Circa 8 anni fa ho stipulato un contratto preliminare di compravendita per un immobile del valore di 150.000 euro versando al venditore (si tratta di un cognato) una caparra di 60.000 euro. Il contratto stabiliva che il rogito si sarebbe dovuto effettuare nel Gennaio 2009, ma poiché l'immobile risultava soggetto ad ipoteca l'operazione non andava a buon fine. Il preliminare non è stato registrato, e per molti anni considerando la sua precaria situazione economica non richiedevo la restituzione della caparra (il doppio). Ora però non sono più in grado di attendere e quindi vorrei intraprendere la procedura per recuperare la somma versata (il doppio della caparra). Preciso che la somma è stata versata con assegni circolari a lui intestati per 50.000 euro e 10.000 in contanti. La mia domanda è: si può sempre contestare il non rispetto dei termini del rogito, recedere dal contratto e richiedere indietro quanto versato con la penale del doppio della caparra? Preciso che mio cognato possiede beni di alto valore anche se sono sottoposti a vincolo da parte delle banche.