Alessandro Frisoli

Fondatore
Agente Immobiliare
Ho un dubbio, se rivendo la prima casa entro il quinqennio oltre al 7% + 30% di sanzioni relative all'imposta di registro (chiaramente non riacquistando un nuovo immobile) il venditore, che sta generando una plusvalenza di circa 40.000 euro, è soggetto anche alla relativa tassa, oppure la plusvalenza viene tassata solo in caso di seconda casa? Due Notai mi hanno dato risposte differenti!
 
I

Isabella Tafuro

Ospite
Ciao Alessandro, la plusvalenza fa cumulo con il reddito, quindi soggetta a tassazione in base al relativo scaglione, e non fa differenza tra prima e seconda casa. E' comunque competenza del fiscalista e non del Notaio.
Buona giornata.
 

Sandro 7942

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Se però il cliente che vende la prima casa prima dei 5 anni ha stabilito in essa la residenza per almeno il 51% del periodo in cui l'ha posseduta mi risulta che non vada incontro a tassazioni sulla plusvalenza, nemmeno se poi non riacquista entro l'anno.
In tal caso dovrebbe pagare solo la differenza delle tasse scontate acquistando 1°casa... Se non ho capito cioca per broca...
 

Alessandro Frisoli

Fondatore
Agente Immobiliare
Si Isabella, però esiste l'imposta sostitutiva del 20% in caso di plusvalenza, ma mi è capitato solo per 2a casa, difatti la risposta che tu mi hai dato coincide con quella di uno dei due notaii, adesso chiedo ad altri e vi faccio sapere
Per sandro ti confermo che la casa è stata adibita a residenza principale per oltre il 51% del tempo
 
I

Isabella Tafuro

Ospite
Certo Sandro hai ragione, come avevo già detto in un altro quesito, se dimostri di avere adibito l'appartamento a residenza principale per un periodo pari o superiore al 50% del periodo di possesso, eviti la plusvalenza anche se non compri altra abitazione.
 
I

Isabella Tafuro

Ospite
......e per quanto riguarda l'imposta sostitutiva del 20% , si può decidere (ovviamente in funzione del proprio reddito ) se inserirlo tra i redditi diversi IRPEF o pagare l'imposta sostitutiva , va citato in atto e nel caso si voglia applicare l'imposta sostitutiva il notaio stesso dovrà provvedere all’applicazione e versamento dell’imposta sostitutiva, ricevendo immediatamente dalla parte venditrice il relativo importo.
 

Alessandro Frisoli

Fondatore
Agente Immobiliare
Benissimo, abbiamo risolto il quesito, come al solito Isabella ha ragione, Non vi è plusvalenza se l'abitazione che viene venduta è stata adibita ad abitazione principale, la legge recita "per un periodo congruo" . Il fatto che tale immobile sia stato adibito ad abitaziione principale va dimostrato in caso di controllo, quindi bollette luce e gas intestate e congrue per consumi effettuati sono un'ottima prova. In questa fattispecie, e cioè il non riacquisto di un'altra abitazione, l'agenzia delle entrate calcolerà una maggiore imposta sulla rendita catastale pari al 7% + il 30% di sanzione, che sarà calcolata non sulla rendita rivalutata per il coefficente di 116 (prima casa) ma sul coefficente di 127 (seconda casa). In caso di plusvalenza invece, come dice Isabella, il contribuente potrà optare per l'imposta sostitutiva del 20% o se portarlo come reddito, e lì chiaramente dipende dalla condizione di chi vende. Attenzione, perchè più di un fiscalista, o di qualche "esperto" del settore (leggi impiegati di banca e qualche consulente di associazione di categoria varia) ti dice che la plusvalenza c'è in ogni caso!
 
I

Isabella Tafuro

Ospite
Ottimo riassunto,bravi colleghi. vi consiglio di consultare il sito www.agenziaentrate.it, ottimo strumento per avere un riassunto di quello che è di nostro interesse, soprattutto i vademecum del contribuente aggiornati periodicamente.
 

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