Situazione Agenzie Immobiliari primo semestre 2011

  • Tutto fermo peggio del 2010

    Voti: 145 41,7%
  • A parte qualche mese positivo, tutto fermo

    Voti: 122 35,1%
  • Benone considerato il periodo

    Voti: 35 10,1%
  • Bene! Meglio del 2010

    Voti: 46 13,2%

  • Votanti
    348

studiopci

Membro Storico
I soldi non sono spariti, solo che chi ne ha abbastanza ha paura di muoverli per timore di essere azzannato , chi ne ha pochi ha paura del domani... inteso come domani mattina...la paura e l'incertezza regna sovrana... comunque ritornando in discussione, qui a Salerno e limitrofi una certa movimentazione ci potrebbe essere , la condizione essenziale è " il giusto prezzo " e non superare i € 280.000 , la media della richiesta è il 3 camere o in alternativa il 4 ma che non superi i € 280.000/ 300.000 max. La richiesta dei fitti è sul 3 camere a differenza dell'anno scorso che c'era una grande richiesta di mono da parte di single, molti divorziati, la cosa che fa molto pensare sui fitti e che mentre fino ad un anno fa offerte di 600/700 € volavano via come l'acqua, oggi offerte di 600 € vengono vagliate , valutate e passate al setaccio. Le trattative ( in generale ) si sono allungate in maniera estenuante, al limite dell'insopportabilità, si arriva ad arenarsi per 2/3.000 € a volte, tasto moooolto dolente le nostre competenze oggetto di continue limature fino " all'ostia consacrata" con via crucis per il pagamento. Situazione certamente non florida ma aldilà di una reale ed oggetiva crisi credo che molto faccia anche la paura e l'incertezza... quello che si è capito oramai è che lo Stato è alle pezze e non sa cosa inventarsi pur di racimolare soldi, soldi che alla fine vengono richiesti sempre e comunque alla fascia più debole, aggredendo anche i sacrifici di una vita, la stragrande maggioranza dei cittadini si sente impotente di fronte ad un sistema che premia il furbetto, il protetto, l'appartenente ad una casta. Passerà? ... speriamo... purtroppo noi ci saremo comunque in bene o in male.:sorrisone:
 

Roby

Fondatore
Agente Immobiliare
Gcaval io penso che ognuno abbia una sua "specializzazione" in base alla ubicazione di lavoro.

IO seguo molto il nuovo e in particolare villette in brianza, appartamenti da vendere in funzione dell'acquisto della villetta.
Seguo l'usato quasi prettamente nel mio comune e comuni limitrofi.

HO constatato che non riesco più a vendere il nuovo per un semplice motivo:
Prima chi si avvicinava all'acquisto di una villetta faceva conto di vendere il suo appartamento a un TOT........ col calo dei prezzi e la contemporanea difficoltà nel vendere il suo appartamento ci si rende conto che ormai manca un quid per poter arrivare al prezzo della villetta nuova che viene anch'essa scontata ma non con la stessa misura del ribasso del privato.

NE consegue una forte paura ad impegnarsi sul nuovo per paura di dover poi fare un mutuo eccessivo dovendo ribassare troppo l'immobile.

I costruttori non possono scendere più di tanto perchè i terreni sono stati acquistati in epoche d'oro e a caro prezzo.

IN somma come dicevo è il cane che si morde la coda...
 

Antonello

Nuovo Iscritto
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Ogni tanto torno con la mente a fine 2007, dove, ad un convegno sull'immobiliare, un saputo e anche dal pensiero illuminato ci rassicurò che non era l'inizio della crisi ma solo una leggerissima flessione del mercato.
Saputo, dal pensiero illuminato e sopratutto strapagato per divulgare idiozie.
 

gcaval

Membro Attivo
Professionista
Roby, concordo abbastanza con la tua analisi. Aggiungerei anche che le banche hanno (se vuoi giustamente) chiuso i rubinetti, o meglio, li aprono con maggiore cautela, in alcuni casi anche troppa. In pratica per un acquisto di 300 mila euro, un acquirente deve avere come minimo 100 mila cash, se si considera che ci sono tutte le spese collaterali. Poi l'immobile deve essere arredato, non puoi dormire e mangiare a terra. Anche questo non è un problema di secondo piano.

