Marzia Moreschi

Membro Attivo
Agente Immobiliare
direi di no. Fino alla scadenza della proposta non sono restituibili perchè la proposta è irrevocabile. Una volta accettata la proposta e comunicata l'accettazione sono da consegnare al venditore-

Certo che la proposta è irrevocabile. ma ciò intendevo dire è qualcosa di completamente diverso.

Ciò che intendevo dire, e che direbbe qualunque agente immobiliare serio è che, se intervengono problemi successivi all'accettazione della proposta, che impediscono l'acquisto dell'immobile e non sono imputabili alla volontà dell'acquirente, in presenza del versamento di una somma a titolo di cauzione (quindi non consegnata al venditore finché non c'è la certezza del compromesso - e per questo l'accettazione non basta) le somme sono restuibili perché l'operazione alla fine non può procedere.

Sarebbe quindi inutile consegnarle costringendo poi l'acquirente ad una battaglia legale per riprenderle.

Ma se qualcuno utilizza questo sistema per dimostrare la conclusione dell'affare ed il suo diritto alla provvigione allora alzo le braccia perché non è questo il mio modo di lavorare.
 

studiopci

Membro Storico
Allora giusto per chiarire ... la donazione si prescrive in 20 anni dalla donazione oppure 10 dalla morte del donatore , non si sommano le due cose... se la donatrice è morta nel 1995 sono passati molto più di 10 anni quindi l'immobile è prescritto... casomai vallo ha spiegare tu alla banca. Fabrizio
 

mik81

Nuovo Iscritto
Allora giusto per chiarire ... la donazione si prescrive in 20 anni dalla donazione oppure 10 dalla morte del donatore , non si sommano le due cose... se la donatrice è morta nel 1995 sono passati molto più di 10 anni quindi l'immobile è prescritto... casomai vallo ha spiegare tu alla banca. Fabrizio

Infatti. leggendo un pò ovunque è come dici tu..adesso attendo loro ulteriori comunicazioni..dopodiche mi attiverò di conseguenza
 

Umberto Granducato

Fondatore
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Agente Immobiliare
Ciò che intendevo dire, e che direbbe qualunque agente immobiliare serio è che, se intervengono problemi successivi all'accettazione della proposta, che impediscono l'acquisto dell'immobile e non sono imputabili alla volontà dell'acquirente, in presenza del versamento di una somma a titolo di cauzione (quindi non consegnata al venditore finché non c'è la certezza del compromesso - e per questo l'accettazione non basta) le somme sono restuibili perché l'operazione alla fine non può procedere.

L'assegno è cauzione fino alla comunicazione dell'accettazione poi è caparra, la proposta è già compromesso, la somma non è restituibile una volta comunicata l'accettazione


Ma se qualcuno utilizza questo sistema per dimostrare la conclusione dell'affare ed il suo diritto alla provvigione allora alzo le braccia perché non è questo il mio modo di lavorare.

Non è etica, correttezza o chissa che: se la cauzione diventa caparra al momento della comunicazione dell'accettazione non sono soldi tuoi, ma del proprietario e, anche volendolo, non li puoi restituire, ma solo consegnare al legittimo 'proprietario'. Sarebbe un errore del quale andresti a rispondere legalmente
 

Marzia Moreschi

Membro Attivo
Agente Immobiliare
E' proprio per evitare problemi di questo genere che non ho mai usato proposte-compromesso, dalle mie parti se l'acquirente non riesce ad acquistare una casa perchè questa ha dei problemi, anche sconosciuti all'agente, l'acquirente fa causa al proprietario ed all'AI e molti AI ci hanno rimesso fior di quattrini.

Allora è meglio andare al preliminare quando tutto è chiaro, anche con l'intervento del notaio, se necessario, e consegnare quanto dovuto solo con la certezza che non ci saranno ripercussioni legali. Poi il preliminare si può fare con o senza notaio non è quello il problema.

E' inutile voler dimostrare di saper fare tutto e poi perdersi in cretinate. In una piccola città come la mia ti "sp...i" subito e non lavori più.

Ho sempre lavorato in questo modo e non ho mai avuto problemi.
 

Rosa1968

Membro Storico
Agente Immobiliare
E' inutile voler dimostrare di saper fare tutto e poi perdersi in cretinate

Le cretinate se fossero tali non creerebbero problemi, credo invece ci siano sottovalutazioni importanti.

Allora è meglio andare al preliminare quando tutto è chiaro, anche con l'intervento del notaio, se necessario, e consegnare quanto dovuto solo con la certezza che non ci saranno ripercussioni legali

Ci sono sentenze della cassazione ben chiare per le proposte prelimari o volgarmente chiamate preliminare del preliminare

più di 10 anni quindi l'immobile è prescritto...
non l'immobile è prescritto ma l'azione di riduzione è prescritta quindi la commercializzazione non presenti rischi.
Scusa Fabrizio.
Rosa

Ciò che intendevo dire, e che direbbe qualunque agente immobiliare serio è che, se intervengono problemi successivi all'accettazione della proposta, che impediscono l'acquisto dell'immobile e non sono imputabili alla volontà dell'acquirente, in presenza del versamento di una somma a titolo di cauzione (quindi non consegnata al venditore finché non c'è la certezza del compromesso - e per questo l'accettazione non basta) le somme sono restuibili perché l'operazione alla fine non può procedere.

Diciamo che i contratti devono essere contratti con delle pattuizioni che se non vengono rispettate purtroppo con tutto il buonismo che vuoi chi non li rispetta crea dei danni. Pertanto la proposta deve assolvere la sua funzione di proposta.
 

Bagudi

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Basterebbe far parlare la Banca con il notaio, che può spiegare come funzionano le normative sulla donazione.
 

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