Salve a tutti gli utenti e i professionisti della community.
Vorrei raccontarvi una recente esperienza che mi ha lasciato molto perplesso, come persona che cerca casa ma anche come cittadino che cerca la legalità.
Da diversi anni io e mia sorella studiamo a Milano e dividiamo un appartamento in affitto. Negli ultimi due anni abbiamo provato con i nostri genitori a vendere degli immobili che possediamo dalle nostre parti in Calabria per comprare casa qui a Milano. Le vendite purtoppo non si riescono a concludere così adesso abbiamo cominciato a cercare qualcosa a buon prezzo che potremmo comprare lo stesso con l'aiuto della banca.
Per questo mercoledì scorso siamo stati in via Imbonati per rivedere un appartamento che avevamo già visto molto tempo fa e avevamo scartato.
La prima volta è stata agli inizi di marzo del 2013, l'annuncio parlava di un trilocale da ristrutturare di 80 mq al piano terra di un palazzo di ringhiera con accesso indipendente dal cortile, richiesta 108 mila euro, "libero subito". In realtà qualcuno ci abitava, uno uomo aprì la porta all'agente e dentro nelle due camere trovammo sistemati ben sette posti letto. Nonostante tutto l'immobile in sé ci sorprese, era abbastanza grande, biesposto, ben organizzato e con i soffitti alti. Sopratutto era stato ricavato collegando quelli che erano una volta due piccoli bilocali e conservava il secondo ingresso quindi si sarebbe potuto un giorno ridividere per ricavarne due appartamentini, una soluzione ideale per me e mia sorella.
Il palazzo però era davvero vecchio e sporco mentre noi contavamo di poter spendere di più quindi ci rivolgemmo a qualcosa di più rassicurante.
Qualche mese dopo la nostra prima visita sfogliando gli annunci abbiamo visto che l'incarico era stato preso da un'altra agenzia e il prezzo ridotto a 99mila, l'appartamento era sempre "libero subito".
Sono ormai passati più di due anni, di affitto anche, e le cose non sono andate come speravamo ma vorremmo comunque approfittare di questo momento favorevole e per questo siamo disposti ad accontentarci di qualcosa di più modesto.
Ci siamo ricordati di via Imbonati. L'annuncio è sempre rimasto al suo posto, il prezzo fermo, l'appartamento invenduto. Abbiamo pensato che comprare in quella zona avrebbe potuto essere un buon investimento sul lungo periodo, negli anni i segnali di riqualificazione ci sono stati, in fondo il palazzo è di fronte al Maciachini Center, la metropolitana a duecento metri.
Due settimane fa sono andato a cercare l'annuncio e ho chiamato, mi hanno detto che erano in trattativa (sfortuna ?). Era di lunedì, il venerdì mi hanno richiamato per dirmi che potevo venirlo a vedere e così rieccoci mercoledì scorso di nuovo in via Imbonati (fortuna ?).
Mia sorella e io siamo arrivati troppo presto e quei venti minuti in cui abbiamo atteso davanti al portone ci hanno messo molto a disagio e ci è parso tutto molto peggio di come lo ricordassimo. Poco più tardi il giovane agente davanti a noi stava bussando alla porta e di nuovo qualcuno ci ha aperto. Questa volta dentro erano in tre, gli altri due riposavano ognuno in una camera su uno dei tanti letti. Abbiamo attraversato il soggirono, ci siamo sporti oltre la soglia del disimpegno per dare un'occhiata alla cucina e all'ingresso del bagno ma non abbiamo osato andare oltre. L'agente ci ha fatto notare quanto fossero alti i soffitti, noi che era meglio andare a parlare fuori.
Gli ho chiesto se l'appartamento fosse affittato, lui mi ha risposto che no, erano solo dei parenti del proprietario che è egiziano. Gli ho chiesto se vendessero l'intera proprietà, se ci fossero usufrutti, ipoteche ma no a quanto pare nessun problema. Mi ha spiegato che l'appartemento è invenduto da tanto solo perchè per un periodo il proprietario era stato all'estero e non sapeva più se venderlo o no. Parlando di cifre mi ha informato che era stata appena rifiutata una proposta da 85mila euro, noi gli abbiamo detto che prima di pensare a fare un'offerta dovevamo aspettare il parere della banca e solo a questo punto è arrivata la sorpresa.
