Rosa1968

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Agente Immobiliare
E quindi? Deve essere specificato nell'incarico che se la proposta pur congrua fosse subordinata ad una sospensiva il venditore avrebbe in questo caso particolare facoltà di non accettarla senza pagare penali?
Certo lui non vende con sospensive seppur a prezzo pieno. Non paga nessuna penale.
 

Rosa1968

Membro Storico
Agente Immobiliare
Si potrebbe specificare nell'incarico ma se non si fa questo non comporta nessuna penale. Ripeto la sospensiva non è vendere ma rimandare quel momento a data consona alle proprie esigenze. Che potrebbero non coincidere con le aspettative del venditore. La vendita non è sempre e solo prezzo ma condizioni.
 

Ponz

Membro sognante
Agente Immobiliare
La penale è la penale, e deve essere ridotta rispetto alla provvigione.
Se uno pensa di aver avuto danni dal rifiuto di accettare la proposta faccia causa per danno o lucro cessante, che a mio parere non c'è manco spingendocelo.

I giudici tendono a ridimensionare di molto le penali pretese di noi agenti quando queste sono paritarie all'importo della provvigione.

La nostra logica che ci detta "tu hai rifiutato la proposta congrua e quindi io non guadagno il dovuto anche dall'altro" non ha senso, perchè il diritto alla provvigione non è una cosa che esiste fin quando un affare non è concluso, quindi rivendicarlo è stupido (in diritto) anche se come sempre la nostra avidità (si in questo caso lo è) e frustrazione (con la fatica che si fa a ricavare proposte congrue è più che lecita) ci fanno pensare altro.

Per il "non adempimento" c'è la penale, che è ridotta rispetto all'importo dovuto per la piena prestazione, e non esistendo diritto di provvigione da nessuno in quanto l'affare non sussiste, non si possono chiedere danni ne lucri cessanti, la penale in se esiste proprio per questo, con il suo versamento il "committente infedele" si assolve da tutte le colpe.
 

Idaia

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Privato Cittadino
Grazie per le numerose risposte e scusatemi se non sono stata molto chiara, ma per me è un mondo sconosciuto quello della compravendita case. Sì, la penale ci sta. La mia amica si era spiegata male. Letta la proposta, nulla di strano in merito alla caparra.

La mia amica aveva perso il lavoro, non poteva più pagare le rate del mutuo. Si era vista costretta a svendere. Ottenuto altro lavoro, una delle tante visite che non erano andate a buon fine, si è tramutata in proposta di acquisto. Lavoro e proposta di acquisto si sono verificate nello stesso periodo, e c'è stata una fase in cui nè una nè l'altra cosa erano ancora ben definite.
Ci sta che una persona voglia tenersi la sua casa se ha di nuovo la possibilità di pagarla, credo. La mia amica non si è svegliata una mattina pensando: Sai che c'è, oggi quasi quasi non vendo più perchè mi gira così :).

Spero solo, ma immagino di no, che non sia costretta a vendere.
Una curiosità, da parte mia questa, perchè io invece vorrei comprare. La data del rogito la stabilisce il compratore o l'acquirente?

Grazie ancora
 

ab.qualcosa

Membro Storico
Agente Immobiliare
La nostra logica che ci detta "tu hai rifiutato la proposta congrua e quindi io non guadagno il dovuto anche dall'altro" non ha senso, perchè il diritto alla provvigione non è una cosa che esiste fin quando un affare non è concluso

Premesso che non ho dubbi che i giudici si comportino esattamente come tu dici, non sono convinto, in astratto del loro ragionamento.

Se parliamo del caso in cui io porto una proposta congrua all'incarico e solo a quel punto il proprietario la declini, ci sta quantomeno chiedere (= concordare prima) una penale pari alla provvigione piena.
E come logica ci potrebbe tranquillamente stare (pur non essendomi mai passata per la mente l'idea di farlo o inserirlo in un incarico) anche di riconoscere il danno dovuto al mancato guadagno dall'altra parte, perché questo è una diretta conseguenza di un comportamento arbitrario del proprietario.
 

specialist

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Privato Cittadino
E come logica ci potrebbe tranquillamente stare (pur non essendomi mai passata per la mente l'idea di farlo o inserirlo in un incarico) anche di riconoscere il danno dovuto al mancato guadagno dall'altra parte, perché questo è una diretta conseguenza di un comportamento arbitrario del proprietario.
Vediamo di non esagerare adesso. Sarebbe una clausola vessatoria e comunque un incarico che non sottoscriverebbe nessuno (già l'indice di gradimento degli incarichi specie in esclusiva non è altissimo).
 

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