Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
ciao

sto vendendo la mia casa (prima casa) per acquistarne un altra più grande. Sembrava che tutto filasse liscio quando purtroppo l'acquirente della mia casa deve fare un mutuo per avere l'intera somma (€ 150.000,00). L'agenzia ed il consulente che sta sbrigando la pratica del mutuo mi ha proposto di fare un atto di 190.000,00 la perizia della banca sarà di 190.000,00 e cosi la banca finanziera facilmente 80% dell'importo. Dopo l'atto di compravendita faremo un altro atto tra privati (no notaio) a distanza di qualche giorno in cui a seguito di sopralluogo alla mia abitazione sono emersi problematiche non riscontrate in precedenza (tipo bagno rotti ect.) e per questo io restituisco al mio acquirente i 40.000,00 di differenza.

Fermo restando la parte fiscale che potrebbe interessare inserire un valore sull'atto più altro (forse dovrebbe essere 0 poichè a prima casa con prima casa e sono più 10 anni di residenza) mi preoccupa tutti questi movimenti di soldi sia in ingresso che in uscita. Mi date un consiglio
Associazione a delinquere finalizzata alla truffa ed a false dichiarazioni in atto pubblico. Il tutto dimostrabile in modo semplicissimo. Da 3 a 7 anni di reclusione.
 

davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Normalmente la banca finanzia sulla base del prezzo di vendita e non del valore di perizia. Quindi se la perizia è 190 e io compro a 150, la banca finanzia l'80% di 150. Se io mi accordo col venditore per far figurare 190 e poi farmene restituire 40, non parlerei
un acquirente e o un venditore, possono spendere come meglio credono, i loro quattrini.
di spendere liberamente i propri soldi. Di fatto è un'operazione truffaldina perché "Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a se' o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, ..." (art. 640 CP). Qui chiaramente l'artifizio è accordarsi per restituire i 40.000, ad essere indotta in errore è la banca, e il danno sta nel finanziare un importo maggiore di quello che avrebbe ritenuto profittevole finanziare in assenza dell'artifizio. L'operazione suggerita da PyerSilvio nel suo post successivo (far lievitare il prezzo di vendita accollando al venditore l'onorario del notaio, quello dell'agenzia e le imposte) è meno attaccabile giuridicamente, perché all'erogazione del mutuo la banca non impone condizioni sulle condizioni di vendita o sulle spese accessorie. Ma si tratta in generale di poche migliaia di euro. Farsi restituire 40.000 pippi in moneta sonante mi pare assai più attacabile. Vero è che la banca ha poche possibilità di accorgersene, e se se ne accorge è ben difficile che agisca, ma che sia illegale non mi pare che ci siano dubbi. E poi, se il credito dovesse andare in sofferenza, siamo proprio sicuri che la banca non agirà?
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Normalmente la banca finanzia sulla base del prezzo di vendita e non del valore di perizia. Quindi se la perizia è 190 e io compro a 150, la banca finanzia l'80% di 150. Se io mi accordo col venditore per far figurare 190 e poi farmene restituire 40, non parlerei

di spendere liberamente i propri soldi. Di fatto è un'operazione truffaldina perché "Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a se' o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, ..." (art. 640 CP). Qui chiaramente l'artifizio è accordarsi per restituire i 40.000, ad essere indotta in errore è la banca, e il danno sta nel finanziare un importo maggiore di quello che avrebbe ritenuto profittevole finanziare in assenza dell'artifizio. L'operazione suggerita da PyerSilvio nel suo post successivo (far lievitare il prezzo di vendita accollando al venditore l'onorario del notaio, quello dell'agenzia e le imposte) è meno attaccabile giuridicamente, perché all'erogazione del mutuo la banca non impone condizioni sulle condizioni di vendita o sulle spese accessorie. Ma si tratta in generale di poche migliaia di euro. Farsi restituire 40.000 pippi in moneta sonante mi pare assai più attacabile. Vero è che la banca ha poche possibilità di accorgersene, e se se ne accorge è ben difficile che agisca, ma che sia illegale non mi pare che ci siano dubbi. E poi, se il credito dovesse andare in sofferenza, siamo proprio sicuri che la banca non agirà?

Maanche no Davide.

Il profitto ingiusto di cui parli, fa' letteralmente a pugni, con la natura dell'oggetto, che contrariamente a quanto esponi, si chiama debito.

Una materia, che sta agli antipodi, di un ricavo.

Il cliente acquirente, firma il contratto di mutuo, ponendo la propria firma cinquanta volte e anche piu' e sui piu' svariati moduli contrattuali.

Rendendosi, obbligato al rimborso, di quanto gli e' stato affidato, spalmato negli anni, a fronte di iscrizione ipotecaria.
Ossia lasciando un pegno.

Ma come te lo immagini.

Un artifizio - raggiro dove si vede il "truffatore", che anziche' sparire nel nulla, dandosi alla macchia, intascando l'illecito profitto.

Lasci invece al "truffato", i propri documenti o, in senso figurato, le chiavi di casa con il pieno titolo e la facolta', di espropriargliela, nel caso in cui non mantenga gli impegni.

