Valentino74

Membro Attivo
Privato Cittadino
1) Scusa lo dicono fior di commentatori, politici e non, soprattutto in periodi di dissesto delle finanze pubbliche, guardati qualsiasi trasmissione di approfondimeto televisivo o di cominicazione in generale e alla fine scaricano la colpa sull'evasione bla,bla,bla.

Guarda, ho smesso da un pezzo di guardare le pseudo trasmissioni di approfondimento dove l'approfondimento è una mera utopia. Lo scopo vero di quelle trasmissioni è generare "casino" per generare entrate pubblicitarie. L'approfondimento è altra cosa.

2) Il principio come dici te, un auspicio, è determinante per inculcare la mentalità di "fedeltà fiscale", concetto ben noto e più volte pubblicizzato da Befera (dir, ag,entrate), se ogni hanno per 100 euro recuperate di nero si riduccessoro le imposte di 100 euro inculcheresti nella testa della gente che tutto sommato conviene pagare le tasse, perche dall'altra parte c'è uno stato serio, che ti da servizi, riducendo i suoi costi e mantiene gli impegni con i cittadini.
Già stato serio :risata: , non quello che ti fa usufruire di una detrazione o deduzione per i prossimi "x" anni e dopo "y" anni ti leva quella detrazione o deduzione, ma capisci la gravità :rabbia: , beh vatti a vedere l'ultima manovra Monti, riduce molte detrazioni, beh la prossima volta, altro che farmi fare la fattura per avere la detrazione che dopo 2 anni lo stato mi leva di sua insindacabile iniziativa.

Certo che è un auspicio, perché non esistono automatismi. E' sempre necessario l'intervento del legislatore.
A dire la verità io non ho ben capito il tuo messaggio di fondo: è sbagliato evadere le tasse si o no?

3)A parte che io non ho mai visto, idraulici, elettricisti ecc.ecc. puntare una pistola alle tempie di un cliente pur di non fare la fattura, ribadisco se su 35milioni di cittadini il 90% si facesse fare la fattura in quanto onestissimo dipendente o pensionato non esisterebbe deppure la discussione, ma quello che dici in fondo è incredibile, addirittura dici che se un cliente acquista un bene o servizio e non paga l'IVA non è evasore:basito::basito: .
L'autonomo è solo un sostituto di imposta, cioè preleva per conto dello stato un'imposta che il CLIENTE DEVE PAGARE DI TASCA SUA.
Allora, secondo il tuo ragionamento, siccome per riscuotere la TARSU il mio comune si affida a equitalia allora io non la pago, cosi è equitalia che evade l'imposta. Mi hai dato una grande idea!!!!, darò questa spiegazione quando mi arriverà la cartella!!!!!.

Ribaltare la realtà non ti farà vincere nessuna causa contro equitalia.
Voi non siete sostituti d'imposta. Siete soggetti passivi.
Prendo da un sito qualunque...
http://www.knowfor.it/soggetti-passivi-IVA.html
Per soggetti passivi dell'IVA si intendono coloro che effettuano cessioni di beni e prestazioni di servizi (oggettivamente) soggette all'IVA nell'esercizio di imprese o di arti e professioni ovvero che effettuano, nell'esercizio di tali attività, importazioni o operazioni intracomunitarie. I soggetti passivi sono contribuenti di diritto dell'IVA in quanto obbligati ad applicare l'imposta. Sono perciò contrapposti ai consumatori finali che sono i contribuenti di fatto in quanto sono coloro che effettivamente sostengono l'onere dell'imposta.

Esiste infatti apposito reato per voi autonomi:
Omesso versamento di IVA (art. 10-ter Dlgs 74/2000)
Il reato è commesso da chiunque non versi l’imposta sul valore aggiunto, dovuta sulla base della dichiarazione annuale, entro il termine per il versamento dell’acconto relativo al periodo d’imposta successivo.

Quindi "tecnicamente" l'evasore è solo l'autonomo in quanto è l'unico che ha l'obbligo di versare l’imposta sul valore aggiunto. Cioè i soggetti titolari di numero di partita IVA.

Oltre all'IVA tu dimentichi l'IRPEF. Chi riceve pagamenti in nero evade anche l'IRPEF.

Credo che sia inutile discutere sul punto, vista l'evidenza delle cose.

