Un saluto a tutti, sono nuovo in questo forum, e scrivo per ricevere un parere e o delle riflessioni da parte vostra riguardo a un caso particolare che mi è capitato.
Dopo quasi 2 anni di ricerche e delusioni di un immobile adatto alle mie esigenze, ho finalmente trovato la casa dei miei sogni. Trattativa non semplice tramite incaricato di agenzia immobilare, ma si è arrivati ad un accordo sul prezzo che soddisfa entrambe le parti (prezzo iniziale 197000, prezzo finale 181000; unico proprietario, che ha acquistato 25 anni fa.). Fin qui tutto bene. Poco prima di effettuare la proposta d'acquisto, però, l'agente immobiliare mi impone la seguente condizione: il venditore, contestualmente al rogito, esegue donazione del 50% della proprietà in favore della moglie (mi è stato detto per motivi fiscali).
Premetto che senza pensarci sù 2 volte ho rinunciato immediatamente, non ho fàtto proposta d'acquisto e per quanto mi riguarda la casa se la possono tenere. Oltre al fatto che credo che sia una cosa non tanto legale, (a me sembra un modo per aggirare i controlli della banca perché altrimenti non mi concederebbero il mutuo se la casa è frutto di donazione) dovrei subire tutte le problematiche che crea una donazione (nella migliore delle ipotesi, se non me la portano via prima, praticamente non la posso rivendere per i prossimi 20 anni), per cosa poi? Per fare un favore al venditore?
In ogni caso, ancora oggi non riesco a capire il motivo di tale ostinità (ho scoperto che hanno perso altre 2 volte la vendita per questo motivo), e volevo chiedere a voi, secondo le vostre esperienze e le vostre conoscenze in merito, il motivo di questa scelta da parte loro, e quale potrebbe essere la vera convenienza fiscale (se così fosse)? Vi ringrazio in anticipo!
Dopo quasi 2 anni di ricerche e delusioni di un immobile adatto alle mie esigenze, ho finalmente trovato la casa dei miei sogni. Trattativa non semplice tramite incaricato di agenzia immobilare, ma si è arrivati ad un accordo sul prezzo che soddisfa entrambe le parti (prezzo iniziale 197000, prezzo finale 181000; unico proprietario, che ha acquistato 25 anni fa.). Fin qui tutto bene. Poco prima di effettuare la proposta d'acquisto, però, l'agente immobiliare mi impone la seguente condizione: il venditore, contestualmente al rogito, esegue donazione del 50% della proprietà in favore della moglie (mi è stato detto per motivi fiscali).
Premetto che senza pensarci sù 2 volte ho rinunciato immediatamente, non ho fàtto proposta d'acquisto e per quanto mi riguarda la casa se la possono tenere. Oltre al fatto che credo che sia una cosa non tanto legale, (a me sembra un modo per aggirare i controlli della banca perché altrimenti non mi concederebbero il mutuo se la casa è frutto di donazione) dovrei subire tutte le problematiche che crea una donazione (nella migliore delle ipotesi, se non me la portano via prima, praticamente non la posso rivendere per i prossimi 20 anni), per cosa poi? Per fare un favore al venditore?
In ogni caso, ancora oggi non riesco a capire il motivo di tale ostinità (ho scoperto che hanno perso altre 2 volte la vendita per questo motivo), e volevo chiedere a voi, secondo le vostre esperienze e le vostre conoscenze in merito, il motivo di questa scelta da parte loro, e quale potrebbe essere la vera convenienza fiscale (se così fosse)? Vi ringrazio in anticipo!