Ma neanche a scuola di ladri, con Banfi, Pozzetto e Villaggio :risata:
 

davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Beh, come definizione di "artifizio o raggiro" non mi limiterei al solo sparire con la cassa.
Battute a parte, come tu stesso dici la banca rilascia un prestito contro un pegno. Fa un affare valutando cifre in gioco e rischi. E la valutazione del suo affare è che il prestito massimo è l'80% del prezzo scambiato. Tu, come acquirente:
- incrementi artificiosamente il prezzo scambiato facendotene rendere sottobanco una parte (qui sta l'artifizio, perché dai con atto pubblico, e riprendi con scrittura privata)
- ottieni un prestito che la banca non ti concederebbe se il prezzo scambiato apparisse come è in realtà (e qui sta il tuo ingiusto profitto)
- attiri la banca in un affare che non avrebbe ritenuto profittevole se avesse conosciuto il reale prezzo scambiato (qui sta il danno procurato)
Ci sono tutte le condizioni per configurare la violazione dell'Art. 640 CP, con in più le condizioni per il reato associativo visto che sei in combutta con il venditore (il cui indebito profitto è la vendita del bene che non sarebbe stata conseguita alle stesse condizioni di tempo e denaro, senza l'artifizio). Di fronte a un giudice, avresti dei seri problemi a confutare i tre punti sopra.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Beh, come definizione di "artifizio o raggiro" non mi limiterei al solo sparire con la cassa.
Battute a parte, come tu stesso dici la banca rilascia un prestito contro un pegno. Fa un affare valutando cifre in gioco e rischi. E la valutazione del suo affare è che il prestito massimo è l'80% del prezzo scambiato. Tu, come acquirente:
- incrementi artificiosamente il prezzo scambiato facendotene rendere sottobanco una parte (qui sta l'artifizio, perché dai con atto pubblico, e riprendi con scrittura privata)
- ottieni un prestito che la banca non ti concederebbe se il prezzo scambiato apparisse come è in realtà (e qui sta il tuo ingiusto profitto)
- attiri la banca in un affare che non avrebbe ritenuto profittevole se avesse conosciuto il reale prezzo scambiato (qui sta il danno procurato)
Ci sono tutte le condizioni per configurare la violazione dell'Art. 640 CP, con in più le condizioni per il reato associativo visto che sei in combutta con il venditore (il cui indebito profitto è la vendita del bene che non sarebbe stata conseguita alle stesse condizioni di tempo e denaro, senza l'artifizio). Di fronte a un giudice, avresti dei seri problemi a confutare i tre punti sopra.

No no caro.

La banca rilascia ufficialmente il documento, che delibera l'importo, direttamente in proporzione, alla perizia effettuata.

Si presume, che questo affidamento, non sia sufficiente per procedere all' acquisto.

Ma qualora lo fosse, nulla osta, al proseguimento della pratica.
Che puo' avvenire, pure in altri ordini, per il senplice fatto che le parti, possono in piena luberta' ed in ogni momento, pure successivo al rogito, ravvedersi o convenire, ad accordi diversi, a seconda dei rispettivi titoli.

Questo documento, che la banca rilascia, mette buona pace, su ogni questione, financo a quelle giudiziarie.

Di fatto alla banca, non importa a quanto e a quale prezzo, in piu o in meno, sia avvenuto lo scambio tra le parti.

Giacche' questo, e' riservato esclusivamente, alla fusione degli accordi tra di loro.
 
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Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
boh io non la vedo un' operazione cosi' problematica, alla fine sono soldi del venditore che puo' decidere di non incassarli per qualsiasi motivo
No? Si falsifica un atto (e probabilmente una perizia) al fine di ottenere un finto 80% che in realtà è un 100%, si chiama truffa non ha altro nome e se la fai assieme ad altri si chiama associazione delinquere, nient'altro.
 

davideboschi

Membro Assiduo
Privato Cittadino
Non insisto con gli argomenti per confutarti, che pure avrei, e invece di andare per legalismi, caro PyerSilvio, proviamo così: le parti si accordano per un prezzo diciamo di 200.000 euro e tu ti prendi la tua provvigione. Poi scopri che successivamente l'acquirente ha versato 100.000 euro al venditore. Pensi di essere stato raggirato, o sposi la tesi che lui abbia disposto spontaneamente e liberamente dei suoi soldi?
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
No? Si falsifica un atto (e probabilmente una perizia) al fine di ottenere un finto 80% che in realtà è un 100%, si chiama truffa non ha altro nome e se la fai assieme ad altri si chiama associazione delinquere, nient'altro.

:shock:

La perizia è mandata dalla banca.

Come si fà a falsificare,,??

La banca si truffa da sola..?

Se una perizia o più perizie successive, risulta essere piu alta o piu bassa, i periti che l'hanno formulata, sono truffatori.:?

Si dichiara in atto quanto viene erogato con buona pace del valore catastale.

Il legislatore è che lo consente.

Oppure fà parte anche lui dell'associazione a delinquere finalizzata alla truffa?
 

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