 210. Abbiamo acconsentito (sbagliando) e dato un assegno di 5 mila euro. Anche qui, volevamo darlo di 2000 ma non ha voluto, sostenendo che non li avremmo certo invogliati alla vendita.
Altra cosa (direi più grave), gli ho chiesto esplicitamente la clausola che subordina il tutto all'accettazione del mutuo e ha detto che non se ne parlava. Alla proposta è stata indicata, sempre su sua proposta, la data per il compromesso (vicinissima) e quella per il rogito (vicinissima anch'essa, considerando che abbiamo in mezzo agosto e tutti gli uffici sono chiusi).
Il giorno dopo mi chiama e mi dice che ha delle comunicazioni per noi, ma che non vuole farlo per telefono. Chiede se siamo in zona; io sì, ma il mio compagno è fuori per lavoro. Gli dico che se è solo una comunicazione posso passare io dall'agenzia.
Arrivata lì mi mostra l'assegno non preso sul tavolo (le tecniche psicologiche sono davvero raffinate), quasi a indicare che non avremmo avuto la casa, e una nuova proposta firmata in bianco dai venditori, dicendomi che 210 non vanno bene, loro volevano 225, e mi chiede fino a che prezzo potevamo arrivare. Il mio compagno, ingenuamente, il giorno prima gli aveva detto 220. Così mi propone 220 e dice che così la casa la comprerebbero. Praticamente glielo aveva già detto, ai venditori, che saremmo arrivati fin lì, altrimenti non avrebbero firmato in bianco. Io gli dico che però voglio ovviamente sentire il mio compagno, prima di firmare. Lui è indeciso, ma poi mi dà l'ok. Tra l'altro è oberato di lavoro, è spesso fuori e ha preso una decisione frettolosa perchè aveva paura di perdere la casa. Proposta accettata e sottoscritta. Sulla proposta c'era scritto che avremmo dato il compenso del 3% più IVA (cosa nuova per me, non lo sapevo) in fase di compromesso.
A questo punto, parto per mutui. Anticipo che noi abbiamo concordato di dare 30000 di anticipo (assegno compreso)ai venditori e che, non avendo una liquidità esorbitante, chiederemmo 190000 di mutuo, cioè oltre l'80% del prezzo. Tempo prima, però, ci eravamo interessati presso le banche per un'ipotesi di acquisto di un'altra casa (più costosa, e sempre per più dell' ottanta per cento) e sembrava non ci fossero problemi per ottenere il mutuo: io sono insegnante a tempo indeterminato, abbiamo la possibilità di una fideiussione, il mio compagno lavora a tempo indeterminato, anche se con uno stipendio non cospicuo.
Il giro per banche mi ha messo il panico, però, perchè molte, adesso, mettono dei paletti enormi. La maggior parte non concede mutui sopra l'80% e, anche se ci si fosse dentro(e non ci siamo, a meno che non andiamo a prendere fino all'ultimo soldo sul conto o facciamo la colletta dai parenti), rientra il problema della perizia che deve dare l'ok finale.
Insomma, io sono in tilt completo. Ho ovviamente paura di imbarcarmi in un preliminare e poi scoprire che non ci danno il mutuo(e, a quel punto, dover comprare la casa in modo forzoso?), o non avere più tempo per averne un altro e, nella migliore delle ipotesi, perdere i 5 mila euro e i quasi 8mila che dovremmo dare all'agente, cioè più di tredicimila euro...
Sono consapevole che siamo stati un po' affrettati, ma l'agente immobiliare, consapevole della nostra inesperienza, ci ha marciato egregiamente.
A questo punto chiedo:
-di quanto si può spostare la data del compromesso rispetto a quella indicata nella proposta d'acquisto?
- nel compromesso si può inserire la clausola che vincola all'accettazione del mutuo, anche se non c'era nella proposta?
-se le cose vanno male (cioè non si dovesse fare il compromesso) dovrò pagare l'agente, vero?
Siamo stati forse sprovveduti, ma prima di fare un salto nel vuoto vorrei avere almeno il tempo di capire se questo mutuo si riesce a fare...
Grazie e saluti