"Comunque l'appartamento non è disponibile subito, a un anno dal rogito"
Sono rimasto basito, quasi balbettando gli ho detto che non avevo capito, gli ho chiesto di ripetere. Ebbene è proprio così l'appartamento è libero a un anno dal rogito.
Ho chiesto il perchè, l'agente mi ha risposto che l'appartamento è intestato anche al figlio minorenne del proprietario e c'è una lunga pratica da fare per poterlo vendere. Mi sono fatto spiegare ancora il tutto, come sia possibile che ci voglia tanto ma la risposta è stata sempre la stessa. Allora molto delusi gli abbiamo detto che non potevamo prenderlo in considerazione. L'agente sì è informato su cosa stessimo cercando, ci ha parlato di altre soluzioni che potrebbe proporci poi ci siamo salutati.
Io ci sono rimasto malissimo, l'appartamento mi interessava davvero molto e in famiglia eravamo disposti a spendere fino a 90mila euro per comprarlo. Quando sono tornato a casa sono andato a rilleggere l'annuncio per vedere se avessi capito male io ma ho trovato scritto esattamente quello che ricordavo, le ultime due parole del testo dicono proprio "libero subito".
Dopo l'accaduto nessuno di noi ovviamente pensa di poter fare un simile acquisto ma vorrei capire cosa ci è stato davvero prospettato.
Io sono disposto a credere che le persone che ci abitano siano davvero dei parenti del proprietario e anche che l'appartamento sia cointestato con il figlio minorenne, ma faccio davvero fatica a pensare che per la pratica ci si possa mettere un anno, anche se entrabi fossero residenti all'estero. Comunque senza voler mettere in dubbio quello che mi è stato detto le domande a cui vorrei trovare una risposta con il vostro aiuto sono due:
1) Questa "pratica" di cui mi è stato parlato non andrebbe fatta prima del rogito anzichè dopo?
2) Perchè il proprietario non dovrebbe consegnare subito la casa se non ci abita?
A me viene inevitabile pensare che le carte debbano essere in regola prima del rogito, altrimenti l'atto non sarebbe valido e temo che sia proprio questo che si propone a un ingenuo acquirente: stipulare una vendita irregolare sulla fiducia, pagare e aspettare che poi l'ex-proprietario metta a posto le cose. Se fosse tutto qui sarebbe già molto sospetto ma c'è anche la questione dei "parenti", di fatto delle persone senza nussun contratto di affitto resterebbero in casa per un anno intanto che l'acquirente aspetta.
Oltre tutto due anni fa il primo agente immobiliare non ci disse niente del genere, se l'avesse fatto quella casa l'avremmo dimenticata, quindi non capisco cosa sia cambiato da allora.
Ho provato a informarmi su internet sulla consegna della casa dopo il rogito. Tutti sconsigliano di accettare, raccomandano invece che alla vendita non ci siano inquilini che poi potrebbero non voler più andare via e dicono che se la casa è abitata dal proprietario dev'essere lui a trovarsi una sistemazione fintanto che non acquista un'altra casa. Gli esperti spiegano che se proprio si vuole stipulare un simile accordo bisogna mettere tutto per iscritto, stabilendo anche una mora per gli eventuali giorni di ritardo nella consegna e comuqnue il notaio dovrebbe trattenere una grossa parte della somma pattuita per l'acquisto fino a che la casa non sarà effettivamente consegnata. Leggo comunque di periodi relativamente brevi, da uno a tre mesi.
Io ora vorrei capire se abbiamo assistito a delle richieste bizzarre ma pur semre legali o se siamo scampati a una truffa vera e propria.
Ho scritto molto, troppo forse, se avete avuto la pazienza di leggere fin qui vi ringrazio e aspetto di sapere quello che ne pensate.
