Buonasera, ringraziandovi anticipatamente della disponibilità, espongo il problema.
Sostanzialmente, la banca che doveva erogare il mutuo (già deliberato) per l'acquisto di un immobile ha fermato tutto in quanto da perizia, vi è appunto un bagno al posto di quello che dovrebbe essere un ripostiglio. senza farla tanto lunga, su abusi edilizi e robe varie, la soluzione di comune accordo tra acquirente e venditore (c'è anche un sig. Agente Immobiliare non proprio sveglissimo..) è quella di smontar via questo bagno e renderlo lavanderia/ripostiglio, con eventuale variazione catastale nel caso della lavanderia. Unica soluzione praticabile in quanto quel bagno rappresenta un abuso edilizio bello e proprio come sappiamo. La banca ha fatto sapere all'aquirente che l'unica condizione di improcedibilità è questo bagno e una volta sistemata la questione, con l'ok della conseguente seconda perizia, erogherebbe il mutuo e si rogita. La domanda a cui non trovo risposta è: secondo il regolamento comunale di Milano, quando si può parlare di lavanderia e quando di Bagno? Premesso che in casa c'è un bagno regolare al primo piano con doccia e wc e lavabo e bidet. L'obiettivo è ovviamente quello di distruggere il meno possibile da questo bagno in quanto l'acquirente vorrebbe(...) ripristinare la situazione una volta effettuato l'acquisto. La nostra speranza è che solo togliendo il WC (non c'è bidet) e mantendendo lavatrice lavabo e doccia si possa già parlare di lavanderia e accatastarlo come tale. vorrei appunto da voi conferme e smentite da questo punto di vista in modo che non residuano dubbi in capo al perito che quello spazio sia una lavanderia e non un bagno. Spero di essere stato il più chiaro e sintetico possibile, e in attesa di riscontro porgo i più cordiali saluti.
Sostanzialmente, la banca che doveva erogare il mutuo (già deliberato) per l'acquisto di un immobile ha fermato tutto in quanto da perizia, vi è appunto un bagno al posto di quello che dovrebbe essere un ripostiglio. senza farla tanto lunga, su abusi edilizi e robe varie, la soluzione di comune accordo tra acquirente e venditore (c'è anche un sig. Agente Immobiliare non proprio sveglissimo..) è quella di smontar via questo bagno e renderlo lavanderia/ripostiglio, con eventuale variazione catastale nel caso della lavanderia. Unica soluzione praticabile in quanto quel bagno rappresenta un abuso edilizio bello e proprio come sappiamo. La banca ha fatto sapere all'aquirente che l'unica condizione di improcedibilità è questo bagno e una volta sistemata la questione, con l'ok della conseguente seconda perizia, erogherebbe il mutuo e si rogita. La domanda a cui non trovo risposta è: secondo il regolamento comunale di Milano, quando si può parlare di lavanderia e quando di Bagno? Premesso che in casa c'è un bagno regolare al primo piano con doccia e wc e lavabo e bidet. L'obiettivo è ovviamente quello di distruggere il meno possibile da questo bagno in quanto l'acquirente vorrebbe(...) ripristinare la situazione una volta effettuato l'acquisto. La nostra speranza è che solo togliendo il WC (non c'è bidet) e mantendendo lavatrice lavabo e doccia si possa già parlare di lavanderia e accatastarlo come tale. vorrei appunto da voi conferme e smentite da questo punto di vista in modo che non residuano dubbi in capo al perito che quello spazio sia una lavanderia e non un bagno. Spero di essere stato il più chiaro e sintetico possibile, e in attesa di riscontro porgo i più cordiali saluti.