Mauroooo..........è come se qualcuno ti abbia sentito.
Leggi la parte evidenziata in giallo dell'allegato.

Credi alle favole e a Babbo natale,a Roma si fanno contratti 4+4 uso studio/abitazione, e credo si continueranno a fare, poi pensa se facessero dei controlli il 70/80 % degliavvocati che hanno studi in prati ( vicino al tribunale) andrebbero per strada.
Tu pensi che succederà tutto questo????
Io ci spero vivamente, ma ho grossi dubbi
 
Credi alle favole e a Babbo natale,a Roma si fanno contratti 4+4 uso studio/abitazione, e credo si continueranno a fare, poi pensa se facessero dei controlli il 70/80 % degliavvocati che hanno studi in prati ( vicino al tribunale) andrebbero per strada.
Tu pensi che succederà tutto questo????
Io ci spero vivamente, ma ho grossi dubbi
I Comuni, da tempo, hanno fissato dei paletti con le attività commerciali ed i pubblici esercizi.
Se il locale non ricadeva nella categoria C/1 non potevi aprire l'attività.
Occorreva il cambio di destinazione d'uso.
Addirittura per i pubblici esercizi la dicitura "idoneo per la somministrazione di alimenti e bevande", con tanto di timbro a secco.
All'inizio c'era stata una levata di scudi, ma nell'arco di qualche mese il tutto è stato digerito dalla clientela.
Dal 1990 è impensabile chiedere un'autorizzazione per l'apertura di una attività in locale non C/1.
Succederà lo stesso per gli uffici, con il quadro "D".
 
I Comuni, da tempo, hanno fissato dei paletti con le attività commerciali ed i pubblici esercizi.
Se il locale non ricadeva nella categoria C/1 non potevi aprire l'attività.
Occorreva il cambio di destinazione d'uso.
Addirittura per i pubblici esercizi la dicitura "idoneo per la somministrazione di alimenti e bevande", con tanto di timbro a secco.
All'inizio c'era stata una levata di scudi, ma nell'arco di qualche mese il tutto è stato digerito dalla clientela.
Dal 1990 è impensabile chiedere un'autorizzazione per l'apertura di una attività in locale non C/1.
Succederà lo stesso per gli uffici, con il quadro "D".

Il problema non sono le leggi, ma l'applicazion delle stesse causa mancanza di controlli, ti faccio un esepio, vieni a roma, Piazza risorgimento, Piazza vicino a san Pietro e alla Metropolitana. All'interno della piazza (100 Mq x 60) ci sono ben 8 , dico otto Bar dei quali 3 uno attaccato all'altro. Ora io mi domando come hanno fatto ad avere le licenze ? ? ?
Come già detto ci sono degli uffici nelle abitazioni, de negozi nei seminterrati/magazzino. E' solo unicamente un problema di controlli, che non vengono effettuati o se vengono fatti ......... a BUON INTENDITOR POCHE PAROLE.
 
E' solo unicamente un problema di controlli, che non vengono effettuati o se vengono fatti ......... a BUON INTENDITOR POCHE PAROLE.
Su questo hai perfettamente ragione, siamo in Italia.
Però sul fatto che nella piazza che dici ci siano 8 pubblici esercizi non lo trovo così scandaloso.
E' vero che a Roma le licenze per la somministrazione alimenti e bevande sono ancora contingenziate, ma è pur vero che nell'ambito della stessa zona possono circolare liberamente. Posso trasferire o acquistare nella stessa zona una licenza e trasferirla in posizione migliore.
Il problema delle distanze è stato superato dalla lenzuolata di Bersani nel 2006 e quindi è possibile la coesistenza di due o 5 attività similari nella stessa via o piazza o anche attacati.
Addirittura il Comune di Roma (SUAP) richiede la perizia giurata circa la destinazione d'uso dei locali con tanto di planimetria e a firma di un tecnico abilitato.
Da noi eseguono meticolosi controlli e ti posso garantire che il cerchio si sta restringendo sempre di più.
Le scappattoie sono pochissime con la DUAAP e con il quadro "D" presumo che saranno quasi nulle.
E riconcordo con te: se non vengono eseguiti i controlli o se vengono eseguiti......................a buon....
 

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