Vincenzo.
Vorrei raccontarvi una recente esperienza che mi ha lasciato molto perplesso, come persona che cerca casa ma anche come cittadino che cerca la legalità.
Da diversi anni io e mia sorella studiamo a Milano e dividiamo un appartamento in affitto. Negli ultimi due anni abbiamo provato con i nostri genitori a vendere degli immobili che possediamo dalle nostre parti in Calabria per comprare casa qui a Milano. Le vendite purtoppo non si riescono a concludere così adesso abbiamo cominciato a cercare qualcosa a buon prezzo che potremmo comprare lo stesso con l'aiuto della banca.
Per questo mercoledì scorso siamo stati in via Imbonati per rivedere un appartamento che avevamo già visto molto tempo fa e avevamo scartato.
La prima volta è stata agli inizi di marzo del 2013, l'annuncio parlava di un trilocale da ristrutturare di 80 mq al piano terra di un palazzo di ringhiera con accesso indipendente dal cortile, richiesta 108 mila euro, "libero subito". In realtà qualcuno ci abitava, uno uomo aprì la porta all'agente e dentro nelle due camere trovammo sistemati ben sette posti letto. Nonostante tutto l'immobile in sé ci sorprese, era abbastanza grande, biesposto, ben organizzato e con i soffitti alti. Sopratutto era stato ricavato collegando quelli che erano una volta due piccoli bilocali e conservava il secondo ingresso quindi si sarebbe potuto un giorno ridividere per ricavarne due appartamentini, una soluzione ideale per me e mia sorella.
Il palazzo però era davvero vecchio e sporco mentre noi contavamo di poter spendere di più quindi ci rivolgemmo a qualcosa di più rassicurante.
Qualche mese dopo la nostra prima visita sfogliando gli annunci abbiamo visto che l'incarico era stato preso da un'altra agenzia e il prezzo ridotto a 99mila, l'appartamento era sempre "libero subito".
Sono ormai passati più di due anni, di affitto anche, e le cose non sono andate come speravamo ma vorremmo comunque approfittare di questo momento favorevole e per questo siamo disposti ad accontentarci di qualcosa di più modesto.
Ci siamo ricordati di via Imbonati. L'annuncio è sempre rimasto al suo posto, il prezzo fermo, l'appartamento invenduto. Abbiamo pensato che comprare in quella zona avrebbe potuto essere un buon investimento sul lungo periodo, negli anni i segnali di riqualificazione ci sono stati, in fondo il palazzo è di fronte al Maciachini Center, la metropolitana a duecento metri.
Due settimane fa sono andato a cercare l'annuncio e ho chiamato, mi hanno detto che erano in trattativa (sfortuna ?). Era di lunedì, il venerdì mi hanno richiamato per dirmi che potevo venirlo a vedere e così rieccoci mercoledì scorso di nuovo in via Imbonati (fortuna ?).
Mia sorella e io siamo arrivati troppo presto e quei venti minuti in cui abbiamo atteso davanti al portone ci hanno messo molto a disagio e ci è parso tutto molto peggio di come lo ricordassimo. Poco più tardi il giovane agente davanti a noi stava bussando alla porta e di nuovo qualcuno ci ha aperto. Questa volta dentro erano in tre, gli altri due riposavano ognuno in una camera su uno dei tanti letti. Abbiamo attraversato il soggirono, ci siamo sporti oltre la soglia del disimpegno per dare un'occhiata alla cucina e all'ingresso del bagno ma non abbiamo osato andare oltre. L'agente ci ha fatto notare quanto fossero alti i soffitti, noi che era meglio andare a parlare fuori.
Gli ho chiesto se l'appartamento fosse affittato, lui mi ha risposto che no, erano solo dei parenti del proprietario che è egiziano. Gli ho chiesto se vendessero l'intera proprietà, se ci fossero usufrutti, ipoteche ma no a quanto pare nessun problema. Mi ha spiegato che l'appartemento è invenduto da tanto solo perchè per un periodo il proprietario era stato all'estero e non sapeva più se venderlo o no. Parlando di cifre mi ha informato che era stata appena rifiutata una proposta da 85mila euro, noi gli abbiamo detto che prima di pensare a fare un'offerta dovevamo aspettare il parere della banca e solo a questo punto è arrivata la sorpresa.
