dona60

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Buongiorno e grazie anticipatamente per qualsiasi aiuto possa ricevere. Cercherò la sintesi anche se è una questione che trascina da più di 20 anni. Nel '92 comprai un terreno con progetto approvato per un'edificio unifamiliare e nel '94 mi trasferii nella casa finita. Questo progetto, a dire del geometra che aveva la direzione dei lavori, poteva essere suscettibile di varianti che, in seguito mi avrebbero permesso di trasformare in abitabile una zona seminterrata. In realtà, all'epoca non ero particolarmente interessata alla cosa e nella convinzione che si potesse fare con una normale pratica edilizia, non sfruttai neppure il condono che in quegli anni era ancora attivo. Ma veniamo a tempi più recenti; un paio d'anni fa decido di procedere con la pratica anche per avere l'agibilità che non avevo mai richiesto. Mi rivolsi, per motivi personali, ad un altro professionista che riuscì nell'impresa di ottenere il cambio di destinazione d'uso solo grazie alla sanatoria per i sottotetti. Questo per dire che non era affatto scontato che in epoca antecedente la cosa si potesse fare. Ma proseguiamo. In fase di presentazione della documentazione necessaria ci accorgiamo che non era mai stato consegnato, agli uffici competenti, il calcolo del C.A ed i campioni per eseguire il test, documentazione necessaria per concludere l'iter e che avrebbe dovuto essere prodotta dal geometra che era direttore dei lavori. Credo di essere nei guai, anche seri e lo stesso architetto attualmente responsabile della pratica non sa che pesci prendere. Spero che qualcuno abbia da darmi qualche consiglio che....non sia quello di non chiedere l'agibilità! Grazie ancora e cordiali saluti
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Buongiorno e grazie anticipatamente per qualsiasi aiuto possa ricevere. Cercherò la sintesi anche se è una questione che trascina da più di 20 anni. Nel '92 comprai un terreno con progetto approvato per un'edificio unifamiliare e nel '94 mi trasferii nella casa finita. Questo progetto, a dire del geometra che aveva la direzione dei lavori, poteva essere suscettibile di varianti che, in seguito mi avrebbero permesso di trasformare in abitabile una zona seminterrata. In realtà, all'epoca non ero particolarmente interessata alla cosa e nella convinzione che si potesse fare con una normale pratica edilizia, non sfruttai neppure il condono che in quegli anni era ancora attivo. Ma veniamo a tempi più recenti; un paio d'anni fa decido di procedere con la pratica anche per avere l'agibilità che non avevo mai richiesto. Mi rivolsi, per motivi personali, ad un altro professionista che riuscì nell'impresa di ottenere il cambio di destinazione d'uso solo grazie alla sanatoria per i sottotetti. Questo per dire che non era affatto scontato che in epoca antecedente la cosa si potesse fare. Ma proseguiamo. In fase di presentazione della documentazione necessaria ci accorgiamo che non era mai stato consegnato, agli uffici competenti, il calcolo del C.A ed i campioni per eseguire il test, documentazione necessaria per concludere l'iter e che avrebbe dovuto essere prodotta dal geometra che era direttore dei lavori. Credo di essere nei guai, anche seri e lo stesso architetto attualmente responsabile della pratica non sa che pesci prendere. Spero che qualcuno abbia da darmi qualche consiglio che....non sia quello di non chiedere l'agibilità! Grazie ancora e cordiali saluti

Purtroppo e' un errore frequente di alcuni tecnici del passato.

La circostanza, pone in essere diverse problematiche, dovute al fatto che nel mentre che la vostra pratica e' rimasta "pendente" per tutti questi anni, nel frattempo sono subentrate nuove normative come, tanto per citarne una, quelle antisismiche.

Tuttavia, l'edificio e' censito e per questo effetto, non puo' essere dichiarato abusivo.

Occorre incaricare un ingegnere, che in contrapposizione al geometra, provvedera' a rifare i calcoli statici, oppure a collaudare, quelli che sono stati fatti.

