Diego Antonello

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Perché allora il precedente proprietario deve pagare una "esatta rappresentazione grafica" qualora non sia obbligatoria, come nel nostro caso di specie?
ignorantia legis non excusat........può essere che non se ne sia accorto o per semplice superficialità: faremo...faremo...faromolo.............:sorrisone:
ho capito che il mio è un discorso di puntiglio.....l'aggiornamento di fatto sono 400€ spesi inutilmente, però se io che compro sono più tranquillo a rogitare con una perfetta corrispondenza.....perchè no?!? in fondo di sto mettendo sul tavolo 100-200 o più mila euro....qualche pretesa me la posso permettere..
è una spesa che spetterebbe al proprietario, è lui che non se n'è accorto, ma se poi mi trovo contro un muro di gomma....vorrà dire che troveremo un accordo...(ma IO batterei sull'aggiornamento a carico suo..IO...;))
 

gcaval

Membro Attivo
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è una spesa che spetterebbe al proprietario, è lui che non se n'è accorto, ma se poi mi trovo contro un muro di gomma....vorrà dire che troveremo un accordo..

Diego, che il proprietario per quieto vivere sia disponibile a pagare un tecnico per l'esatta corrispondenza grafica è un conto, che sia nel torto rispetto alla legge per il rogito è un'altra. Ma cosa c'entra il fatto di trovare un accordo? Qui si discute ciò che è legge e ciò che è interpretazione.
Al proprietario non spetta proprio niente!

ignorantia legis non excusat........può essere che non se ne sia accorto o per semplice superficialità
Anche qui ti sbagli. Non è questione di ignoranza, ma tutto si basa sul fatto che nel luglio del 2010, ossia un anno fa, è entrata in vigore una nuova legge, che prima non c'era. Prima passava tutto, ora non passa niente. Ma, e lo ripeto per l'ultima volta, poi se vuoi capirlo bene, altrimenti non so come spiegarlo diversamente, nel caso di una porta spostata, ma anche di un tramezzo spostato, non solo non c'è alcun abuso, ma la planimetria è per definizione (dell'agenzia del Territorio) conforme se non sono alterati consistenza, vani, e quindi rendita.


Allora cos'è?
Umberto, tu sei una persona precisa e sempre ben informata e documentata. Leggi il documento che ho postato, vedrai che non è così. Una porta spostata non costituisce difformità, perché difformità non significa esatta rappresentazione grafica con lo stato di fatto. E' fondamentale capire questo.

Poi, se questo sia giusto o meno, non mi interessa. La legge, ma soprattutto la sua disposizione attuativa, è, almeno per questo caso che stiamo analizzando CHIARISSIMA, non dà adito al minimo dubbio.
 

Umberto Granducato

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credo che stiamo dicendo la stessa cosa alla fine dei conti.
Io dico questo
La porta leggermente spostata non è situazione da provocare la nullità dell'atto. In caso venisse redatta da un tecnico la conformità urbanistica, viene indicato espressamente che è presente una lieve difformità
Ossia non siamo di fronte ad un abuso o a una difformità in senso stretto tale da poter essere causa di nullità dell'atto. (i 20 cm della porta non causano nullità)
Ho solo specificato che ul tecnico che redige il certiificato di conformità urbanistica deve, pena sanzioni, indicare che esiste una lieve (tale sempre da NON causare nullità dell'atto) difformità che non modifica e non altera la consistenza dell'immobile.
Te lo dico perchè l'ho visto fare anche recentemente.
 

cafelab

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Il catasto è solo un registro e serve solo a far pagare le tasse.
L'unica cosa che interessa al catasto è calcolare la rendita, per questo la Circolare n. 2 del 9 luglio 2010, ha precisato che quando la planimetria catastale non riproduce fedelmente la situazione attuale dell'immobile, l'intestatario deve presentare, prima del rogito, una denuncia di variazione, allegando la planimetria aggiornata.

l'ag del territorio però è stata meno *talebana* di molti, infatti a pg 10 consente di attestare la conformità della planimetria anche in presenza di lievi modifiche interne, come lo spostamento di una porta interna o di un tramezzo, che pur variando la superficie utile dei vani interessati non modificano il numero dei vani nè la loro funzionalità.
e quindi NON comportano una variazione della rendita catastale.

Anche perchè le piantine catastali disegnate a mano spesso e volentieri hanno solo una vaga somiglianza con l'abitazione e spessissimo finestre e portefinestre sono disegnate uguali.

Secondo me rimane comunque il diritto dell'acquirente di pretendere una situazione perfettamente allineata
 

gcaval

Membro Attivo
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Il catasto è solo un registro e serve solo a far pagare le tasse.
L'unica cosa che interessa al catasto è calcolare la rendita, per questo la Circolare n. 2 del 9 luglio 2010, ha precisato che quando la planimetria catastale non riproduce fedelmente la situazione attuale dell'immobile, l'intestatario deve presentare, prima del rogito, una denuncia di variazione, allegando la planimetria aggiornata.

l'ag del territorio però è stata meno *talebana* di molti, infatti a pg 10 consente di attestare la conformità della planimetria anche in presenza di lievi modifiche interne, come lo spostamento di una porta interna o di un tramezzo, che pur variando la superficie utile dei vani interessati non modificano il numero dei vani nè la loro funzionalità.
e quindi NON comportano una variazione della rendita catastale.

