andrea b

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Ha senso solo per grandi cifre e lusso. Se parliamo del superattico sul tetto del duomo di Milano, è evidente che costerà cifre proibitive. Se parliamo del quadrilocale da 140 mq in zona dove c'è ne sono altri 234 cloni a prezzo fisso, periferia degradata e scarsamente servita, ma comunque di mio interesse, fa ridere, se non pena.
Secondo me fa perdere contatti.
 

Mil

Membro Senior
..o se non alzi non compri.

Il giuoco delle parti questo è.
Con la buona pace di qualsiasi momento di crisi, l' a b c della compravendita, pone SEMPRE il venditore, in una posizione dominante rispetto all'acquirente.
SEMPRE.
Al venditore spetta il nulla osta e o l'ultima parola che sancisce il trasferimento del bene.
Senza il bene placido della parte venditrice CICCIA.
...

Magari fosse così davvero pyer...l'unico vantaggio del venditore oggi è che può sempre decidere di non vendere e non affittare, sopportando il carico terrificante di tasse connesso alla colpa del possesso di un immobile. Per il costruttore occorre valutare la convenienza nell'aspettare quindici anni oppure abbassare di un buon 40% tenuto conto che se non è andato a gambe all'aria allora vuol dire che è riuscito a coprire ampiamente i costi ed ha già avuto il più che giusto guadagno.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Magari fosse così davvero pyer...l'unico vantaggio del venditore oggi è che può sempre decidere di non vendere e non affittare, sopportando il carico terrificante di tasse connesso alla colpa del possesso di un immobile. Per il costruttore occorre valutare la convenienza nell'aspettare quindici anni oppure abbassare di un buon 40% tenuto conto che se non è andato a gambe all'aria allora vuol dire che è riuscito a coprire ampiamente i costi ed ha già avuto il più che giusto guadagno.

Sarà come dici tu.

Tuttavia allo stato attuale delle cose, ho due pratiche pronte, con gli assegni e le mediazioni sul tavolo pronte per essere incassate.

Proposte che sono state rialzate ad arrivare alla richiesta di origine.

I venditori stanno ancora lì che ci fanno ballare tenendoci in attesa.

Il bello è bello.

Quindi si vende.

..e se non hai bisogno si vende ancora bene.

Aldilà delle tue teorie ti stò raccontando dati tanto storici quanto attuali.
 

Mil

Membro Senior
Sarà come dici tu.

Tuttavia allo stato attuale delle cose, ho due pratiche pronte, con gli assegni e le mediazioni sul tavolo pronte per essere incassate.

Proposte che sono state rialzate ad arrivare alla richiesta di origine.

I venditori stanno ancora lì che ci fanno ballare tenendoci in attesa.

Il bello è bello.

Quindi si vende.

..e se non hai bisogno si vende ancora bene.

Aldilà delle tue teorie ti stò raccontando dati tanto storici quanto attuali.

Non sono d'accordo. Chi mette in vendita un immobile è perchè è determinato a disfarsene, magari suo malgrado o per non sostenere altri costi. Dunque può avere tutta la grana che vuole ma è il mercato ahimè che detta legge, in qualunque comparto, dalla villa in centro al bilocale di periferia. Casomai il venditore diciamo benestante può avere più determinazione ad aspettare e quindi a tararsi su una quotazione molto più alta di quella realistica. Una cosa che in verità potrebbe anche "ingolfare" il mercato e alla fine stancare il venditore stesso, ma che può senza dubbio dare più possibilità di trovare il cliente per qualche ragione interessato. Dopo anni di cartello "vendesi" qualcuno che si adegua ci può stare insomma, offendo persino un "rialzo" , una cosa che a meno di non trattare una villa palladiana oggi come oggi non avrebbe senso. In generale però no, non sarei così ottimista. Più che dati storici ed attuali parlerei di coincidenze fortuite, più uniche che rare. Però indubbiamente va visto l'immobile: se mi stai parlando di autentiche perle di architettura o residenze storiche di pregio a prezzi allettanti allora sono d'accordo.Altrimenti hai solo per le mani più polli a disposizione che fanno proposte di quanti ne abbiano altri tuoi colleghi. E allora mi spiace ma è solo fortuna;)
 

Mil

Membro Senior
Infatti, il responsabile dello schianto del carro contro il muro della realtà è esclusivamente il venditore, su questo siamo d'accordo.
Attenzione però, capita anche che all'ignaro venditore sia stato detto che abita a Disneyland. Non sempre è un avido avulso dalla realtà, ma semplicemente uno a cui è stato detto tre anni fa che la casa valeva x e non x/3 per una sorta di vassallaggio delle agenzie tutte intente ad accaparrarsi il cliente. Il primo ad essere contrariato delle mancate offerte, del ritiro dei clienti, dei mutui non concessi spesso è proprio lui. Poi è chiaro, c'è anche la percentuale di coloro che immettono un immobile sul mercato con lo stesso spirito di chi prova ad entrare nell'acqua gelida con la punta del piede, pronto in realtà a ritrarsi quando si accorge che è davvero molto fredda.

