Regola assolutamente aurea!!!!

D'altra parte...da quando il numero dei notai è assolutamente irrisorio rispetto al numero delle transazioni e agli adempimenti ad essi connessi....il minimo che capita di routine (almeno nelle cità medio grandi) è questo :
1) quale atto devi fare...lo devi dire ad uno dei suoi impiegati (difficilissimo essere ricevuti da un notaio, impensabile poter avere consulenza PRE-negoziazione);
2) l'atto si risolve il più delle volte nell'adattamento di una formula....PENSATO dagli impiegati del notaio, NON dal notaio;
3) i testimoni, già inseriti in atto ma che stanno da tutt'altra parte, sono un paio di impiegati dello stesso studio notarile, uguali per tutti gli atti di quel notatio (fanno proprio parte del formulario, ormai);
4) la mitica "collazione dell'atto"...se nessuno dice "uè calma" è una lettura a raffica e sbiascicata per la fretta dell'atto la cui unica copia è nelle mani del notaio che la legge di corsa;
5) vero che sono responsabili civilmente e penalmente, ma ..dopo che hai firmato...vallo a dimostrare che le parti volevano una cosa e che l'impiegato/a del notaio non ha capito niente!!! Hai firmato, no?
E dunque: bisogna andarci preparati e - sacrosantamente - firmare solo se e quando si sia certi di aver compreso con certezza che TUTTO quel che è scritto corrisponda a quanto LE PARTI volevano. E mai aver paura di approfondire , chiedendo, anche quel tanto che è "formula di stile" e in cui - non di rado - si annidano gli EVITABILISSIMI garbugli indesiderati che potranno portare altri vent'anni di cause se li si capisce DOPO aver firmato.
Però, tornando in tema, questo conferma quanto sia importante il tenore letterale di qualunque atto negoziale, e dunque...l'importanza che sia fatto da chi lo SA fare se vuole (non da chi vorrebbe tanto saperlo fare e darebbe anche l'anima, ma ....gli manca il meglio!

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