nesh2305

Membro Attivo
Privato Cittadino
Scusate se ve lo richiedo ma ho leggermente paura nell'affrontare una manovra che non e di mia competenza.
riepilogando (naturalemente a breve arò un colloqui con il mio notaio).
Vendo casa mia ed estinguo il muto ed ogni vincolo che ho.
fatto il rogito con i miei acquirenti, vado dal notaio e mi faccio fare i conti per acquistare il 10% della casa dei miei con relativa spesa notarile.
a questo 10% non faccio mutuo ma pago la quota ai miei (che fra mille anni anni sarà da tenere in considerazione quando venderemo con i miei fratelli). risulta che io ho pagato ai miei la quota e trasferisco la mia residenza con tutti i vincoli fin qui discussi.
da li la mia fidanzata fa un contratto di affitto per un appartamento e fa tutto lei.
quindi io per sti benedetti 5 anni sono a posto e non devo pagare niente.

sembra tutto chiaro
grazie
ciao
 

kolia cassin

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Non vorrei aggiungere troppa carne al fuoco, ma valuta se comprare il 10% della casa dei tuoi genitori come prima casa o no: Nel primo caso paghi il 3% di imposta di registro (+168 Euro di ipotecaria+ 168 Euro di catastale) meno il credito di imposta (che probabilmente azzererà l'onere), ma ti costringerà a mantenere la comproprietà con i tuoi genitori per 5 anni (chiaramente se non intendi comprare un'altra prima casa diciamo fra 3-4 anni); altrimenti puoi comprare la quota del 10% senza l'agevolazione, pagando una somma delle imposte pari al 10% [e non più 3%(- credito) + 168 Euro + 168 Euro], mettendoci la residenza come prova dell'abitazione principale, ma senza più il vincolo di dover mantenere la quota per 5 anni (potresti restituirla fra qualche anno ai tuoi genitori). Spero di non averti inserito nella discussione un ennesimo elemento di incertezza. Tieni comunque conto che mettere la residenza anagrafica presso la casa dei tuoi genitori non sarebbe un obbligo, nel senso che la normativa richiede che divenga "solo" la abitazione principale (che può non coincidere con la residenza), ma farlo neutralizza sul nascere eventuali richieste probatorie, quindi già di per sè è un di più. Inoltre - a meno che tu abbia una certa confidenza - introduci con un certo "garbo" la questione al tuo Notaio è pur sempre un pubblico ufficiale e non un consulente, non è esattamente il Suo ruolo quello del fiscalista immobiliare.
 

nesh2305

Membro Attivo
Privato Cittadino
Tieni comunque conto che mettere la residenza anagrafica presso la casa dei tuoi genitori non sarebbe un obbligo, nel senso che la normativa richiede che divenga "solo" la abitazione principale (che può non coincidere con la residenza), ma farlo neutralizza sul nascere eventuali richieste probatorie, quindi già di per sè è un di più.

Non ho capito questa cosa.
Come faccio a far diventare abitazione principale se non faccio la residenza?
e cosa vuol dire "ma farlo neutralizza sul nascere eventuali richieste probatorie, quindi già di per sè è un di più"
 

kolia cassin

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Residenza e domicilio sono due cose distinte: La residenza è l'indirizzo che crea conseguenze legali (potremmo fare un parallelo con la sede legale di un'azienda), per cui è rilevante ad esempio per la corrispondenza, per le citazioni legali; mentre il domicilio è il luogo "in cui la persona ha stabilito la sede principale dei suoi interessi" come dice il codice civile (sempre per rimanere in tema potremmo vederla come la sede operativa della medesima azienda). Solo ultimamente il legislatore ha richiesto per nuove agevolazioni fiscali introdotte (es.esenzione/detrazione IMU per abitazione principale) si debba far coincidere residenza anagrafica e dimora.
 

Rosa1968

Membro Storico
Agente Immobiliare
Deve portare obbligatoriamente la residenza a casa dei genitori ;
comprare la quota dei genitori al 10% dignificherebbe perdere agevolazioni prima casa ....
 

gcaval

Membro Attivo
Professionista
Residenza e domicilio sono due cose distinte

Si ma qui parlavamo di residenza e di abitazione principale. Il domicilio è il terzo incomodo, e per ora teniamolo fuori. :)

Purtroppo esistono due definizioni di abitazione principale (la seconda è stata introdotta con l'IMU): in una la residenza è condizio sine qua non (vecchia ICI), nell'altra (quella dell'IMU) non è specificato. Questo ovviamente non chiarisce bene cosa fare nel nostro specifico caso, in cui non c'entrano né l'ICI né l'IMU, ma in cui è necessario applicare la definizione.

Benvenuti in Italia! :disappunto:

Comunque, aspetterei ulteriori delucidazioni dal notaio in merito e, per evitare rogne, procederei con la definizione di abitazione principale secondo la quale si stabilisce anche la residenza. Ma non ho certezze in merito, per quanto su detto.
 

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