PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Io in questa fase non penserei al condominio (troppe condizioni non favoriscono l'accettazione della proposta).Potresti però proporre che al rogito,quello che non sarà stato pagato (da accertare)+ le spese di quest'anno le tratterrai dal saldo finale.
Condizione voltura e abuso io le imposterei così,doppia:un mese dall'accettazione perché il venditore presenti le pratiche (così se non fa nulla sei libero,ma lo scopri subito),poi entro X mesi (informati sui tempi necessari) deve essere tutto in regola,se no niente vendita.
A quel punto,se la condizione si è avverata,viene consegnata la caparra,paghi le provvigioni e procedi con il mutuo.
Per il mutuo non metterei sospensive (il venditore deve sapere che ,se sana,tu ti sei obbligato a comprare ) ,ma devi procedere solo se sei certo che,per redditi,potrai ottenere la cifra che ti serve nella percentuale che ti interessa.
Se non sei + che sicuro,frena e cambia strategia.


Difficile dare consigli sulle cifre,senza conoscere l'immobile ,ma sui 100/105 puoi provare.Deciderai se alzare se non accetta.


Per la cancellazione dell'ipoteca non credo serva,per evitare attese non saprei proprio.

Prendi tutto come "indicazioni" di massima ,poiché senza aver letto i documenti del caso non si può approfondire più di tanto.Fatti scrivere bene la proposta,soprattutto le condizione sospensiva.
Ultimo suggerimento:se è possibile cerca di capire meglio la situazione debitoria complessiva del venditore .

..Semmai dovrebbe fare il contrario Francy.

Ovvero condizionare gli effetti alla concessione del mutuo.
Per l'acquisto di quanto risulta in atto.

Per accertare la fattibilita', di una trasformazione catastale, bisognera' verificare le norme di riferimento locali.
Prassi che un tecnico puo' verificare in meno di una settimana.

Se cio' e' possibile, il venditore in sede di proposta o di preliminare, si obblighera' ad ottemperare alle autorizzazioni necessarie per avanzare le pratiche.
Che saranno a cura del venditore e a spese dell'acquirente.

Poiche' con tutta probabilita', la prassi prevede oneri e costi, se il venditore avesse avuto le risorse necessarie, per sanare e poi trasformare l'oggetto, avrebbe gia' avanzato la pratica, per il tramite di un permesso di costruire.

Sgomberando fin da subito il campo, quanto meno per quanto riguarda la situazione urbanistica, del bene che si intende trasferire.

In questi contesti, ovvero dove sia presente una banca, a stringere la morsa e ad inibire una vendita, per l'effetto di un provvedimento ostativo, come un ingiunzione seguita da un pignoramento, il venditore di turno, non ha alcuno spazio di manovra.

Lo avrebbe, solo nel caso in cui saldasse in via preventiva la banca, liberandosi da questa, per cosi' poi procedere liberamente, nella propria azione di vendita.

Sicche' in questo momento, la firma, l'accettazione e o qualsiasi azione del venditore, si rende necessaria solamente perche' egli e' il titolare del diritto di proprieta'.
Come risulta dall'atto.

Pure se la proposta pervenuta, fosse di centomila euro, superiore al debito residuo, il venditore dovra' avere il nulla osta della banca, per poter concludere la vendita.

Come accade pure nelle traslazioni in assenza di sofferenze bancarie dove e' iscritta un'ipoteca.

In questo caso, la proposta che si paventa, non e' sufficiente neppure a soddisfare l'accordo transativo, raggiunto con la banca.
Cio' indipendentemente dalla classificazione catastale dell'oggetto.

Pure la defalcazione contestuale in atto, delle spese di condominio arretrate, non puo' avvenire.
Perche' la banca incassa tutto quanto.
Che si desume essere assai meno di quanto gli spetta.

Percio' l'acquirente, dovra' "accontentarsi", dello sconto in essere per effetto dell'accordo transativo.
Senza poter ulteriormente infierire.

Quindi vale sempre la stessa, solita ed identita regola.
Adatta per qualsivoglia qualita' di compravendite.

La prima cosa e' raggiungere la fusione dell'accordo economico.

Tutto il resto viene dopo.
 
Ultima modifica:

dmgius84

Membro Attivo
Privato Cittadino
Grazie Piersilvio per l'intervento.

Vediamo se ho capito il senso del tuo post.
Intendi di fare una proposta in questi termini:

Mi impegno all'acquisto dell'immobile offrendo 100.000 € somma che verrà resa disponibile dal mio Istituto nel momento in cui tutte le pratiche riguardanti sanazione, trasformazione e pagamento arretrati condominio verranno poste in essere entro e non oltre 30 gg come scadenza ultima; entro e non oltre 10gg dalla presente si rende necessario produrre inoltre documentazione che attesti l'avvenuta richiesta agli organi competenti e conseguente avvio di quanto riportato sopra.

Caparra: 2.000 € "simbolici"

Cosa ne pensi?

