Maxim 00

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Privato Cittadino
L agibilitá non c ' è e sulla proposta è scritto che la casa ne è priva e l AI non ha mai detto che avrebbero provveduto a farla fare i venditori.
La sospensiva l abbiamo inserita per la cila che è in procinto dicono da farsi.
La nostra preoccupazione infatti era dover dare caparra e provvigioni subito e non avere la certezza che alla perizia della banca questa fosse stata fatta e/o approvata.
Abbiati stimato 2 mesi e più come scadenza della sospensiva proprio per dare tempo ai venditori di sistemare il tutto ,visto i mesi di luglio e agosto .
Se vi hanno dichiarato che la casa è priva di agibilità e questo è scritto sulla proposta le cose cambiano radicalmente.
Quindi avete fatto bene ad inserire la sospensiva per la cila.
Però perdonami ma la cila di solito viene presentata quando ci sono da fare ristrutturazioni, e deve essere sottoscritta dal proprietario.
Vi auguro che dopo avere depositato la cila sarete in grado di ottenere l'agibilità, e che questa mancanza non sia dovuta a problemi insormontabili...perché avere proprietà di un immobile senza agibilità è un guaio enorme.
Mi lascia perplesso il fatto che la banca approvi un mutuo per l'acquisto di un immobile privo di agibilità, mai visto.
 

Maxim 00

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Se la banca opera in una area dove il 90% degli immobili non ha certificato agibilità -vedi Roma interi quartieri - o si adegua o non eroga mutui.
Gli unici immobili che possono essere compravenduti senza agibilità sono quelli edificati anteriormente al 1967, per i quali è necessaria la vecchia abitabilità e quelli anteriori al 1934.
Hai scritto in questo post e nei precedenti repliche ai miei interventi delle castronerie, ma non ho voglia di perdermi in inutili discussioni con altri utenti.
Il mio voleva essere solo un piccolo contributo ad un utente che ha posto una questione dal momento che per formazione (giurisprudenza) e professione ho una più che discreta conoscenza della materia.
 

francesca63

Moderatore
Membro dello Staff
Privato Cittadino
Ciò che usualmente si inserisce, è il termine ultimo entro il quale il venditore deve ottemperare al suo obbligo (già esistente) di presentare la certificazione di agibilità. Che è cosa ben diversa da una condizione sospensiva.
Stavamo parlando (perlomeno io, a proposito di sospensive) di regolarità urbanistica, che è cosa diversa dall’agibilità.
E utilizzare una condizione sospensiva per l’ottenimento della prima entro un certo termine è cosa usuale, e spesso consigliabile.
Per quanto riguarda l’agibilità non posso che concordare con @Miciogatto ; dove esplicitamente specificata contrattualmente la sua assenza , la compravendita risulta possibile e regolare .
Certo sarebbe meglio distinguere i casi di assenza solo formale o anche sostanziale ( cioè la mancanza di elementi perché si possa ottenere): ma ciò non toglie che in alcuni contesti le banche eroghino mutui senza problemi.
 

Miciogatto

Membro Senior
Privato Cittadino
Gli unici immobili che possono essere compravenduti senza agibilità sono quelli edificati anteriormente al 1967, per i quali è necessaria la vecchia abitabilità e quelli anteriori al 1934.
Perdonami ma non è affatto così. Confermo quanto detto sopra.

Hai scritto in questo post e nei precedenti repliche ai miei interventi delle castronerie, ma non ho voglia di perdermi in inutili discussioni con altri utenti.
Nessuna castroneria, fidati.
Garantito al limone.

Rispetto il fatto che tu non abbia voglia di continuare, mica è un obbligo scrivere sui forum, ci mancherebbe.

Permettimi però di dirti che mi dispiace, le discussioni costruttive non sono affatto inutili.

Sia per i protagonisti e sia per il pubblico, molto più vasto, di chi legge.
Ci teniamo che sul forum non si leggano inesattezze.

Il mio voleva essere solo un piccolo contributo ad un utente che ha posto una questione dal momento che per formazione (giurisprudenza) e professione ho una più che discreta conoscenza della materia.
E di questo ti ringrazio.
Ma consentimi di suggerirti di rivedere le tue convinzioni e approfondire le tue conoscenze. Io come altri parliamo per esperienza diretta.

E ora ti spiego anche perché, probabilmente, hai questa convinzione.

Dal tuo profilo si legge che sei a Parma.

A Parma il 99% delle abitazioni ha il famigerato certificato.

Normale quindi che, in sua assenza, tutto lo stuolo di operatori del settore che gira attorno all'immobiliare storca il naso o quanto meno si allarmi.

Ti dirò di più. Nella tua regione, pur non essendo un obbligo di legge, i notai non stipulano in assenza della dichiarazione di conformità stilata da tecnico di parte.

Ovvio quindi che se praticamente tutte le abitazioni hanno il certificato chiunque lo pretenda altrimenti sicuramente c'è qualcosa che non va.

Ma Parma non è Italia e vale quanto da me e altri già espresso.
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Gli unici immobili che possono essere compravenduti senza agibilità sono quelli edificati anteriormente al 1967, per i quali è necessaria la vecchia abitabilità e quelli anteriori al 1934.
Hai scritto in questo post e nei precedenti repliche ai miei interventi delle castronerie, ma non ho voglia di perdermi in inutili discussioni con altri utenti.
Il mio voleva essere solo un piccolo contributo ad un utente che ha posto una questione dal momento che per formazione (giurisprudenza) e professione ho una più che discreta conoscenza della materia.
Per tua informazione, a Bologna esiste un intero quartiere con palazzoni costruiti negli Anni '70 e '80 privi di agibilità.

E, in ogni caso, gli immobili sono perfettamente commerciabili anche senza agibilità.
Se no, un quarto d'Italia non potrebbe compravendere...
 

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