E' chiaro, tuttavia, che l'evasione (IVA ed IRPEF) degli autonumi è possibile perché vi è il concorso di un soggetto diverso (che può essere anche un altro autonomo, perché quando si rompe un tubo a casa la fattura dell'idraulico non si può scaricare...o non si dovrebbe...).
Questo soggetto "diverso" ha chiaramente un interesse a contenere la spesa il più possibile perché non ha la possibilità in alcun modo di trarre beneficio da quell'uscita (a parte i rari casi di detrazione).
Ma il "colpo grosso" lo fa l'autonomo che in un colpo solo regalando uno sconto a più o meno pari all'IVA ottiene la possibilità di abbattere il suo imponibile IRPEF.

Infine, io non tirerei fuori la parola onestà. Non è una gara a chi è più onesto. Non mi interessa.
Un sistema fiscale corretto tende a rendere l'evasione, qualunque evasione, il meno conveniente possibile, da un punto di vista economico, sociale ed anche sanzionatorio.
Il nostro sistema non fa nulla di tutto questo.
La sua conclamata pesantezza ed onerosità non favorisce il comportamento corretto del contribuente ed instilla nel pensiero comune l'idea che evadere è un diritto.
Infine il regime sanzionatorio è semplicemente ridicolo.
 

Luca1978

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Tecnicamente la responsabilità dell'autonomo è quella che dici te, ma nella pratica non è cosi l'IVA LA PAGA IL CLIENTE, e ti ribadisco essendo il cliente nell'80% dei casi un pensionato o dipendente onesto perchè non si fa fare la fattura cosi la facciamo finita con questo problema?, lo sai anche te perchè non se la fa fare, perchè ha un vantaggio economico ed è chiaro che il vantaggio lo deve avere anche l'autonomo (IRPEF) altrimeti ti farebbe la fattura.
Cmq tu continui ad eludere il punto fondamentale della farsa dell'evasione di massa, cioè l'aumento delle tariffe e dei prezzi.
Sulla domanda se è giusto o sbagliato, il punto è semplice e ti sottopongo il quesito.
AI 1 e AI 2, tutte e 2 le agenzie fatturano 100.000,00 € annui, il giro d'affari è il medesimo di conseguenza immaginiamo due società di persone composte da 2 soci (50%) con +- gli stessi costi € 30.000,00.
Dunque hanno utili per 70.000,00 € quindi 35.000,00 a socio
AI 1 dichiara al fisco 60.000,00
AI 2 dichiara al fisco 100.000,00
Immaginiamo sugli utili una pressione fiscale dal 50% al 60%
AI 1 paga il 50% su 60mila
AI 2 paga il 60% su 100mila ( maggior fatturato aliquote più elevate)
Ora quanto gli rimane a ciascuno dei due 2 soci ?
AI 1 60mila di utili - 50% = 30mila cioè 15mila a testa + 20mila di nero = tot.35
AI 2 100miladi utili- 60% = 40mila cioè 20mila a testa = tot. 20mila

Ora i soci dell'AI 1 hanno un maggior introito di 30mila totale, capisci bene che l'AI 2 sono cornuti e mazziati, cornuti perchè a partità di condizioni hanno guadagnato di meno e soprattutto MAZZIATI perchè futuri DISOCCUPATI.
Perchè??????, ti spiego, AI 1 facendo nero potrà porsi sul mercato a condizioni per il cliente più favorevole, ad esempio zero provvigioni dal venditore (RIDUZIONE DELLE TARIFFE), erodendo cosi clienti e mercato all'AI 2 che chiederà il 3% (AUMETO DELLE TARIFFE), quindi se l'AI 2 NON SI ADEGUA AL SISTEMA sarà costretta a CHIUDERE.
Da questo piccolo gioco capisci che ci sono alcune considerazioni da farsi:
1 Sicuramente tutte le imprese dovrebbero agire alle medesime condizioni e nella legalità, ed uno stato serio dovrebbe garantire questo, perciò il nero dovrebbe essere eliminato, l'attuale sistema è distorsivo del mercato.
2 In ogni caso 2 autonomi, che considera non hanno nessun DIRITTO e TUTELA, a differenza di un lavoratore dipendente, si trovano pur guadagnado 100mila con utili per 70mila a guadagnare 20 mila euro all'anno, cioè NETTI IN BUSTA con 12 mensilità c.a. 1.700 e c.a. 1.430 con 14 mensilità.
Ora un'imprenditore deve investire di tasca sua soldi per avviare l'attività, se malato o infortunato o strige i denti e lavora o sta a casa o non guadagna, se perde il lavoro non ha cass.integr, assegni di diss. ecc.ecc, si porta a casa spesso e volentieri i problemi dell'attività ( vedi suicidi di imprenditori con questa crisi), rischiare la propria casa dove vivono i propri figli PER 1.700 EURO AL MESE:p , guarda da me il guadagna un'autista del bus lavorando 6 ore al giorno con tutti i diritti e le tutele. TU LO FARESTI???
Considera che tanta gente ha in mente i vecchi tempi fino agli anni 80 in cui il lattaio sotto casa faceva 100mila dichiarava 5mila e non aveva la concorrenza che esiste ora, ma la realtà dei tempi è questa.
Poi io sono figlio di operai ed impiegati non sono figlio di un vecchio AI che grazie agli anni d'oro di mio padre o case/ville o c/c chi sa dove, per cui per ilo risolvere il problema non serve IDEOLIGIZZARE le categorie o i problemi.
 

