francescostoppelli
Nuovo Iscritto
Salve,
vi chiedo gentilmente un parere su una proposta d'acquisto effettuata da una signora mia conoscente. Premetto che la persona in questione non possiede conoscenze in campo immobiliare, e per l'acquisto della casa si è fidata in toto dell'Agenti Immobiliari
In seguito alla presa visione di un appartamento di nuova costruzione (con rifiniture ancora da ultimare) subito è stata invitata a firmare la prposta d'acquisto; alla domanda su cosa ciò comportasse, la risposta è stata: "Serve a bloccare la casa, per evitare che altri possano comprarla". Firmata in data 20 dicembre la proposta, la signora viene riconvocata in ufficio esattamete un mese dopo, dove firma la presa visione dell'accettazione da parte del costruttore. "Casualmete", però, la segretaria non appone la data del giorno, bensì quella del 21 dicembre, il giorno dopo la firma della proposta. In aggiunta, alla signora viene chiesto di versare una caparra di 5000 euro; lei fa notare che purtroppo non dispone di tale cifra, al che la segretaria risponde che l'assegno è fittizio, è solo una formalità. Da notare, inoltre, che della cosa era all'oscuro anche il costruttore-venditore, che espolicitamente si era rifiutato di ricevere assegni in bianco.
Il tutto senza aver fornito alla signora possibile acquirente nessun documento: planimetrie, certificato, preventivo del mutuo (a cui la proposta è vincolata), compenso per l'A.I (nella poroposta d'acquisto si fa riferimento ad un allegato che non esiste), ecc.
Ora vi chiedo:
- l'A.I si è comportata con onestà e correttezza?
- una proposta d'acquisto siffatta è da considerarsi valida?
- può la signora uscire da questo raggiro (a mio parere) indenne?
Vi ringrazio anticipatamente per la vostra attenzione!
vi chiedo gentilmente un parere su una proposta d'acquisto effettuata da una signora mia conoscente. Premetto che la persona in questione non possiede conoscenze in campo immobiliare, e per l'acquisto della casa si è fidata in toto dell'Agenti Immobiliari
In seguito alla presa visione di un appartamento di nuova costruzione (con rifiniture ancora da ultimare) subito è stata invitata a firmare la prposta d'acquisto; alla domanda su cosa ciò comportasse, la risposta è stata: "Serve a bloccare la casa, per evitare che altri possano comprarla". Firmata in data 20 dicembre la proposta, la signora viene riconvocata in ufficio esattamete un mese dopo, dove firma la presa visione dell'accettazione da parte del costruttore. "Casualmete", però, la segretaria non appone la data del giorno, bensì quella del 21 dicembre, il giorno dopo la firma della proposta. In aggiunta, alla signora viene chiesto di versare una caparra di 5000 euro; lei fa notare che purtroppo non dispone di tale cifra, al che la segretaria risponde che l'assegno è fittizio, è solo una formalità. Da notare, inoltre, che della cosa era all'oscuro anche il costruttore-venditore, che espolicitamente si era rifiutato di ricevere assegni in bianco.
Il tutto senza aver fornito alla signora possibile acquirente nessun documento: planimetrie, certificato, preventivo del mutuo (a cui la proposta è vincolata), compenso per l'A.I (nella poroposta d'acquisto si fa riferimento ad un allegato che non esiste), ecc.
Ora vi chiedo:
- l'A.I si è comportata con onestà e correttezza?
- una proposta d'acquisto siffatta è da considerarsi valida?
- può la signora uscire da questo raggiro (a mio parere) indenne?
Vi ringrazio anticipatamente per la vostra attenzione!