A meno che 150 sia un prezzo sensato e già in linea con il reale valore di mercato attuale di quella casa. Potrebbe pure essere uno di quei rari casi in cui non è stato gonfiato il prezzo per fare sconti fittizi, ma si è deciso di fare già il prezzo finale sensato. Quando faccio un preventivo metto già il prezzo giusto, quando chiedono lo sconto spiego che il mio lavoro costa quello, non ho gonfiato per fare lo sconto e prendere la cifra che voglio. Il mercato immobiliare è ancora molto lontano da questa modalità.

Infatti...e la mancata trasparenza ha penalizzato proprio i venditori seri. Nel marasma generale di boiate ritoccate, di prezzi gonfiati come canotti e di planimetrie farlocche il venditore che ha il prodotto serio e allineato non emerge, non "piazza" l'immobile con la credibilità che meriterebbe.
D'altra parte però è anche difficile scremare la clientela decente in mezzo a parecchi squattrinati propensi però ad indebitarsi in modo folle. Anche qui i clienti assennati, quelli che darebbero poche grane con il mutuo fanno fatica a trovare l'immobile appropriato.
 

andrea b

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Fanno fatica a districarsi nel numero enorme di immobili disponibili. Il 70% almeno dei quali fa schifo o quasi per varie ragioni. Come quando vai nelle pizzerie con 6 pagine di pizze e dopo averle lette tutte sei indeciso fra margherita e napoletana.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Non sono d'accordo. Chi mette in vendita un immobile è perchè è determinato a disfarsene, magari suo malgrado o per non sostenere altri costi. Dunque può avere tutta la grana che vuole ma è il mercato ahimè che detta legge, in qualunque comparto, dalla villa in centro al bilocale di periferia. Casomai il venditore diciamo benestante può avere più determinazione ad aspettare e quindi a tararsi su una quotazione molto più alta di quella realistica. Una cosa che in verità potrebbe anche "ingolfare" il mercato e alla fine stancare il venditore stesso, ma che può senza dubbio dare più possibilità di trovare il cliente per qualche ragione interessato. Dopo anni di cartello "vendesi" qualcuno che si adegua ci può stare insomma, offendo persino un "rialzo" , una cosa che a meno di non trattare una villa palladiana oggi come oggi non avrebbe senso. In generale però no, non sarei così ottimista. Più che dati storici ed attuali parlerei di coincidenze fortuite, più uniche che rare. Però indubbiamente va visto l'immobile: se mi stai parlando di autentiche perle di architettura o residenze storiche di pregio a prezzi allettanti allora sono d'accordo.Altrimenti hai solo per le mani più polli a disposizione che fanno proposte di quanti ne abbiano altri tuoi colleghi. E allora mi spiace ma è solo fortuna;)


Tutto quanto hai esposto, sono tutte teorie, che hanno poco seguito nella realta' delle cose.

Chi puo' tenersele le case e le possiede, da diversi decenni, se le puo' tenere per altrettanto periodo.

Metterle a reddito; Oppure
- se mi obbietti con la solita menata delle tasse -
mettere a reddito altre risorse, a recuperare quelle perdite.

Si spiega cosi', la frequente circostanza, ove alcuni ceppi familiari, possiedono case ormai abbandonate da decenni e non intendono venderle.

A meno che non vi siano progetti da realizzare, o divisioni in corso.

Questi soggetti, non hanno venduto le loro case, neanche quando, qualche anno prima, gliele avrebbero pagate a peso d'oro.

Per quale motivo oggi, dovrebbero venderle, ad un prezzo minore del mercato "corrente".

Nel momento attuale i prezzi si sono GIA' abbassati rispetto a qualche anno prima.

Chi vuole acquistare determinate unita', magari collocate in zone strategiche, oggi lo puo' fare spendendo meno.

Nel tempo, oscillazioni di prezzo transano, tra un momento di mercato e l'altro.
Mentre quel pezzo, in quella determinata zona, per chi l'ha acquisito, puo' essere "eterno".

Lo sa' tanto chi vende quanto chi compra.

Se pensiamo, per comprendere cio' che si espone, ad un piccolo lotto di terra.

Situato in una di quelle zone residenziali ambite, come ce ne sono migliaia in tutte le provincie italiane, uno degli ultimi, ancora rimasti in quel quartiere.

Tipo 500 mt centomila.

Senza scomodare le perle di architettura quindi

Uno di quei prodotti, che neanche dieci anni prima, poteva essere venduto al 50% in piu', senza che nessuno si scovolgesse piu di tanto.

Se chi vuole comprare, si lascia sfuggire l'occasione, di acquisire QUEL prodotto, dovra' aspettarne di tempo, prima che se ne ripresenti un'altra.

Spesso perche' cio' possa riaccadere, una sola vita, non basta.


Mentre per altri prodotti, i costi eccessivi del passato, li hanno resi invendibili.

Dicesi fuori prezzo.

Sono quei prodotti di cui hai argomentato.

Stanno fuori dal mercato e dalla realta' delle cose.
 
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