Valentino74

Membro Attivo
Privato Cittadino
Non te l'ha prescritto il dottore di fare l'autonomo, se credi che sia più conveniente fare il dipendente lascia tutto e accomodati. Sappi però che molto probabilmente dovrai fare delle rinunce. Avrai meno pensieri di lavoro, ma anche meno soddisfazioni. Non avrai più il tempo a tua disposizione e molto probabilmente dovrai lavorare a stretto contatto con persone detestabili.

I tuoi conti sono un esempio, ma non tengono in considerazione aspetti importanti. Ad es. che il dipendente non può dedurre, come fa l'autonomo a piene mani, le spese che concorrono alla formazione del reddito (auto e carburante per recarsi al lovoro, in primis). Inoltre, fidati, la retribuzione media dei dipendenti è molto lontana dai 1700 euro che tu indichi. Molto, molto lontana. Guardati ad esempio questo sito http://epp.eurostat.ec.europa.eu/statistics_explained/index.php/Wages_and_labour_costs/it

Quello che occorre evitare è la "guerra tra poveri". Autonomi/dipendenti. Ognuno ha le sue responsabilità, che si debbono accettare.
Dire che l'evasione non è un problema principalmente degli autonomi mi sembra un pò azzardato http://www.eures.it/upload/1225382439.pdf.

Ultima cosa.
Mi pare di avere capito che sei d'accordo anche tu che evadere sia sbagliato e che lo Stato dovrebbe cercare in tutti i modi di ridurre questa piaga. Se è così, stiamo dicendo le stesse cose.
 

Luca1978

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Non te l'ha prescritto il dottore di fare l'autonomo, se credi che sia più conveniente fare il dipendente lascia tutto e accomodati. Sappi però che molto probabilmente dovrai fare delle rinunce. Avrai meno pensieri di lavoro, ma anche meno soddisfazioni. Non avrai più il tempo a tua disposizione e molto probabilmente dovrai lavorare a stretto contatto con persone detestabili.

I tuoi conti sono un esempio, ma non tengono in considerazione aspetti importanti. Ad es. che il dipendente non può dedurre, come fa l'autonomo a piene mani, le spese che concorrono alla formazione del reddito (auto e carburante per recarsi al lovoro, in primis). Inoltre, fidati, la retribuzione media dei dipendenti è molto lontana dai 1700 euro che tu indichi. Molto, molto lontana. Guardati ad esempio questo sito http://epp.eurostat.ec.europa.eu/statistics_explained/index.php/Wages_and_labour_costs/it

Quello che occorre evitare è la "guerra tra poveri". Autonomi/dipendenti. Ognuno ha le sue responsabilità, che si debbono accettare.
Dire che l'evasione non è un problema principalmente degli autonomi mi sembra un pò azzardato http://www.eures.it/upload/1225382439.pdf.

Ultima cosa.
Mi pare di avere capito che sei d'accordo anche tu che evadere sia sbagliato e che lo Stato dovrebbe cercare in tutti i modi di ridurre questa piaga. Se è così, stiamo dicendo le stesse cose.

A beh se lo stato fosse in grado di dare 5 miloni di posti fissi io ci andrei di corsa, ma a quanto pare non ci riesce e senza imprenditori non so come ci potrebbe mai riuscire a creare posti di lavoro (vedi Core del Nord), il fatto è che senza 5 milioni di pi l'Italia è MORTA, quanto al resto condivido solo sulle maggiori soddisfazioni, mediamente lavoro da settembre a giugno 50 ore alla settimana con qualche sabato incluso, a luglio scendo a 40 ore, con i turni facciamo tutto agosto e i ponti, per inciso l'anno scorso ho lavorato 1 settimana con febbre 38!, e 2 anni fa per una malattia mi sono asentato un mese e nessuno mi rimborsato, considera che sono "giovane", quanto ai colleghi li ho anch'io e poi cosa credi, i clienti sono da meno, per non parlare dei colpi bassi dei colleghi concorrenti.