Ma questo comunque, a mio parere, non cambierà la sostanza dei fatti. Con questa cosa bisognerà conviverci e adattarsi.
Io, personalmente, sono dell'idea che è giunta l'ora di non costruire più nuovo. Solo ristrutturazioni. Immagino che molti di voi non siano d'accordo. Ma il punto è che, proprio per le ragioni dette da Roby, non si potrà più continuare a costruire "selvaggiamente", perché non ci sarà più richiesta. Alcune stime parlano di oltre 2 milioni di immobili disabitati in Italia. Solo nel Veneto, tanto per dirne una, alcuni studi dicono che, considerando la crisi, la chiusura di fabbriche, la perdita di posti di lavoro, il decremento demografico dovuto a extracomunitari (regolari) che non arrivano più con il ritmo di una volta (per lavorare con contratti e quindi poi avere le credenziali per acquistare casa) la domanda di case sarebbe soddisfatta per i prossimi 20 anni con quanto già esiste. Ovviamente la questione è più complessa, ma ritengo siano segnali di cui tener conto.

Detto questo, non vuol dire che non si venderanno più case, anzi. Credo che il mercato dovrà stabilizzarsi verso prezzi più in linea con i redditi degli Italiani, in primis. Poi bisognerà valorizzare il patrimonio già esistente. I costruttori devono ristrutturare, fondamentalmente. Solo dopo che si sarà consolidato il mercato secondario potrà ripartire il mercato primario, quello delle costruzioni del nuovo. Il tempo ci dirà se è così o meno.
 
A

Abakab

Ospite
Credo che il mercato dovrà stabilizzarsi verso prezzi più in linea con i redditi degli Italiani, in primis.

Perfetto è questo il punto; costi più congrui con i redditi, si dovrà arrivare a questo per rilanciare non solo il mercato immobiliare ma con esso un pò tutto il sistema, ma per arrivare a tanto ci dovrà essere uno sforzo generale e non solo rivolto ai costruttori, lo stesso privato che deve vendere per ricomprare dovrebbe entrare già in quest'ottica perchè per ora non lo fanno: lavoro al confine tra Piemonte e Lombardia di fatto vie è un fiume, il Ticino, che fà da confine,non solo geografico, ma anche nei valori immobiliari ,l'offerta del Piemonte è assolutamente più conveniente rispetto ai normali valori lombardi e spesso molti clienti valutano l'opportunità di vendere la loro proprietà in Lombardia per acquistare al di là del fiume soluzioni indipendenti quali rustici, ville singole, bifamiliari ma .. pur individuando la soluzione idonea, magari sognata da tempo, non sono comunque disposti a scendere con il prezzo del loro appartamento mantenendo rigorosamente le normali e alte quotazioni lombarde.
Un pò come dire: và bene il sogno della villa che sarebbe anche fattibile, ma io scendere col prezzo della mia casa nooooo ehhhhh mica fesso !!!
 

Aran

Membro Attivo
Agente Immobiliare
Premesso che mi ritrovo perfettamente con il quadro descritto in questa discussione ovvero telefoni muti da due mesi a questa parte, ho invece un dato da aggiungere per capire se anche voi avete lo stesso riscontro. Poichè le telefonate non arrivano io e i miei colleghi stiamo rastrellando le richieste della banca dati per proporre immobili e tirar su appuntamenti, ma ultimamente molti dei richiedenti che contatto mi dicono che hanno già trovato e nella quasi totalità dei casi direttamente da venditore privato. Ora, la fetta di compravendite privato-privato che c'è sempre stata, ma a me pare che ultimamente si stia ampliando enormemente.
 

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