salvo cervino

Membro Junior
La buona giornata e grazie per aver risposto. In particolare x Carlo, io non cerco una % per poi valutare il prezzo di mercato ma cerco la differenza di valore del prezzo di mercato tra due immobili uguali ma condizionati diversamente; la % scaturirà dopo e in via teorica, e comunque approssimata, poichè ogni fattispecie segue il suo profilo in relazione al mercato e son d'accordo che non può essere utilizzata una % per tutto, tra l'altro sottolineo è quasi impossibile che si verifichi una fattispecie, di costruz identiche, come quella da me prospettata. Per meglio capirci anche perchè tu sei un valutatore la mia richiesta scaturisce da una perizia eseguita da un CTU che come al solito per valutare un alloggio di edilizia convenzionata realizzato su area in diritto di superficie ha utilizzato le tabelle dell'Agenzia del Territorio mediando salomonicamente tra val min e max senza apportare ulteriori correttivi e senza correlare i trasferimenti di immobili simili per tipo e zona nel periodo.
In estrema sintesi c'è o non c'è questa differenza se l'area è o non è in proprietà?
Per quanto esposto da Immorome credo che l'errore non sia nel calcolo ma nel procedimento.
<Il problema potrebbe sorgere quando chi effettua la stima è anche di parte...... Come giustificare che per diventare pieni proprietari si debba pagare 200? o viceversa come far digerire che per vendere 1/5 lo si debba cedere a 20?>
ragionando così diciamo in termini di calcolo spicciolo tenuto conto del valore di 1/5 che è pari a 200 e che rappresenta nuda propr.+ usufrutto, nel caso prospettato bisogna valutare la nuda propr al netto di usufrutto di cui è stato espropriato per sentenza. Vi ringrazio ancora per la cortesia e l'interesse agli argomenti, vi saluto cordialmente e restio in attesa di ulteriori considerazioni.
 

Carlo Garbuio

Membro Storico
Agente Immobiliare
La buona giornata e grazie per aver risposto. In particolare x Carlo, io non cerco una % per poi valutare il prezzo di mercato ma cerco la differenza di valore del prezzo di mercato tra due immobili uguali ma condizionati diversamente; la % scaturirà dopo e in via teorica, e comunque approssimata, poichè ogni fattispecie segue il suo profilo in relazione al mercato e son d'accordo che non può essere utilizzata una % per tutto, tra l'altro sottolineo è quasi impossibile che si verifichi una fattispecie, di costruz identiche, come quella da me prospettata. Per meglio capirci anche perchè tu sei un valutatore la mia richiesta scaturisce da una perizia eseguita da un CTU che come al solito per valutare un alloggio di edilizia convenzionata realizzato su area in diritto di superficie ha utilizzato le tabelle dell'Agenzia del Territorio mediando salomonicamente tra val min e max senza apportare ulteriori correttivi e senza correlare i trasferimenti di immobili simili per tipo e zona nel periodo.
In estrema sintesi c'è o non c'è questa differenza se l'area è o non è in proprietà?
Per quanto esposto da Immorome credo che l'errore non sia nel calcolo ma nel procedimento.
<Il problema potrebbe sorgere quando chi effettua la stima è anche di parte...... Come giustificare che per diventare pieni proprietari si debba pagare 200? o viceversa come far digerire che per vendere 1/5 lo si debba cedere a 20?>
ragionando così diciamo in termini di calcolo spicciolo tenuto conto del valore di 1/5 che è pari a 200 e che rappresenta nuda propr.+ usufrutto, nel caso prospettato bisogna valutare la nuda propr al netto di usufrutto di cui è stato espropriato per sentenza. Vi ringrazio ancora per la cortesia e l'interesse agli argomenti, vi saluto cordialmente e restio in attesa di ulteriori considerazioni.
sono d'accordo :stretta_di_mano:
a proposito del procedimento vedi il mio precedente messaggio, dovrebbe essere in linea con quanto riportato anche nel tuo :fico:
 

