studiopci

Membro Storico
non si parla di correttezza , la richiesta dell'agente in termini di legge è legittima , però io nella stessa situazione non gli avrei chiesto nulla .​
E' perchè ??? il tuo lavoro è stato svolto ed aldilà delle elugubrazioni mentali , non è raro specie in vendite con più eredi che esca il furbo della situazione e si rifiuti di vendere, il collega perchè dovrebbe avere colpa e sopratutto cosa ci guadagnerebbe il collega a mettersi daccordo con i venditori??? Fabrizio
 

ledzeppelin

Membro Attivo
Agente Immobiliare
E' perchè ??? il tuo lavoro è stato svolto ed aldilà delle elugubrazioni mentali , non è raro specie in vendite con più eredi che esca il furbo della situazione e si rifiuti di vendere, il collega perchè dovrebbe avere colpa e sopratutto cosa ci guadagnerebbe il collega a mettersi daccordo con i venditori??? Fabrizio
mettetela come volete , sarò sbagliato io , ma non riuscirei a chiedere all'acquirente di rimetterci ad esempio 2000 euro solo perchè il venditore decide di non vendere più , anche se la legge me lo permette!!
 

pensoperme

Membro Storico
Privato Cittadino
infatti se invece della provvigione gli avesse chiesto 1000 euro a titolo di rimborso spese faceva sicuramente miglior figura!
Ma sempre soldi sua sono! Se ne avesse bisogno? e se nona vesse alcuna colpa perchè dovrebbe regalare? Se il vostro lavoro vale vale sempre, se può scontarlo perché dopo le parti hanno fatto casino allora non vale MAI! Semmai gli farà lo sconto per il prossimo acquisto! ;)

un conto è farlo se VUOLE, un conto è farne una questione di principio assoluta che vale sempre.
 

studiopci

Membro Storico
intendo che non mi sembra comunque etico e professionale farci rimettere dei soldi all'acquirente solo perchè il vendotore una mattina si sveglia e decide di non vendere più ,pagando il doppio della caparra. la richiesta dell'agente avrebbe avuto un senso se la caparra fosse stata di 20 o 30.000 euro , ma su 3.000 doverci pagare la provvigione che magari è più alta della cifra della penale non lo vedo corretto. non discuto sul fatto che l'affare sia concluso o meno , anche con 500 euro di caparra può definirsi definito
La vita è regolata da regole ben precise e definite che si chiamano leggi, i " penso sia meglio " oppure " ma è più etico " o altre definizioni, purtroppo nelle aule dei tribunali non hanno valore probatorio a differenza delle carte che testimoniano accordi ben precisi e regolati, l'humus della caparra confirmatoria è quello di regolare una penale per il danno cagionato dalla mancata ottemperanza contrattuale , se la signora riteneva non congrua la penale... perchè non copriva l'importo della mediazione da pagare.. aveva il diritto di non accettare il doppio ma solo la caparra e richiedere i danni al venditore ... non si può ledere un diritto di qualcuno perchè non si è soddisfatti . Fabrizio
 

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