Tra l'altro alla luce di quello che scrivi, come chiedevo a Francesca, ritieni possa essere utile sentire la Banca creditrice per addivenire ad una soluzione?

Ringrazio in anticipo
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Grazie Piersilvio per l'intervento.

Vediamo se ho capito il senso del tuo post.
Intendi di fare una proposta in questi termini:

Mi impegno all'acquisto dell'immobile offrendo 100.000 € somma che verrà resa disponibile dal mio Istituto nel momento in cui tutte le pratiche riguardanti sanazione, trasformazione e pagamento arretrati condominio verranno poste in essere entro e non oltre 30 gg come scadenza ultima; entro e non oltre 10gg dalla presente si rende necessario produrre inoltre documentazione che attesti l'avvenuta richiesta agli organi competenti e conseguente avvio di quanto riportato sopra.

Caparra: 2.000 € "simbolici"

Cosa ne pensi?

Tra l'altro alla luce di quello che scrivi, come chiedevo a Francesca, ritieni possa essere utile sentire la Banca creditrice per addivenire ad una soluzione?

Ringrazio in anticipo

Rileggi meglio l'intervento.

Oltre cio' ti basterebbe ragionare con piu logica.

Se il venditore potesse sanare, trasformare e ottemperare agli arretrati di condomino.

Vendeva a prezzo pieno, oppure aspettava te che vai a fare una proposta a trentamila euro in meno, sostenuta appena da un paio di migliaia di euro...?

Devi deciderti caro.

Se vuoi comperare sotto prezzo devi assumertene i rischi.
 

dmgius84

Membro Attivo
Privato Cittadino
Perdonami ma non mi è molto chiaro.
Mi impegnassi ad offrire 110.000 € a questo punto cosa cambierebbe se non ha le risorse per sanare, trasformare, etc?

Forse sarebbe solo più motivato ma se non ha alle risorse a 100 non le ha nemmeno a 110.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Tra l'altro alla luce di quello che scrivi, come chiedevo a Francesca, ritieni possa essere utile sentire la Banca creditrice per addivenire ad una soluzione?

Quella banca ti ribadirebbe cio' che ti ho detto io fin dall'inizio.

Ovvero di formalizzare la tua proposta.

Senza di quella non alzererebbero neanche una biro.

L'immobile e' di proprieta' del venditore.

Mentre la banca e' titolare del credito.
 

dmgius84

Membro Attivo
Privato Cittadino
Ok quindi ritieni che formalizzando un proposta il venditore, forte di questa, può andare dalla banca creditrice per "sbloccare"? Rimango però perplesso sul discorso "risorse per sanare, trasformare etc".... con una proposta formale in mano la Banca si farebbe carico delle spese che dovrebbe sostenere il venditore per poi recuperarle dalla vendita?
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Perdonami ma non mi è molto chiaro.
Mi impegnassi ad offrire 110.000 € a questo punto cosa cambierebbe se non ha le risorse per sanare, trasformare, etc?

Forse sarebbe solo più motivato ma se non ha alle risorse a 100 non le ha nemmeno a 110.

Appunto.

Considerato che la banca (in teoria) ne pretende 135 in via transativa.
Da cio' si presume che il debito originale sia pure maggiore.

Sempre in teoria, il venditore potrebbe sanare prima, solo con l'incasso della capparra (sufficientemente congrua), da te versata in sede di proposta o preliminare.

Con tutti i rischi conseguenti nel tuo danno.

Atteso che la banca potrebbe non concedere la delibera ad accettare lo stralcio del debito.

Quindi torniamo al punto di partenza.

Bisogna che vai d'accordo col prezzo.
 

PyerSilvio

Membro Storico
Agente Immobiliare
Ok quindi ritieni che formalizzando un proposta il venditore, forte di questa, può andare dalla banca creditrice per "sbloccare"? Rimango però perplesso sul discorso "risorse per sanare, trasformare etc".... con una proposta formale in mano la Banca si farebbe carico delle spese che dovrebbe sostenere il venditore per poi recuperarle dalla vendita?

Ahe.. ancora..

La banca e' titolare del credito.

Della casa, dell'ufficio, dell'amministratore.
Non gliene frega niente.

Oggi emette decreto ingiuntivo e pignoramento per inibire la vendita.
Se arriva un acquirente, rinuncia alla sua azione, stralcia il debito ed incassa.
Partita chiusa.

Se invece, non arriva l'acquirente prima, la banca avanza nella sua azione.
Cio' significa che un acquirente arrivera' dopo.
Quando la casa e' finita all'asta.
 

dmgius84

Membro Attivo
Privato Cittadino
L'accordo sul prezzo è presto fatto.
L'agente mi riferisce in prima visita che il venditore accetterebbe con 100/105 salvo poi, in seconda sede, tentare di ottenere 108/110.
Per me rimane valida la prima richiesta del venditore di 100. Avessi offerto 70 ok ma mi sembra in linea con le sue aspettative considerando tra l'altro che l'appartamento è sul mercato da un paio di anni.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità
Alto