Rosa1968

Membro Storico
perfetto. Infatti prima volevo chiedere al collega se aveva provato a parlarne con il suo avvocato e se gli aveva fatto studiare un sistema per tutelarsi.
 

Tobia

Membro Senior
Agente Immobiliare
perfetto. Infatti prima volevo chiedere al collega se aveva provato a parlarne con il suo avvocato e se gli aveva fatto studiare un sistema per tutelarsi.
Non ci siamo ancora eh?..

freddo-e-gelo.jpg


:confuso:
 

luberto

Membro Attivo
Privato Cittadino
Mi inserisco in questa discussione dalla quale ritengo comunque aver avuto già conferma ai miei dubbi:
circa 15 mesi fa ho visto, con mio figlio, un appartamento con un agente (amico da anni di mio figlio) ma il prezzo richiesto non mi stava bene e non l'ho più cercato. In questi giorni ho visto nel portone del palazzo (circa 40appartamenti) un cartello vendesi di altra agenzia. Ho telefonato ed ho avuto l'indicazione, dopo aver fornito - a richiesta - il mio nome, che si trattava dello stesso appartamento. Ho detto subito che l'avevo già visto ; l'agente ha risposto che ne aveva l'esclusiva.Per curiosità ho chiesto il prezzo , nettamente inferiore a quello di allora. Ne ho parlato con mio figlio il quale sarebbe ora interessato ad avviare una trattativa con l'amico della prima agenzia la quale lo pubblicizza tuttora sul suo sito (quindi non c'è chiaramente esclusiva) ad un prezzo trattabile , fra l'altro inferiore di € 4.000 a quanto fornitomi al telefono.
Domando: la seconda agenzia, solo per avermi fornito il prezzo ora richiesto, (come sopra detto mi ha parlato di € 4.000 in più !) . potrebbe forse vantare qualcosa nei miei confronti qualora si concludesse la trattativa?.
Ringrazio e mi scuso per la lunghezza della domanda.
 

Manola 62

Membro Attivo
Agente Immobiliare
perfetto. Infatti prima volevo chiedere al collega se aveva provato a parlarne con il suo avvocato e se gli aveva fatto studiare un sistema per tutelarsi.
Si e nel post 46 anticipo che non vi è un invio di mail ante contatti sia telefonici che diretti.
Inoltre chiedo sempre una manifestazione d'interesse per iscritto ma non sempre la danno... in ogni caso il neso causale nel mio caso è palese in quanto oltre al rendering dettagliato, viene aggiunto anche il contratto di locazione commerciale e il periodo in cui si prevede la consegna dell'immobile (Inizio riscossione fitti con la società conduttrice)
 

Avv Luigi Polidoro

Nuovo Iscritto
Membro dello Staff
Professionista
Un avvocato mi ha illustrato un paio di cose sull'uso delle mail nel nostro lavoro:

1/ identifica sempre chi ti sta scrivendo, e per chi cerca.
2/ identificati come agente, definisci la tua mediazione, chiarisci che in questo istante stai lavorando con/per lui
3/ non offrire mai nulla di tua sponte ma portalo a chiedere.
4/ invitalo a chiedere dati, occasioni, insomma a generare un nesso causale tipo: a/ richiedere al proprietario per conto del sig xxx il permesso per inviare le sue planimetrie (dato sensibile) b/ chiedere al proprietario se fosse possibile discutere un abbassamento del prezzo ad euro xxx c/ richiedere la lista di accessori che resterebbe nell'immmobile.. d/ chiedere bozza di una proposta e/ ipotizzare una visita etc..

Insomma generare un "colloquio" tra due parti (identificate) non verbale ma via mail in cui il proponente chiede ed il proprietario risponde e viceversa, come in una vera e propria trattativa.

Dare indicazioni senza avere alcuna richiesta specifica è alla stregua della pubblicità.

Una serie di domande, risposte, richieste, offerte, genera una buona dose di prove a sostegno della tesi del tuo nesso causale.

Ps
Chiedo all' @Avv Luigi Polidoro se è giusto quello che mi è stato suggerito..
Tobia dixit.
Ancora una volta concordo pienamente.
L'email è in tutto e per tutto assimilable al colloquio verbale, telefonico o de visu poco importa. D'altra parte la mediazione immobiliare non richiede necessariamente il conferimento dell'incarico in forma scritta, pertanto l'email, come veicolo di comunicazione, è del tutto idonea ad essere utilizzata per attività di mediazione e quindi a costituire uno strumento per provare di avere diritto alla provvigione.
L'importante è che dalle mail si evinca una attività di mediazione, ontologicamente differente da quella meramente promozionale.
Il carteggio tramite mail, con le caratteristiche suggerite dall'avvocato, è idoneo a dimostrare lo svolgimento di una attività di mediazione.
Pienamente d'accordo.
 

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