Mi piacerebbe fare chiarezza, tirare una riga e mettere un punto sull’andamento del mercato immobiliare italiano. In questi giorni, anche su Immobilio, si sono letti in proposito pareri e pensieri diversi, se non opposti, sulla sua strana evoluzione.
Naturalmente è un tirare le somme in fieri, nel bel mezzo del compimento di un bizzarro fenomeno. I dati diffusi recentemente dall’Agenzia del Territorio sulle compravendite immobiliari in Italia parlano di una netta flessione: nel secondo trimestre 2012 il numero degli affari immobiliari ha fatto registrare una flessione del 24,9% rispetto ai tre mesi precedenti che si va ad aggiungere al calo del 17,8% rilevato nel periodo compreso tra gennaio 2012 e marzo 2012.
I dati della agenzia, poi, comunicano una piccolissima, quasi insignificante diminuzione dei prezzi che, che nella migliore delle ipotesi, arriva al 2%. A Roma ( mi dispiace per GMP!) i prezzi, nello stesso periodo, hanno registrato addirittura un aumento medio dello 0.4%. Un fatto, a dir poco sorprendente.
Qualcuno parla di un limbo in cui si sarebbe cacciato il mercato immobiliare italiano: se crollano i volume di vendita dovrebbero altresì crollare i prezzi dei prodotti del mercato di riferimento. Ma le quotazioni degli immobili invece non decrescono se non a livelli infinitesimali.
Io la chiamo la “palude fondiaria”
dove ogni attività e ogni azione ( l’offerta, l’accettazione, la trattazione del prezzo, la richiesta del mutuo…) avviene con incommensurabile calma e con suprema prudenza; tutti fermi per non inzaccherarsi e per evitare di affondare nelle sabbie mobili. I protagonisti che abitano quest'acquitrino, prima di muoversi, studiano con estrema attenzione il terreno dove dovrebbe posarsi il piede che fa il prossimo passo. E se si trova un buco, e se si finisce prigionieri di una tagliola....?
Ma nei cicli precedenti ( i famosi cicli a nidi di api..) era la stessa cosa o il mercato evolveva in una logica diversa?
Una volta c’era più lavoro sicuro e a tempo indeterminato, c’era più spinta demografica ( i figli del baby boom degli anni 1963 – 1970 ), la misura del reddito familiare prodotto in relazione al prezzo della casa non superava i 10-12 anni a fronte dei 25 di adesso…i mutui si accendevano al 16% di interesse è vero, ma si accendevano che era un piacere….Eppure, eppure i prezzi delle casa, alla fine del ciclo espansivo, precipitavano lo stesso con curve rapide e violente e si sentiva, quasi, il botto…
Oggi, con un lavoro giovanile che scarseggia, con una spinta demografica prossima allo zero,con prezzi immobiliari nelle città che ci vuole una vita di lavoro per pagarli, oggi, secondo una logica macroeconomica i prezzi degli appartamenti dovrebbero schiantarsi al suolo e spiaccicarsi sull’asfalto…
E, invece no!
Tengono botta e addirittura, nella capitale, aumentano!
Tengono botta e aumentano…
A me, questa cosa, sconcerta. Hai voglia a ripetere che i proprietari non cedono perché non vogliono scendere di prezzo e che gli acquirenti aspettano a braccia conserte perché desiderano fare l’affare della vita…
La cosa mi sconcerta lo stesso. Non la capisco. Va contro ogni logica e legge dell’ economia politica e della psicologia sociale.
Però, che bello vivere in Italia!
Ne succedono sempre di nuove e di originali…
Cosa ne pensate, voi che ci nuotate dentro, di questo fenomeno strano se non astruso?
Naturalmente è un tirare le somme in fieri, nel bel mezzo del compimento di un bizzarro fenomeno. I dati diffusi recentemente dall’Agenzia del Territorio sulle compravendite immobiliari in Italia parlano di una netta flessione: nel secondo trimestre 2012 il numero degli affari immobiliari ha fatto registrare una flessione del 24,9% rispetto ai tre mesi precedenti che si va ad aggiungere al calo del 17,8% rilevato nel periodo compreso tra gennaio 2012 e marzo 2012.
I dati della agenzia, poi, comunicano una piccolissima, quasi insignificante diminuzione dei prezzi che, che nella migliore delle ipotesi, arriva al 2%. A Roma ( mi dispiace per GMP!) i prezzi, nello stesso periodo, hanno registrato addirittura un aumento medio dello 0.4%. Un fatto, a dir poco sorprendente.
Qualcuno parla di un limbo in cui si sarebbe cacciato il mercato immobiliare italiano: se crollano i volume di vendita dovrebbero altresì crollare i prezzi dei prodotti del mercato di riferimento. Ma le quotazioni degli immobili invece non decrescono se non a livelli infinitesimali.
Io la chiamo la “palude fondiaria”
dove ogni attività e ogni azione ( l’offerta, l’accettazione, la trattazione del prezzo, la richiesta del mutuo…) avviene con incommensurabile calma e con suprema prudenza; tutti fermi per non inzaccherarsi e per evitare di affondare nelle sabbie mobili. I protagonisti che abitano quest'acquitrino, prima di muoversi, studiano con estrema attenzione il terreno dove dovrebbe posarsi il piede che fa il prossimo passo. E se si trova un buco, e se si finisce prigionieri di una tagliola....?
Ma nei cicli precedenti ( i famosi cicli a nidi di api..) era la stessa cosa o il mercato evolveva in una logica diversa?
Una volta c’era più lavoro sicuro e a tempo indeterminato, c’era più spinta demografica ( i figli del baby boom degli anni 1963 – 1970 ), la misura del reddito familiare prodotto in relazione al prezzo della casa non superava i 10-12 anni a fronte dei 25 di adesso…i mutui si accendevano al 16% di interesse è vero, ma si accendevano che era un piacere….Eppure, eppure i prezzi delle casa, alla fine del ciclo espansivo, precipitavano lo stesso con curve rapide e violente e si sentiva, quasi, il botto…
Oggi, con un lavoro giovanile che scarseggia, con una spinta demografica prossima allo zero,con prezzi immobiliari nelle città che ci vuole una vita di lavoro per pagarli, oggi, secondo una logica macroeconomica i prezzi degli appartamenti dovrebbero schiantarsi al suolo e spiaccicarsi sull’asfalto…
E, invece no!
Tengono botta e addirittura, nella capitale, aumentano!
Tengono botta e aumentano…
A me, questa cosa, sconcerta. Hai voglia a ripetere che i proprietari non cedono perché non vogliono scendere di prezzo e che gli acquirenti aspettano a braccia conserte perché desiderano fare l’affare della vita…
La cosa mi sconcerta lo stesso. Non la capisco. Va contro ogni logica e legge dell’ economia politica e della psicologia sociale.
Però, che bello vivere in Italia!
Ne succedono sempre di nuove e di originali…
Cosa ne pensate, voi che ci nuotate dentro, di questo fenomeno strano se non astruso?