A

Abakab

Ospite
La differenza tra il prezzo d'acquisto e quello di vendita, viene tassato se si vende prima della scadenza dei 5 anni, a meno che:
Rosa1968 ha scritto:
Il modo per evitare la tassazione sulla plusvalenza, è di dimostrare di aver risieduto in quella casa per almeno la metà del tempo che l'hai possieduta più un giorno, solo così non potrà essere contestata dall'agenzia delle entrate​
 
A

Abakab

Ospite
Ma parli della mia attuale casa oppure di quella che andrò a prendere?
. . di quella attuale.
Esempio: ipotizziamo che tra la data di acquisto e la data di vendita sono passati 2 anni, se non hai utilizzato la casa ( fà fede la residenza) per almeno 1 anno ed un giorno . . sei soggetto a tassazione sulla eventuale plusvalenza.
 

nesh2305

Membro Attivo
Privato Cittadino
No su quello non ce problema. Ho fatto la residenza appena ho comprato.
Quindi secondo te, se mi posso permettere, cosa mi consiglieresti di fare?
 

gcaval

Membro Attivo
Professionista
La circolare dell'agenzia delle entrate sopra citata non è pertinente, esplicita solamente come interpretare la norma nel caso in cui Nesh volesse vendere solo una quota della sua attuale prima casa, ma - appunto - non è il Suo caso.
Qui si parla di rivendita di una quota di casa con acquisto agevolato, discorso diverso dal nostro: vendita totale e riacquisto quota.

Me ne ero accorto e lo avevo sottolineato. Quanto riportavo era anche per mostrare, appunto, che ci sarebbero due pesi e due misure, ed in un qualche modo ciò che esce dalla porta (evitare la speculazione) rientra dalla finestra (riacquisto di una piccola quota), per evidenti motivi.


Circa due anni fa mi ero confrontato con un notaio su questo tema, e mi aveva detto che l'acquisto doveva esser fatto per la piena intera proprietà.
Non so a quanto risalga la sentenza, ma evidentemente se l'AdE la contestava vuol dire che stiamo giocando sul filo di lana... Magari oggi è prassi consolidata, come dice Kolia.
è una sentenza interessante in cui l'AdE contestava il riacquisto di una quota del 4 per mille di un immobile ritenendola insufficiente per poter essere considerata quota abitativa.

Ad ogni modo è un'ottima notizia, anche se indirettamente, visto che non riguarda direttamente me. Approfondirò ulteriormente e nel frattempo vi ringrazio per l'informazione.


Ai 6 mesi e un giorno trovo la casa in affitto e trasferisco la mia residenza nella casa nuova.
In questo modo io non ho sanzioni da pagare.
Tutto corretto?


Su questo io dico di no. E ho già riportato il motivo (a meno che non ci siano nuove norme a cui non sono aggiornato, ma prego gli amici di postarle):
Il riacquistoentro un anno prevede non solo che entro un certo termine venga posta laresidenza, ma che quella diventi addirittura abitazione principale (e non sono ammesse due abitazioni principali, in quanto la legge ne ammette una sola). (info tratte sempre da Frizzera, Immobili e Fisco).
Anche Akabab lo riportava:
Unica condizione prevista dalla legge, continuano i giudici del gravame, affinché non si verifichi la decadenza dalle agevolazioni è quella di adibire il secondo immobile acquistato ad abitazione principale, entro il termine annuale (senza quindi che assuma rilevanza la quota di proprietà acquistata).

Morale: non puoi andare in affitto altrove.
 

nesh2305

Membro Attivo
Privato Cittadino
Ma se io mi trasferissi per tempo debito (previsto dalla legge ma non so quanti mesi) nella casa in cui io ho comprato la famosa quota del 10% sarei in regola?
Io non voglio assolutamente andare contro la legge oppure non dormire sonni tranquilli.
Vorrei solo non pagare tutti quei soldi per un errore di valutazione sull avquisto della prima casa (vero anche che io non sto speculando niente visto che sto rivedeno casa più o meno al prezzo che ho comprato). È solo che mi sembra assurdo che devo essere legato a una casa per 5 anni e ricomprare per forza dopo che le valutazioni mi portono a scegliere la soluzione i affitto...
 
A

Abakab

Ospite
quote="gcaval, post: 245353, member: members/gcaval.14014/"]ed in un qualche modo ciò che esce dalla porta (evitare la speculazione) rientra dalla finestra (riacquisto di una piccola quota), per evidenti motivi.[/quote]

E' una soluzione, ma è palesemente un'elusione d'imposta. In caso di controllo secondo me ti tirano in causa

... mah !. . gli eventuali evidenti motivi dovrebbero essere dimostrati .. non è detto che siano solo per motivi speculativi! Per come si stà muovendo l'Ade capisco anche l'ipotesi di Umberto.
 

gcaval

Membro Attivo
Professionista
Ma se io mi trasferissi per tempo debito (previsto dalla legge ma non so quanti mesi) nella casa in cui io ho comprato la famosa quota del 10% sarei in regola?

A quanto pare si, ma non puoi andare in affitto altrove. Da quanto riporta l'articolo postato da Akabab, la conclusione è la seguente:

"...se il semplice acquisto di una quota in comunione di un immobile non è ostativo alla fruizione del benefico prima casa, è comunque necessario che la quota acquistata sia tale da consentire al contribuente/acquirente - nel rispetto della normativa civilistica in tema di comunione - di destinare la stessa a propria abitazione principale (tale onere probatorio, ovviamente, spetta al contribuente/beneficiario)."
 

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