livietto

Membro Junior
Professionista
Ho letto solo oggi le vs. opinioni. La mia iniziale domanda rigurdava la percentuale da applicare ad un immobile con un vincolo (diritto di abitazione, usufrutto od altro). A mio avviso il valore dell'immobile (ovvero valore di mercato) va ricercato secondo i valori del territorio (normalmente i CTU si avvalgono dell'OMI) ma i deprezzamenti non possono essere "secondo il mercato locale" perchè ad esempio se esiste un usufrutto che sia a Palermo od ad Aosta deve avere lo stesso valore (a pari età dell'usuffruttuario) per cui, sempre a mio avviso, la percentuale "media" citata nel libri d'estimo può essere benissimo coretta. Non vedo infatti differenze di territorio nella lesione del valore di mercato predeterminato qualora esista un vincolo nell'immobile. Mi sembra assurdo che un vincolo (usufrutto, abitazione, indedificabilià, sopralelevazione, ecc.) possano essere valutati diversamente a seconda del mercato locale. Personalmente non acquisterei un immobile con vincolo simile ma con percenuali diverse in nessuna parte d'Italia. Se qualcuno lo farebbe perchè maggiormente interessato darebbe una valutazione di "interesse" ma non "oggettiva" come dovrebbe darla un perito estimatore.
Salute a tutti e scuasate la mia lunga dissertazione e la mia personalissima opinione in materia
 

Carlo Garbuio

Membro Storico
Agente Immobiliare
la percentuale "media" citata nel libri d'estimo può essere benissimo coretta
ammesso e non concesso che possa esser vero ... :confuso:
ma a te, acquirente o venditore, non interessa proprio sapere se sei sopra o sotto questi valori medi?
se tratti centinaia di immobili in un anno potresti anche accettare % medie, ma se compri o vendi un immobile in tutta la tua vita, non è il caso di informarsi e avere dati più concreti, oggettivi su cui prendere la propria decisione?
come sono strani (approssimativi e superficiali) questi italiani :innocente:
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Preciso che nel caso da me prospettato abbiamo sia l'interesse della persona che è proprietaria dei 4/5 ed è titolare dei diritto di abitazione di diventare proprietaria dell'intero immobile, sia l'interesse della persona che è proprietaria di 1/5 dell'immobile di venderlo e fare cassa senza attendere che cessi il diritto di abitazione....considerato che quest'ultima ha solo 46 anni di età. Posto che il valore commerciale dell'intero immobile sia 1000, 1/5 avrà valore di 200. Utilizzando i coefficienti dell'usufrutto si ottiene che 1/5 a invece valore di 25. Credo che una stima adeguata al caso debba essere quella che prevede un venirsi incontro tra le parti e quindi ipotizzare un prezzo di acquisto per 1/5 di immobile pari a circa 112,5 (la media tra il valore commerciale e il valore della nuda proprietà). Il problema potrebbe sorgere quando chi effettua la stima è anche di parte...... Come giustificare che per diventare pieni proprietari si debba pagare 200? o viceversa come far digerire che per vendere 1/5 lo si debba cedere a 20?

Scusami, ma tu dovrai stimare il valore di una parte di nuda proprietà, ovvero 1/5 di nuda proprietà. Nella fattispecie se l'usufruttuario ha 46 anni, il valore della nuda proprietà è pari al 25%:

0,25 * 200 = 50.

Noto che sia il valore di mercato dell'immobile, il valore di quella parte di nuda proprietà (corrispondente a quanto la tua cliente dovrà ricevere), è pari al 5% del valore di mercato (attuale... E qui nascono i problemi).
 

brina82

Membro Storico
Professionista
come arrivi al 25%?

Dalle tabelle che si trovano nei libri di estimo (ne ho cercata una al volo in rete per spiegare concetto, poi come tu ci insegni occorrerebbe approfondire la faccenda, visto che le tabelle stesse sono legate ai tassi di interesse vigenti ecc...).

Il concetto credo sia però quello: individuare il valore della nuda proprietà e prenderne 1/5, visto che di fatto quella persona ne risulta beneficiaria per una quota pari ad 1/5.
 

Carlo Garbuio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Dalle tabelle che si trovano nei libri di estimo
questo non è un riferimento mercantile, il mercato non lo conosci, non ti interessa e, quel che è peggio, non lo vuoi conoscere. :confuso:
ma veramente credi che quanto riportato nei libri, anche di estimo, sia valido per sempre in qualsiasi punto del territorio? Dai, non scherziamo.
i libri, anche quelli di estimo, insegnano come fare, riportano teorie ed esempi che poi il professionista deve applicare, controllare, verificare e proporre eventualmente soluzioni, mercantili (non soggettive o fantasiose) al problema estimativo.
a continuare su questa strada, poco professionale, il professionista non servirà più, basterà applicare per il passato e per il futuro la % riportata sui libri :D

e la base imponibile su cui vai ad applicare la % come la calcoli?
Perchè se procedi con prezzi medi €/mq e aggiunte e detrazioni ... stai prima a sparare una cifra a caso, magari quella che desidera il cliente ... e vissero tutti e per sempre felici e contenti :fiore:
 

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