Aymo

Nuovo Iscritto
Professionista
Salve a tutti. Sono nuovo del forum e mi sono iscritto per avere dei chiarimenti su una questione che a me sembra semplice ma che si sta complicando col passare del tempo.
Dopo la morte di mia madre io e i miei 4 fratelli abbiamo ereditato una casa in parti uguali; la proprietà è indivisa ma i miei 4 fratelli hanno deciso di vendere contattando anche una agenzia immobiliare contro la mia volontà.
Loro dicono che possono obbligarmi a vendere la mia parte ma io ho deciso di oppormi nell'attesa di poter comprare le restanti parti in tempi migliori.
Esistono riferimenti normativi o qualche sentenza in merito? possono obbligarmi a vendere?
Vi ringrazio per le vostre risposte...
 

GuglielmoP

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Che io sappia non è possibile, tuttavia non saprei dire se esiste (ma onestamente non credo) qualche sentenza che, invece, potrebbe testimoniare il contrario. Ad ogni modo sarebbe quantomai controversa, dato che la proprietà è un diritto reale assoluto, ossia non può essere privato in quasi nessun modo (dico quasi poichè esiste sempre l'usocapione).
 

Aymo

Nuovo Iscritto
Professionista
Ti ringrazio per la risposta Guglielmo. Spero di non dover ricorrere a nessun avvocato per questa situazione...
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Mi spiace per te, capisco bene quali siano i tuoi sentimenti. Ma le situazioni patrimoniali non sono regolate da sentimenti ma da regole.

Nel tuo caso, con l'eredità, si è creata una COMUNUIONE con i tuoi fratelli.

Il codice civile regola la comunione in modo molto preciso: in sostanza nessuno è obbligato a rimanere in comunione con altri in eterno.

Art. 1111 Scioglimento della comunione.
Ciascuno dei partecipanti può sempre chiedere lo scioglimento della comunione; l'autorità giudiziaria può stabilire una congrua dilazione, in ogni caso non superiore a 5 anni, se l'immediato scioglimento può pegiudicare gli interessi degli altri.

Come vedi la decisione finale, in assenza di accordi, spetta al giudice, che stabilisce pure il tempo di dilazione.

La soluzione può essere, se praticabile, una divisione dell'immobile, o l'acquisto da parte del dissenziente, delle quote altrui; può anche essere cercato un accordo tra i fratelli per una dilazione maggiore, ma di mutua soddisfazione.
A nessuno, se si vogliono salvaguardare i rapporti, potrebbe interessare strappare la corda ... Auguri.
 

Aymo

Nuovo Iscritto
Professionista
Mi spiace per te, capisco bene quali siano i tuoi sentimenti. Ma le situazioni patrimoniali non sono regolate da sentimenti ma da regole.

Nel tuo caso, con l'eredità, si è creata una COMUNUIONE con i tuoi fratelli.

Il codice civile regola la comunione in modo molto preciso: in sostanza nessuno è obbligato a rimanere in comunione con altri in eterno.

Art. 1111 Scioglimento della comunione.
Ciascuno dei partecipanti può sempre chiedere lo scioglimento della comunione; l'autorità giudiziaria può stabilire una congrua dilazione, in ogni caso non superiore a 5 anni, se l'immediato scioglimento può pegiudicare gli interessi degli altri.

Come vedi la decisione finale, in assenza di accordi, spetta al giudice, che stabilisce pure il tempo di dilazione.

La soluzione può essere, se praticabile, una divisione dell'immobile, o l'acquisto da parte del dissenziente, delle quote altrui; può anche essere cercato un accordo tra i fratelli per una dilazione maggiore, ma di mutua soddisfazione.
A nessuno, se si vogliono salvaguardare i rapporti, potrebbe interessare strappare la corda ... Auguri.

Anzitutto grazie per la risposta.
Volevo chiederti cosa intendevi per "congrua dilazione". Poi ho letto che se il bene è indivisibile e si va in causa il giudice può mettere all'asta l'immobile e dividerne il ricavato tra gli eredi: è vero?
Per quanto riguarda la salvaguardia dei rapporti ormai è andato tutto a ramengo...
 

Immanuel

Nuovo Iscritto
In realtà solo un giudice con sentenza definitiva può obbligarti alla vendita della tua parte, quindi i tuoi fratelli non possono vendere nulla senza il tuo permesso o senza una sentenza, inoltre tu hai diritto di prelazione a parità di condizioni, in parole povere se i tuoi fratelli trovano un acquirente che soddisfa le loro richieste ma tu non le trovi vantaggiose puoi acquistare l'immobile dai tuoi fratelli al prezzo fatto al possibile acquirente. Io direi che è la soluzione migliore per tutti, per evitare costose liti giuridiche ed anche mentali visto che si parla di famiglia.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Anzitutto grazie per la risposta.
Volevo chiederti cosa intendevi per "congrua dilazione". Poi ho letto che se il bene è indivisibile e si va in causa il giudice può mettere all'asta l'immobile e dividerne il ricavato tra gli eredi: è vero?
Per quanto riguarda la salvaguardia dei rapporti ormai è andato tutto a ramengo...

La formula è del testo dell'articolo del codice civile, non mia.
Significa che è a discrezione del giudice. E non supererà i 5 anni.

Se non trovate un accordo uno qualunque può rivolgersi al giudice per lo scioglimento: lo stesso giudice può stabilire il tempo entro cui accettare una proposta di vendita, ma non oltre i 5 anni. Credo che in assenza di ulteriore soluzione possa mettere all'asta l'immobile. Confermo il diritto di prelazione dei "comunisti" ad acquisire la quota in vendita alle stesse condizioni di offerta accettate dagli altri comproprietari.
 

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