"Comunque l'appartamento non è disponibile subito, a un anno dal rogito"
Sono rimasto basito, quasi balbettando gli ho detto che non avevo capito, gli ho chiesto di ripetere. Ebbene è proprio così l'appartamento è libero a un anno dal rogito.
Ho chiesto il perchè, l'agente mi ha risposto che l'appartamento è intestato anche al figlio minorenne del proprietario e c'è una lunga pratica da fare per poterlo vendere. Mi sono fatto spiegare ancora il tutto, come sia possibile che ci voglia tanto ma la risposta è stata sempre la stessa. Allora molto delusi gli abbiamo detto che non potevamo prenderlo in considerazione. L'agente sì è informato su cosa stessimo cercando, ci ha parlato di altre soluzioni che potrebbe proporci poi ci siamo salutati.
Io ci sono rimasto malissimo, l'appartamento mi interessava davvero molto e in famiglia eravamo disposti a spendere fino a 90mila euro per comprarlo. Quando sono tornato a casa sono andato a rilleggere l'annuncio per vedere se avessi capito male io ma ho trovato scritto esattamente quello che ricordavo, le ultime due parole del testo dicono proprio "libero subito".
Dopo l'accaduto nessuno di noi ovviamente pensa di poter fare un simile acquisto ma vorrei capire cosa ci è stato davvero prospettato.
Io sono disposto a credere che le persone che ci abitano siano davvero dei parenti del proprietario e anche che l'appartamento sia cointestato con il figlio minorenne, ma faccio davvero fatica a pensare che per la pratica ci si possa mettere un anno, anche se entrabi fossero residenti all'estero. Comunque senza voler mettere in dubbio quello che mi è stato detto le domande a cui vorrei trovare una risposta con il vostro aiuto sono due:
1) Questa "pratica" di cui mi è stato parlato non andrebbe fatta prima del rogito anzichè dopo?
2) Perchè il proprietario non dovrebbe consegnare subito la casa se non ci abita?
A me viene inevitabile pensare che le carte debbano essere in regola prima del rogito, altrimenti l'atto non sarebbe valido e temo che sia proprio questo che si propone a un ingenuo acquirente: stipulare una vendita irregolare sulla fiducia, pagare e aspettare che poi l'ex-proprietario metta a posto le cose. Se fosse tutto qui sarebbe già molto sospetto ma c'è anche la questione dei "parenti", di fatto delle persone senza nussun contratto di affitto resterebbero in casa per un anno intanto che l'acquirente aspetta.
Oltre tutto due anni fa il primo agente immobiliare non ci disse niente del genere, se l'avesse fatto quella casa l'avremmo dimenticata, quindi non capisco cosa sia cambiato da allora.
Ho provato a informarmi su internet sulla consegna della casa dopo il rogito. Tutti sconsigliano di accettare, raccomandano invece che alla vendita non ci siano inquilini che poi potrebbero non voler più andare via e dicono che se la casa è abitata dal proprietario dev'essere lui a trovarsi una sistemazione fintanto che non acquista un'altra casa. Gli esperti spiegano che se proprio si vuole stipulare un simile accordo bisogna mettere tutto per iscritto, stabilendo anche una mora per gli eventuali giorni di ritardo nella consegna e comuqnue il notaio dovrebbe trattenere una grossa parte della somma pattuita per l'acquisto fino a che la casa non sarà effettivamente consegnata. Leggo comunque di periodi relativamente brevi, da uno a tre mesi.
Io ora vorrei capire se abbiamo assistito a delle richieste bizzarre ma pur semre legali o se siamo scampati a una truffa vera e propria.
Ho scritto molto, troppo forse, se avete avuto la pazienza di leggere fin qui vi ringrazio e aspetto di sapere quello che ne pensate.
Vincenzo.