Davide87

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Buona sera vi espongo una questione e spero possiate essermi d'aiuto..
Una mia cliente ha ereditato due alloggi in una casa di 5 unità abitative in cui abita un geometra che ha sempre fatto le veci dell'amministratore. Ora la signora ha in mano due compromessi e nel frattempo questo pseudo amministratore ha convocato assemblea con ordine del giorno alcuni lavori di straordinaria manutenzione quali sostituzione della caldaia rifacimento facciata etc.. considerando che prima della vendita non si era mai parlato di fare questi lavori e che lo sta facendo per ripicca come puo' comportarsi la signora tenendo conto che non c'è neanche un regolamento di condominio..
Grazie a chi mi sarà d'aiuto..!!
 
M

marcellogall

Ospite
Buona sera vi espongo una questione e spero possiate essermi d'aiuto..
Una mia cliente ha ereditato due alloggi in una casa di 5 unità abitative in cui abita un geometra che ha sempre fatto le veci dell'amministratore. Ora la signora ha in mano due compromessi e nel frattempo questo pseudo amministratore ha convocato assemblea con ordine del giorno alcuni lavori di straordinaria manutenzione quali sostituzione della caldaia rifacimento facciata etc.. considerando che prima della vendita non si era mai parlato di fare questi lavori e che lo sta facendo per ripicca come puo' comportarsi la signora tenendo conto che non c'è neanche un regolamento di condominio..
Grazie a chi mi sarà d'aiuto..!!

Poiché i lavori non sono stati ancora deliberati credo che la cosa migliore sia, in presenza di contratti preliminari già firmati, dare ai futuri nuovi proprietari la delega per partecipare all'assemblea nel corso della quale potranno dare o rifiutare il consenso ai lavori proposti.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Il suggerimento di @marcellogall è sempre improntato a saggezza: ma questa volta elude una domanda. In una situazione come quella descritta, nel caso i lavori fossero comunque approvati dall'assemblea prima del rogito, sia pur con il dissenso dei prossimi acquirenti presenti per delega, in caso di disaccordo la spesa ricadrebbe legalmente sul proprietario pro-tempore o sui futuri proprietari subentranti?
 

topcasa

Membro Storico
Il suggerimento di @marcellogall è sempre improntato a saggezza: ma questa volta elude una domanda. In una situazione come quella descritta, nel caso i lavori fossero comunque approvati dall'assemblea prima del rogito, sia pur con il dissenso dei prossimi acquirenti presenti per delega, in caso di disaccordo la spesa ricadrebbe legalmente sul proprietario pro-tempore o sui futuri proprietari subentranti?
sul proprietario pro tempore in quanto agisce in nome e per conto del proprietario
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Cari amici, non prendetevela con me: sarò anche duro di comprendonio , ma a me la risposta pare involontariamente sibillina. Cerco di spiegarmi:

sul proprietario pro tempore in quanto agisce in nome e per conto del proprietario
lascia il dubbio che avevo espresso. Se deliberate, rimarrebbero a carico del venditore o compratore?

Forse anch'io ho usato una terminologia che dà adito a dubbi: ma cosa avete inteso per proprietario pro-tempore, quando dite che il proprietario pro-tempore agisce in nome e per conto del proprietario? Io ho chiamato proprietario pro-tempore il vecchio, attuale proprietario (lo è finchè non rogita), non il delegato: ed anche se il proprietario dà delega al promesso compratore, questo come delegato parla sempre a nome del vecchio=corrente proprietario. Per cui non si elude il problema: se i lavori sono deliberati a maggioranza, secondo la prassi corrente rimarrebbero a carico del venditore, salvo un bel gesto da parte del compratore (delegato o no).
 
M

marcellogall

Ospite
Mi sembra chiaro che. nel momento in cui è stato firmato il preliminare, non vi era nessuna delibera riguardo ai lavori da effettuare. Il venditore non ha certamente mentito quando ha affermato che non c'era stata nessuna delibera per lavori futuri.
Se avesse saputo di dover sostenere spese future ne avrebbe sicuramente tenuto conto nel corso delle trattative.
Il promissario acquirente ha accettato di acquistare, nello stato di fatto in cui si trovava, l'unità immobiliare accettando quindi la situazione per quanto riguardava la facciata e la caldaia. E' altrettanto evidente che, qualora venissero approvati lavori che aumentassero il valore dell'immobile, il venditore si troverebbe a pagare migliorie che andrebbero a favore dell'acquirente. Questo non è giusto perché la trattativa è stata fatta ante lavori. Dando la delega all'acquirente il venditore gli dà la facoltà di accettare o meno le migliorie che l'assemblea proporrà.
Qualora poi i lavori dovessero essere approvati, con l'assenso o il rifiuto da parte dell'acquirente, quest'ultimo non potrebbe esimersi dal pagare la sua parte.
Credo che questo possa essere l'orientamento del giudice in una eventuale causa
e risponde anche ad un criterio di equità e giustizia.
 

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