I miei conti tengono conto della deduzione dei costi, nei 30mila euro ci sono tel., carbur, ecc..ecc.., quanto agli stipendi molto lontani ti sbagli la mia compagna prende 14 mensilità 1200 al mese 36 ore settimanali con tutti i diritti, infortunio, malattia, maternità, tfr ecc.ecc. e ti assicuro che non lavorano ai nostri ritmi.
Poi sicuramente ci sono condizioni peggiore di neo assunti o dip. in aziende con meno di 15 dip. non lo metto in dubbio, per capacità necessarie però non posso neppure paragonare un'imprenditore con un'attività aperta da 5/10 anni ad una commessa, con tutto il rispetto delle commesse.
Come vedi l'es. che ti ho fatto e simile a quello dei dati sul sito che mi indichi.

Certo che preferisco lavorare nella legalità e che non bisogna farsi la guerra tra poveri, ma nella legalità l'IDEOLOGIA ha il suo peso.

Dire a dip e pen. i ladri sono solo gli autonomi equivale a giustificare 27milioni di consumatori a non farsi emettere fattura, li si giustifica e non li si fa sentire parte del DELITTO, come te stesso mi hai dimostrato quando dici che l'IVA la versa l'aut. e di conseguenza non ti senti parte dell'illegalità.
Allo stesso tempo ci sono pro e contro nell'essere dip o aut. ma l'Italia deve fare la scelta se volere il LIBERO MERCATO o il SOCIALISMO REALE, perchè vedi se si scegli l'economia di mercato bisogna accettare l'utilità sociale dell'imprenditore e di conseguenza accettare che l'imprenditore è mosso dal fine del PROFITTO e se questo si riduce, quando va bene, al profitto del parigrado lavoratore subbordinato che non ha le incombenze e il rischio di impresa dell'imp., allora viene meno il senso stesso dell'imprenditore, in buona sostanza il gioco deve valere la candela e come ti ho dimostrato ad oggi il gioco vale la candela solo se si fa del nero ecco i 2 pricipale motivi dell'evasione di massa Italia.

Ci vuole la galera per gli evasori come negli USA, i quali come vedi hanno un apressione fiscale del 28%, cioè paga più tasse in Italia un evasore fiscale che in USA uno che paga tutto.
images


Sicuramente rimani delle tue idee però cerca di riflettere anche su altri punti di vista, te lo dice uno che è figlio di lav. dipendenti e come ti ho detto vivo con una dipendente.
Ciao e grazie della condivione di idee.:)
 

Valentino74

Membro Attivo
Privato Cittadino
Io non ce l'ho con gli autonomi. Sono figlio di autonomi. Posso dirti solo che io esco di casa alle 7.00 di mattina e vi rientro alle 7.00 di sera per avere uno stipendio onorevole. Per chi è cresciuto con la cultura del lavoro la distinzione tra autonomo/dipendente non ha molto senso. In ogni caso in bocca al lupo!;)
 

od1n0

Membro Senior
Privato Cittadino
E' stata reintrodotta l'obbligatorietà nel decreto del fare decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69 articolo 84:

"b) all’articolo 5, prima del comma 2, e’ inserito il seguente comma:
“1. Chi intende esercitare in giudizio un’azione relativa a una controversia in materia di condominio, diritti reali, divisione, successioni ereditarie, patti di famiglia, locazione, comodato, affitto di aziende, risarcimento del danno derivante da responsabilita’ medica e da diffamazione con il mezzo della stampa o con altro mezzo di pubblicita’, contratti assicurativi, bancari e finanziari, e’ tenuto preliminarmente a esperire il procedimento di mediazione ai sensi del presente decreto ovvero il procedimento di conciliazione previsto dal decreto legislativo 8 ottobre 2007, n. 179, ovvero il procedimento istituito in attuazione dell’articolo 128-bis del testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia di cui al decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, e successive modificazioni, per le materie ivi regolate. L’esperimento del procedimento di mediazione e’ condizione di procedibilita’ della domanda giudiziale. L’improcedibilita’ deve essere eccepita dal convenuto, a pena di decadenza, o rilevata d’ufficio dal giudice, non oltre la prima udienza. Il giudice ove rilevi che la mediazione e’ gia’ iniziata, ma non si e’ conclusa, fissa la successiva udienza dopo la scadenza del termine di cui all’articolo 6. Allo stesso modo provvede quando la mediazione non e’ stata esperita, assegnando contestualmente alle parti il termine di quindici giorni per la presentazione della domanda di mediazione. Il presente comma non si applica alle azioni previste dagli articoli 37, 140 e 140-bis del codice del consumo di cui al decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, e successive modificazioni.”; "
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità
Alto