Peppe1966

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Privato Cittadino
.......

Se i 4 vani di cui parli li leggi sulla visura catastale, NON C'E INCONGRUENZA TRA ROGITO E DATO A CATASTO.

Auguri.

Si esatto, i vani li leggo sulla visura catastale. Si parla di 4 vani categoria A7, senza menzionare altre categorie catastali.
Sulla descrizione dell'immobile che si fa' sia sul compromesso che sul rogito si parla di 3 vani + accessori.
Mi sembra di capire che sicuramente la stanza non è da considerarsi "magazzino" come dice l'acquirente: non risulta ne dalla visura catastale, ne' dall'abitabilità, ne dalla concessione edilizia. Si parla solo di accessori.

La prossima settimana vado dall'avvocato e vi aggiorno.

Però se avete info e consigli per me vi ringrazio.

Ciao
 

jrogin

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Quello che fa fede è la documentazione presente in comune (ufficio urbanistica).
In pratica per verificare la legittimità urbanistica del bene va confrontato lo stato attuale dei luoghi, con i vari titoli abilitativi presenti in comune.
Se è tutto a posto, ma c'è una difformità su quanto presente al catasto, basta modificarlo al catasto.

Ma quello che mi domando è questo: da voi i notai non pretendono una relazione tecnico urbanistica redatta da tecnico abilitato? Che fanno vanno loro in casa con metro e disto a misurare le altezze, tutte le pareti, le larghezze delle finestre, le parti condominiali ecc..
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Quello che fa fede è la documentazione presente in comune (ufficio urbanistica).
In pratica per verificare la legittimità urbanistica del bene va confrontato lo stato attuale dei luoghi, con i vari titoli abilitativi presenti in comune.
Se è tutto a posto, ma c'è una difformità su quanto presente al catasto, basta modificarlo al catasto.

Ma quello che mi domando è questo: da voi i notai non pretendono una relazione tecnico urbanistica redatta da tecnico abilitato? Che fanno vanno loro in casa con metro e disto a misurare le altezze, tutte le pareti, le larghezze delle finestre, le parti condominiali ecc..

Non ho esperienza recente di acquisto di immobili: ma non mi è mai capitato mi sia stata richiesta una relazione tecnico-urbanistica. (Torino e Milano)

Il notaio non mi sembra entri nel merito della compravendita: si limita a prendere atto della volontà del venditore di cedere, e dell'acquirente di comprare, l'immobile nello stato di fatto in cui si trova.

Nemmeno la mancata esistenza dell'abitabilità era, anni fa, motivo di ostacolo alla rogitazione. Altro comportamento potrebbe essere preteso in caso di richiesta/erogazione di un mutuo da parte della banca, ma questo è un problema sollevato dalla banca stessa.

Nei compiti del notaio resta invece la verifica della titolarità della proprietà da parte del venditore e l'eventuale esistenza di ipoteche, con un controllo alla conservatoria dei registri immobiliari e ipotecari: credo che i dati catastali rilevanti siano solo quelli identificativi dell'immobile (Fg, Partocella, Subalterno). La consistenza catastale ha solo fini fiscali verso l'erario o per tributi vari. Per quanto concerne l'impegno verso l'acquirente conta quanto indicato sul rogito.:stretta_di_mano:
 

jrogin

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Ed è proprio per i motivi che tu esponi, che nella nostra zona, i notai, chiedono sempre alle parti una relazione tecnico urbanistica, che in Versilia è a cura e spese della parte acquirente.
 

pampa98

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
Strano che i notai possano in certe zone d'Italia non esaminare preliminarmente la commerciabilità di un bene e/o la sua conformità urbanistica. Altra cosa era l'abitabilità che in passato nel patrimonio edilizio vecchio rilevava ben poco.
Un atto potrebbe essere nullo senza alcune indicazioni, non capisco come possano rogare.
A meno che non facciano fare la dichiarazione al venditore senza verificare se gli fanno fare una solenne e pericolosa fesseria.
Spero che la realtà sia diversa da quella che mi sono immaginato leggendovi!
Ale
 

jrogin

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Si Umberto Granducato, la Versilia pare faccia eccezione (secondo gli usi della CCIAA di Lucca, in Versilia le spese del tecnico sono a carico della parte acquirente, nel resto della Provincia a carico del venditore).

Personalmente trovo giusto che sia il compratore a scegliere il tecnico di sua fiducia e a pagarlo. Se lo facesse un tecnico del venditore, potrebbe anche chiudere un occhio su qualche magagna.
 

Peppe1966

Membro Attivo
Privato Cittadino
Ringrazio tutti degli interventi e vi aggiorno sulla situazione.

Premetto che non sono un operatore del settore, ma a Roma mi è capitato che amici e parenti mi chiedessero aiuto e consigli. Alla fine tra pratiche mie e di altri avrò seguito circa 8 compravendite con almeno 4 differenti notai.
Nessuno ha chiesto una relazione urbanistica. Tutti si sono limitati a.
  • Chiedere una piantina catastale, ed a far verificare all'acquirente la corrispondenza con quanto visionato.
  • Verificare che non vi siano ipoteche pendenti
  • Verificare l'esistenza di licenze di costruzione e certificati di abiltabilità. Basta che si sappia che esistono (magari copiandoli dal rogito precedente) senza bisogno di vederli.

Nel mio caso:
  • in comune risulta un stanza come "accessorio". In catasto è tutto A7. In comune mi hanno fatto capire che l'accatastamento non è stato regolarissimo, ma è una cosa che ha fatto il costruttore 20 anni fa', e si sa' che i costruttori tirano l'acqua dalla loro parte. Però è anche vero che il certificato di abitabilità riporta il locale come "accessorio" nell'elenco degli immobili ad uso abitativo. Come magazzini o garage non riporta nulla.
  • Nel compromesso c'è scritto "immobile ad uso abitativo" (ed è quello su cui punta la controparte). Sul rogito c'è scritto semplicemente "immobile composto da 3 vani più accessori, registrato in catasto come 4 vani categoria A7".
  • Ho scoperto che molte case nel paesino sono nelle stesse condizioni (un locale come accessorio), compresa la mia nuova casa. Se fosse valido il principio andrebbero "invalidate" centinaia di compravendite.
  • La piantina catastale è stata allegata al rogito.

Una amica mi ha detto che in una compravendita conta quello che c'è scritto in catasto. E' vero?

L'aggiornamento è che la controparte mi ha portato in tribunale.
Udienza a dicembre. Vi terrò aggiornati.

Ciao e grazie di nuovo
 

Umberto Granducato

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Nessuno ha chiesto una relazione urbanistica. Tutti si sono limitati a.
Chiedere una piantina catastale, ed a far verificare all'acquirente la corrispondenza con quanto visionato.
Verificare che non vi siano ipoteche pendenti
Verificare l'esistenza di licenze di costruzione e certificati di abiltabilità. Basta che si sappia che esistono (magari copiandoli dal rogito precedente) senza bisogno di vederli.

Molto male..... La prossima volta va redatta da una delle parti.. (avresti evitato tutto questo casino...)

Una amica mi ha detto che in una compravendita conta quello che c'è scritto in catasto. E' vero?


NO, contano le licenze comunali. Il catasto lo cambi senza problemi con un nuovo disegno.
 

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