ant64

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Buongiorno. A seguito di un accertamento del comune ove risiedo si è appurato che il mio balcone,situato al piano terra di un cortile comunale, è nella realtà più corto di quanto risulta dalle planimetrie che sono allegate alla concessione edilizia. Il tecnico del comune mi ha detto che posso allungarlo sino a quanto previsto da quelle planimetrie. Ma la ditta da cui ho comprato dice che invece fa fede solo la planimetria catastale per individuare la mia proprietà e che essendo il balcone disegnato così come è in realtà non posso eseguire i lavori, ma devo fare un accertamento tecnico al Comune per far correggere la planimetria urbanistica. Quindi che devo fare? Vale la plaimetria catastale o quella urbanistica?
Grazie mille
 

CheCasa!

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Certamente l'eventuale modifica in comune dovrà essere effettuata da chi il problema lo ha creato e non da te. La planimetria comunale è quella a cui ti devi riferire per verificare la regolarità urbanistica ma, effettivamente, la vendita di un immobile viene conclusa sulla base di una planimetria catastale e di un quadro d'insieme. Se, come ho capito, questo "balcone" al piano terra confina con una corte che risulta di proprietà condominiale, perchè come tale rappresentata nel quadro d'insieme... dal punto di vista della proprietà darei ragione alla società venditrice...
 

brina82

Membro Storico
Professionista
Certamente l'eventuale modifica in comune dovrà essere effettuata da chi il problema lo ha creato e non da te. La planimetria comunale è quella a cui ti devi riferire per verificare la regolarità urbanistica ma, effettivamente, la vendita di un immobile viene conclusa sulla base di una planimetria catastale e di un quadro d'insieme. Se, come ho capito, questo "balcone" al piano terra confina con una corte che risulta di proprietà condominiale, perchè come tale rappresentata nel quadro d'insieme... dal punto di vista della proprietà darei ragione alla società venditrice...

Rimane il fatto che sta comprando un immobile difforme dal progetto... Ant64, se a te sta bene anche il balcone più corto, fai però sistemare le carte in comune dall'attuale proprietà!
 

ssimone75

Membro Attivo
Professionista
La planimetria catastale (elaborato planimetrico) individua le proprietà.
Quindi:
Ipotesi 1: si rifà l'elaborato planimetrico e si torna a rogito POI si allunga il balcone
Ipotesi 2: si sana in comune

PS: il tecnico del comune ha dato una soluzione "bonaria", chiudendo volontariamente gli occhietti: la difformità c'è GIA' stata, teoricamente non viene cancellata dall'ipotesi 1 (che comporta opere ad oggi con le normative tecniche di oggi...)

mi è capitato già diverse volte casi di soggetti che hanno costruito su aree non di proprietà... il CC parla chiaro, il manufatto non è di chi costruisce, ma del proprietario del terreno...
 

ant64

Nuovo Iscritto
Privato Cittadino
Ringrazio tutti per le risposte anche se vedo che ci sono scuole di pensiero non proprio concordanti. Quindi riepilogando secondo la normativa cosa dovrei fare?
Io vedo due soluzioni
1) Faccio allungare il balcone, prendendo un pezzetto di quello che ora è condominio e faccio una correzione nella planimetria catastale (ipotesi a me più conveniente)
2) Faccio correggere la planimetria urbanistica al Comune lasciando il balcone così come è (non conveniente)
Aspetto le soluzioni
 

ssimone75

Membro Attivo
Professionista
Ringrazio tutti per le risposte anche se vedo che ci sono scuole di pensiero non proprio concordanti. Quindi riepilogando secondo la normativa cosa dovrei fare?
Io vedo due soluzioni
1) Faccio allungare il balcone, prendendo un pezzetto di quello che ora è condominio e faccio una correzione nella planimetria catastale (ipotesi a me più conveniente)
2) Faccio correggere la planimetria urbanistica al Comune lasciando il balcone così come è (non conveniente)
Aspetto le soluzioni

Non è questione di scuole di pensiero. E' come ti ho detto io.
Spero che tu abbia capito chiaramente che la tua soluzione 1, senza passare dal Notaio prima, ti comporta la non proprietà della parte allungata.
 

Charlie79

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Privato Cittadino
Buongiorno,
sto vendendo una casa e l’agente immobiliare ha notato lievi difformità rispetto alla planimetria catastale/progetto originale. Una porta e una finestra leggermente spostate, la forma del balcone leggermente diversa (rettangolare in planimetria, a L nella realtà). Lui dice che per sicurezza è meglio sanare nel caso in cui il perito della banca faccia problemi bloccando il mutuo agli acquirenti (rischiando addirittura di far saltare tutta la compravendita), e l’architetto dell’agenzia idem. Un architetto indipendente che ho interpellato dice che non è necessario ed è una spesa inutile. Che fare?
 

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