Alessandro Bica

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Buongiorno, si presenta la seguente casistica:
proposta di acquisto standard di un appartamento con la classica dicitura "per come vista e gradita, nello stato di fatto e di diritto in cui si trova" addirittura con foto allegate per inventario su arredi che la proprietaria avrebbe dovuto lasciare, il giorno prima dell'atto il promittente acquirente si presenta con un tecnico a fare dei rilievi e viene constatato che il controsoffitto in cartongesso che la proprietaria aveva realizzato al fine di abbellire l'appartamento abbassa effettivamente l'altezza (sulla maggior parte della superificie) a 2.58 metri, mi viene quindi contestato che non i sono i requisiti per l'agibilità dell'appartamento (di cui è stata fatta richiesta nel 2012 ma che OVVIAMENTE non è stata rilasciata dal comune di Roma e per cui passati 10 anni si va in silenzio assenso), viene oltretutto sollevata la questione che in seguito all'acquisto il futuro proprietario non potrà (secondo lui) fare delle modifiche per le quali va richiesto il permesso al genio civile a causa di questa cosa. L'attuale proprietaria si offre quindi di ripristinare e rifinire di nuovo il soffitto com'era prima, nonostante ciò il promittente acquirente non ne vuole sapere perchè secondo lui così facendo l'appartamento non gli viene venduto per come visto e gradito, chiede pertanto la restituzione della caparra e di poter riformulare una nuova offerta inferiore di €20.000 (su 200.000 di proposta iniziale), inutile dire che la proprietaria si rifiuta di restituire i soldi e ovviamente di calare dei 20.000€, inutile dire che la questione finirà in tribunale anche con me, tra loro per la controversia di cui sopra, io gli farò causa per la provvigione che chiaramente mi spetta ad accettazione proposta, la domanda è... secondo voi come finisce? La mia idea è che è stato tutto studiato a tavolino per cercare di ottenere lo sconto di €20.000 ad accordi presi, io sinceramente ho preso totalmente le parti del venditore perché dall'altra parte percepisco solo cattive intenzioni...
 

Zagonara Emanuele

Membro Senior
Agente Immobiliare
Io mi sarei fatto pagare alla "conclusione dell'affare" ed ora non sarebbero caxxi tuoi, ma totalmente loro, invece dovrai aspettare anni e pregare che il giudice non sia un rincxxxxxxxxto totale.
 

Alessandro Bica

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Io mi sarei fatto pagare alla "conclusione dell'affare" ed ora non sarebbero caxxi tuoi, ma totalmente loro, invece dovrai aspettare anni e pregare che il giudice non sia un rincxxxxxxxxto totale.
Hai ragione infatti una parte me l'ha data ad affare concluso ma io voglio l'altra, ti assicuro che non mi servono quei soldi per sopravvivere quanto per il gusto di dargli fastidio...
 

Albano50

Membro Assiduo
Privato Cittadino
A prescindere da come andrà a finire...
Credo che, pur trattandosi di lavori interni, per realizzare un controsoffitto bisogna presentare al comune una pratica CILA, in quanto varia l’altezza della stanza, se la proprietà l'ha presentata avrete un argomento in più in tribunale, se invece è abusivo... lo avrei fatto togliere... ripristinando l'altezza originale, mettere in vendita l'immobile con altezza 258 con la formula del visto piaciuto mi sembra tanto una forzatura...
 

MauroScherlin

Membro Assiduo
Professionista
Meglio ora che dopo al rogito, nel quale il proprietario avrebbe dovuto dichiarare l'agibilità sostanziale dell'immobile. Per carità ti consiglio di annullare tutto e rimettere in vendita l'immobile SPECIFICANDO che il controsoffitto verrà eliminato, prima del rogito, in tutti i locali tranne bagni, disimpegni, corridoi, e accessori in genere.
 

Rosa1968

Membro Storico
Agente Immobiliare
Ma perchè finire in tribunale. Consiglia il cliente digli che costa meno restituire la caparra confirmatoria e lasciatelo al suo destino. Troverai un altro cliente, magari facendo verificare quell'abbassamento. Troppo costoso finire per vie legali ... anche in termine di tempo. Restituite caparra, fategli riformulare offerta e lasciate scadere i termini e consegnate assegno in deposito per proposta non andata a buon fine ..... firmato addio! Credo ci sia malafede.
 

Alessandro Bica

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Ma perchè finire in tribunale. Consiglia il cliente digli che costa meno restituire la caparra confirmatoria e lasciatelo al suo destino. Troverai un altro cliente, magari facendo verificare quell'abbassamento. Troppo costoso finire per vie legali ... anche in termine di tempo. Restituite caparra, fategli riformulare offerta e lasciate scadere i termini e consegnate assegno in deposito per proposta non andata a buon fine ..... firmato addio! Credo ci sia malafede.
Ti darei ragione, se non fosse che in tutto ciò era pattuito in proposta che la signora proprietaria prima dell'atto avrebbe rimosso alcuni mobili (su misura peraltro), ovviamente i mobili sono stati rimossi e lui la sera prima dell'atto solleva il problema, la caparra risarcisce i danni che provoca un recesso per un motivo simile.
 

MauroScherlin

Membro Assiduo
Professionista
Nei panni del tecnico dell'acquirente gli consegnerei una relazione di inagibilità dell'immobile. Con quella in mano l'acquirente renderebbe inadempiente parte venditrice e chiederebbe il doppio della caparra. Quanto alla provvigione direbbe che l'AI è venuto meno ai sui obblighi di comunicare "qualsiasi elemento di sua conoscenza ostativo alla conclusione dell'affare". L'altezza di 270 cm come minimo è certamente a conoscenza di ogni AI direbbe l'eventuale avvocato.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità

Le Ultime Discussioni

Alto