Anche perchè le piantine catastali disegnate a mano spesso e volentieri hanno solo una vaga somiglianza con l'abitazione e spessissimo finestre e portefinestre sono disegnate uguali.

Perfetto, questi sono i fatti. Esattamente quello che ho riportato io (anzi, la circolare, visto che ho riportato il virgolettato).


Secondo me rimane comunque il diritto dell'acquirente di pretendere una situazione perfettamente allineata

Qui entriamo nel soggettivo. Infatti hai giustamente premesso il "secondo me". Io non sono d'accordo sul "diritto dell'acquirente". Posso capire che sia auspicabile, e posso anche capire che sia di buon senso. E posso anche capire che, io proprietario che voglio vendere, se non sono un fesso, faccio passare questa cosa come concessione in fase di negoziazione, e poi alla fine le cose si sistemano "in amicizia". Ma la legge non mi obbliga, quindi l'acquirente non ha nessun diritto. Vuole avere la perfetta corrispondenza? Può farlo a proprie spese. Questo deve essere chiaro. All'atto pratico siamo d'accordo, ma la legge non deve essere interpretata ad uso e consumo.

Oggi in molti vedete la cosa in questo senso, solo perché ci sono molti venditori e penuria di acquirenti, e gioco forza, tocca al venditore "calare le braghe", in caso di un'insensato braccio di ferro (cosa stupida da fare a mio parere), perché altrimenti rischia di far sfumare la trattativa. Se invece un immobile fosse molto appetibile, e ci fosse la concorrenza da parte di più acquirenti, sarebbe la stessa cosa? Neanche per idea, ovviamente. L'ago della bilancia protenderebbe per il venditore (solita questione della domanda e dell'offerta).
Se qualcuno nega questo, non sa come andavano gli affari solo 4 o 5 anni fa.

Questo discorso per dire che un conto è ciò che è obbligatorio per legge, un conto è verificare ciò che è più conveniente all'atto pratico. Quindi, che sia di buon senso per il venditore prevenire, oggi, ogni possibile contestazione da parte di un acquirente (prezioso come un bicchiere d'acqua nel deserto), è fuori discussione. Che sia un suo obbligo, assolutamente no. Ovviamente per lo specifico caso della porta o di situazioni che rientrano in quanto dice la circolare.
Se hai una veranda abusiva, o stai usando un garage come ufficio, è evidente che stiamo parlando di tutt'altro!
 

liadan22

Nuovo Iscritto
Professionista
Quello che io temo e di cui vorrei delucidazioni, (perfavore:)) è se per "lo spostamento di una porta o abbattimento di un tramezzo senza variare numero vani e volumetria"che , come specificato nella normativa,è diciamo tollerato, possono esserci problemi per concessione mutuo...ovvero il perito della banca potrebbe, dicendo della lieve difformità, farmi bloccare pratica?la banca quanto è severa in questo senso?:occhi_al_cielo: in quali casi banca nega mutuo????

:disappunto:
 

Diego Antonello

Membro Attivo
Agente Immobiliare
il problema diventa soggettivo, nel senso che banca e notaio possono creare problemi per la stipula: il perito della banca se attento nel sopralluogo, segnalerà la discordanza tra planimetria e stato di fatto, verrà valutata la situazione e potrebbe essere richiesta l'aggiornamento......e la cosa potrebbe complicare la pratica di compravendita: la banca potrebbe non dare i soldi, prolungare i tempi di delibera o dare meno soldi del previsto come potrebbe anche soprassedere; il notaio a conoscenza della cosa potrebbe non rogitare.........
episodi del genere succedono........poi? cambi notaio? cambi banca?....e il venditore che intanto si prepara al rogito e magari si è impegnato in un ulteriore acquisto? col notaio ancora ancora ci puoi parlare, spieghi la pratica e spesso, ma non sempre, riesci ad andare in atto.......ma con la banca non ci parli....lo potevi fare fino a 3-4 anni fa, ma ormai le delibere non le fa più il direttore, bensì l'ufficio mutui della sede
continuo a dire: non vedo perchè complicarsi la vita per 500€ e 1 settimana di tempo
 

cafelab

Moderatore
Membro dello Staff
Professionista
Ma la legge non mi obbliga, quindi l'acquirente non ha nessun diritto. Vuole avere la perfetta corrispondenza? Può farlo a proprie spese. Questo deve essere chiaro. All'atto pratico siamo d'accordo, ma la legge non deve essere interpretata ad uso e consumo.

Il punto è che, le "lievi modifiche interne, come lo spostamento di una porta interna o di un tramezzo, che pur variando la superficie utile dei vani interessati non modificano il numero dei vani"
é una frase piuttosto nebulosa;

esempio 1 un non addetto ai lavori su cosa si basa per stabilire se le modifiche interne fatte (dall-operaio-dalle mani-d-oro) sono lievi o meno?
esempio 2 i Vani non sono Stanze, è capace il non addetto ai lavori di prima a calcolarli ad occhio e ad essere sicuro che non sono variati?
esempio 3 e se spostando lievemente il tramezzo non si rispettano più i rapporti aeroilluminanti o le larghezze minime dei disimpegni? (molto frequente)
E se la stanza così ristretta non rientra più nei 9mq? (ancora più frequente)

al catasto, che deve far solo pagare le tasse, tutto questo non importa, ma sono comunque lavori eseguiti senza licenza, di fronte a un qualsivoglia futuro controllo sono contestabili.
 

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