Nell'iter burocratico, presenterete le pratiche, di tutte le altre opere che andrete a fare e di conseguenza, la richiesta del famigerato certificato di agibilita'.
I cui controlli, per la concessione, sono eseguiti a campione.

Trascorsi trenta giorni di silenzio (assenso) il certificato vi verra' concesso.

D'altro canto e' impensabile, mettere in regola fabbricati concepiti vent'anni fa', osservando norme che si sono susseguite e che sono attualmente vigenti.

Quando ancora non erano neppure state concepite.
 
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SALVES

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Descritto così le ipotesi sono moltepliche.
All'epoca (1994) occorreva depositare i calcoli ai sensi sia della legge 64/74 e 1086/71, una copia della richiesta di nulla osta ai sensi delle due leggi veniva per conoscenza trasmessa al comune (questa è la prassi che all'epoca era particata nella mia zona).
Se tale copia il comune non l'aveva ricevuta al momento della comunicazione di inizio lavori, lo stesso doveva bloccare per la mancanza di questo.
Ti domando ma l'inizio lavori risulta nel fascicolo edilizio del comune?

Tuttavia, l'edificio e' censito e per questo effetto, non puo' essere dichiarato abusivo.
Il censimento dell'edificio non è elemento della sua regolarità urbanistica.
Se non esiste inizio lavori e successivo fine lavori trasmessi rispettivamente entro i termini previsti, l'edificio interessato risulta abusivo per decadenza della concessione edilizia per trascorsi termini di inizio e fine lavori.
(ricordiamoci che siamo nel 1994)
 
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PyerSilvio

Membro Storico
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Il censimento dell'edificio non è elemento della sua regolarità urbanistica.
Se non esiste inizio lavori e successivo fine lavori trasmessi rispettivamente entro i termini previsti, l'edificio interessato risulta abusivo per decadenza della concessione edilizia per trascorsi termini di inizio e fine lavori.
(ricordiamoci che siamo nel 1994)

Si presume che il tuo collega, che si e' attivato successivamente, nella pratica di cambio destinazione d'uso, abbia reperito la documentazione al quale fai riferimento.

Diversamente non avrebbe potuto procedere.
 

SALVES

Membro Senior
Professionista
Mi rivolsi, per motivi personali, ad un altro professionista che riuscì nell'impresa di ottenere il cambio di destinazione d'uso solo grazie alla sanatoria per i sottotetti.

Si presume che il tuo collega, che si e' attivato successivamente, nella pratica di cambio destinazione d'uso, abbia reperito la documentazione al quale fai riferimento.
Il mio collega ha usufruito di una sanatoria si presume che possa non esserci l'inizio lavori.
Occorre essere tecnici e avere certe esperienze.
 

dona60

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Ho trovato nelle vostre righe degli spunti interessantissimi dei quali parlerò all'architetto che ora lavora per me. Un sincero ringraziamento per la sollecitudine e la competenza. Ho fatto bene a scrivere a questo forum che, se ce ne fosse bisogno, dimostra sempre di essere all'altezza dei problemi. Cordialissimamente, Dona.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Il mio collega ha usufruito di una sanatoria si presume che possa non esserci l'inizio lavori.
Occorre essere tecnici e avere certe esperienze.

Senza dubbio un problema tecnico.

Non ci resta che auspicare che quel nuovo incaricato, abbia esperienze diverse, da quelle di chi a suo tempo, ci ha messo le mani, lavorando sopra alle pratiche di quel fabbricato.
 
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ballando

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Privato Cittadino
Verifica la nuova possibilità dell'autocertificazione dell'agibilità introdotta dal dlgs 222/2016 ad opera di un professionista
 

dona60

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Grazie per questa ulteriore indicazione che, spero, possa essermi utile. Esistendo una possibilità di questo tipo, immagino che il nuovo professionista incaricato, la prenderà in considerazione.
 

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