Matteo_24

Membro Attivo
Privato Cittadino
Buongiorno,
chiedo un chiarimento riguardo una possibile risoluzione del preliminare.

E' stata fatta una proposta d'acquisto per un bilocale a 50 mila euro, accettata dal venditore, vincolata a delibera di mutuo (100%), con un assegno a garanzia di 2000 euro. Questo assegno è trattenuto presso l'agenzia immobiliare che sta seguendo la pratica a garanzia della proposta, e non viene fatto incassare alla parte venditrice. (nella proposta sono comunque riportati gli estremi dell'assegno).
Saldo totale al rogito.

Al momento si sta aspettando il tempo tecnico affinchè la banca deliberi il mutuo (30/45 gg).

Nel caso in cui la parte venditrice voglia risolvere il contratto, quali sono gli obblighi verso il proponente?E verso l'agenzia immobiliare?
 

specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
2000 € + restituzione assegno all'acquirente (doppio caparra) + doppie provvigioni agenzia (le proprie + quelle dell'acquirente).
Conviene senz'altro aspettare e sperare nell'eventuale mancata delibera del mutuo.
 

francesca63

Moderatore
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Privato Cittadino
Devo verificare, ma non mi sembra. Se non ricordo male si menziona solo la data entro al quale rogitare. Questo cosa comporta?
Verifica.
Se non c'è un termine, e il rogito è vicino , ti conviene aspettare e vedere se la condizione si avvererà.
Se il rogito è lontano, è ovvio che non si può stare troppo tempo nell’incertezza: in teoria si potrebbe chiedere la dichiarazione giudiziale di inefficacia per mancato avveramento della condizione , se il giudice ritiene essere trascorso un lasso di tempo congruo entro il quale l'evento previsto dalle parti si sarebbe dovuto verificare.
Diciamo che questa prospettiva potrebbe convincere il proponente ad aggiungere “spontaneamente” un termine per l’avveramento, o a rinunciare alla condizione.

La strada da seguire dipende anche dalla situazione complessiva,e dagli interessi in gioco, e dal fatto che il venditore voglia “ritirarsi” per non attendere a vuoto, o per altri motivi indipendenti dall’attesa.
Certo non si può ritirare senza conseguenze economiche, come già è stato scritto da altri.
 

specialist

Membro Storico
Privato Cittadino
Devo verificare, ma non mi sembra. Se non ricordo male si menziona solo la data entro al quale rogitare. Questo cosa comporta?
Comporta che dovrai aspettare fino alla data del rogito per verificare se si avvera o meno al condizione sospensiva.
Questa è la conseguenza a cui vanno incontro le proposte redatte in modo approssimativo, come a quanto pare sembra essere questa.
 

Matteo_24

Membro Attivo
Privato Cittadino
I 2000 li avevo messi in preventivo, sono le provvigioni doppie che non capisco... dovrebbero essere solamente quelle della parte venditrice o sbaglio?
 

CheCasa!

Moderatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Buongiorno,
chiedo un chiarimento riguardo una possibile risoluzione del preliminare.

E' stata fatta una proposta d'acquisto per un bilocale a 50 mila euro, accettata dal venditore, vincolata a delibera di mutuo (100%), con un assegno a garanzia di 2000 euro. Questo assegno è trattenuto presso l'agenzia immobiliare che sta seguendo la pratica a garanzia della proposta, e non viene fatto incassare alla parte venditrice. (nella proposta sono comunque riportati gli estremi dell'assegno).
Saldo totale al rogito.

Al momento si sta aspettando il tempo tecnico affinchè la banca deliberi il mutuo (30/45 gg).

Nel caso in cui la parte venditrice voglia risolvere il contratto, quali sono gli obblighi verso il proponente?E verso l'agenzia immobiliare?

Si tratta di meteria per avvocati.

Azzardo una valutazione personale.

L'inadempimento, in linea di massima, comporterebbe il risarcimento del danno dimostrato in quanto una somma depositata in agenzia difficilmente potrà essere fatta passare per caparra confirmatoria...

Sempre in linea di massima, se un contratto si risolvesse per inadempimento e non per una condizione sospensiva conclusasi negativamente, l'agenzia potrebbe richiedere il pagamento della mediazione alle parti e quella adempiente potrebbe domandarne il risarcimento (appunto, come danno dimostrabile) alla parte inadempiente.
 

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