PyerSilvio

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Agente Immobiliare
Intanto ho ben idea di ciò che devo fare, forse non hai capito tu la domanda. Di preliminari ne ho fatto diversi quindi, se permetti, non ho bisogno di lezioni su questo. Senza polemica eh, però io non mi permetterei mai di giudicare la professionalità di una persona senza minimamente conoscerla.
La mia domanda era molto semplice e nel tuo post qui sopra, tolta la prima parte completamente inutile, hai risposto(qualche centinaio di euro per visure, registrazione ecc..).
Mi pare poi elementare che non si tratti di mediazione, questo e ovvio.

Si sa’ che il Zagor, e’ tagliato col folcetto e che il garbo e la diplomazia, sono elementi che spesso non gli appartengono.

Detto questo, ciascun intermediario, puo’ senza dubbio prestare la sua opera per ogni servizio immobiliare, richiedendo per questo un compenso.
In questo caso limitato alla vera attivita’ svolta.

Per ciascuna delle parti. Anche di quella acquirente.
Atteso, che il contratto di compravendita espresso, tutela ciascuna delle parti.

Come potrebbe essere, una condizione subordinata ad un evento, che ancora deve verificarsi.
Per le quali molto spesso, si vedono mediatori esperti riempirsi la bocca, per una loro corretta formulazione.

Evidentemente, la correttezza di tali formule, non sempre sono da ritenersi importanti.
Dipende dall’entita’ del compenso.
Oppure dalla natura della prestazione.
Dichiarata in atto oppure no che sia.

A cio’ bisogna aggiungere che le questioni tecniche non riguardano il mediatore.

Tecnici e professionisti, subentrano spesso nelle trattative intermediate, dove e’ previsto il pagamento intero delle mediazioni.

Non per questo effetto, che sparisce o si riduce, da una parte o dall’altra, il diritto alle mediazioni.

Lo stesso principio e’ valido pure per una normale prestazione di servizio.
 
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CheCasa!

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Agente Immobiliare
Ciao Marco,
lavorando in un piccolo paese ed avendo molti clienti ormai fidelizzati, dopo 20 anni di attività, capita alcune volte che i proprietari mi chiedano di "seguire" una vendita conclusa privatamente.

Non credo che ci sia una regola standard per dare valore a questo tipo di lavoro. Parto però dal presupposto che chiedere una somma irrisoria possa essere disincentivante al fine di affidare l'intero iter di vendita dell'immobile all'agente immobiliare.

Se un cliente potesse contare sul fatto che, conclusa privatamente una vendita, mi occuperei della parte "burocratica" per pochi spicci... a che pro affidarmi in futuro un nuovo incarico di vendita?

A maggior ragione se il proprietario disponesse di un buon portafoglio immobili... farei attenzione a questa eventualità...

Attualmente sto seguendo una pratica per un immobile del valore di poco superiore ai 100.000,00 euro ed ho concordato un rimborso di 2.000 euro.

Non chiedo nulla invece alla controparte. Ed è ovvio che qualsiasi mio intervento possa essere anche in funzione di chi compra. I soggetti del contratto sono due. Se la vendita andrà a buon fine lo sarà a beneficio di entrambi ma, ricevendo l'incarico da uno solo di essi, ed al di là di quello che potrà essere il mio equilibrio deontologico, il venditore si aspetterà che io svolga il lavoro facendo primariamente i suoi interessi. Per alcuni aspetti questi interessi potrebbero combaciare con gli interessi di chi compra ma non è detto che sia sempre così...
 

Marco88

Membro Attivo
Agente Immobiliare
grazie! l'immobile in questione ha un valore che si aggira tra i 50.000 e i 60.000€, sono d'accordo sul fatto che chiedere una cifra irrisoria non avrebbe senso!
 

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