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Membro Storico
Venendo al tema in discorso (peraltro, già dibattuto in passato), la legge, come si è visto, prevede che i contratti di locazione possano essere sottoscritti e intestati anche ad uno solo dei comproprietari, ma ciò non esclude il fatto che gli altri comunisti (sono così chiamati i detentori di un bene in comunione) non indicati in contratto debbano comunque sempre dichiarare la loro percentuale di possesso nel quadro D del nuovo modello RLI (e, se optano per il regime sostitutivo, evidenziare la scelta) e la quota parte del relativo reddito fondiario nella dichiarazione dei redditi.

Il caso di specie investe due campi, quello delle imposta dirette e quello delle imposte indirette. In quest’ottica, nessun problema appare riscontrabile sul versante imposte indirette, in caso di assoggettamento del contratto al regime ordinario IRPEF (imposta di registro assolta).

Qualche problema può derivare, invece, dalle procedure di controllo delle imposte dirette. E’ evidente che compilare, in maniera impropria, il modello RLI telematico, indicando nel quadro B un solo comproprietario e nel quadro D, la percentuale 100 (l’opzione 50%, con un solo comproprietario, non può essere forzata), vuol dire :

a) dare una comunicazione errata all’Amministrazione finanziaria: il contratto è opponibile a terzi e fa prova nei confronti dell’Amministrazione finanziaria che accetta il dato 100 - che non è 100 - come vero;

b) ricevere una ricevuta telematica di scarto, ove, in sede di proroga, venissero indicati nuovi soggetti giuridici e quote di possesso dell’immobile diverse da quelle indicate in prima registrazione (dati incongrui): in questo caso, occorre regolarizzare l’Anagrafica presso l’ufficio;

c) esporre il soggetto giuridico indicato in contratto al potenziale rischio di accertamento e contenzioso, qualora lo stesso dato (100) non compaia, poi, ad esempio nella colonna 4 (Percentuale di possesso) della sezione I del quadro B del modello UNICO PF.

La discrasia evidenziata supera la prima fase del controllo automatizzato dell’Agenzia, ma può finire nelle maglie più strette (lista) del controllo formale (incrocio catasto/registro) ed essere segnalata ed eventualmente sanzionata dall’Agenzia (che può richiedere documenti giustificativi).

Si consiglia, pertanto, al fine di prevenire eventuali contestazioni e seccature, presentare in Agenzia un’apposita comunicazione di rettifica al fine di correggere l’eventuale errore connesso alla compilazione del modello RLI: in questo caso, non dovrebbe essere comminata sanzione alcuna (è un errore formale che non incide sulla determinazione del tributo).

OT: Terminata l’estate, con l’inizio del nuovo “anno scolastico” :sorrisone: riprendo servizio. Non mi pare inutilissima temerarietà volere portare ancor io il mio granello di sale alla comunità di Immobilio (scusate, è tutta estate che leggo Jane Austen), anche, se col pensiero, sono ancora distante. I mari che ho solcato e i visi che ho incontrato in questi lunghi mesi un poco mi mancano solo perché sono una sentimentale. Così, per dire.

Vostra cordialissima scrivente

Penny:amore:
Auguri e ben tornata
 

Giuseppe Di Massa

Membro Senior
Agente Immobiliare
Cari colleghi
vi risulta una qualche eccezione all'obbligo di indicare nel contratto e quindi far firmare , tutti i proprietari di un immobile posto in locazione ?
Sto argomentando questo concetto con un locatore che sembra avere avuto informazioni diverse dalle mie . Cosa ne pensate ?
Grazie per le pronte risposte .
Proprio pochi giorni fa all'agenzia delle entrate mi hanno detto che per registrare il contratto vogliono che in esso compaiano tutti i proprietari, la ragione è che se no non trovano corrispondenza tra le percentuali di proprietà/redditi dichiarati ed il contratto stesso, mi spiegavano che in passato avevano impostato cartelle che poi, contestate, venivano annullate. Così per evitare di mandare cartelle sbagliate preferiscono così. La scusa è la solita "il sistema non mi accetta la registrazione".
Per cui, anche se il contratto sarebbe legittimo, pare si debba venire in contro a questa esigenza pratica dell'agenzia delle entrate.
 

Bastimento

Membro Storico
Privato Cittadino
Per cui, anche se il contratto sarebbe legittimo, pare si debba venire in contro a questa esigenza pratica dell'agenzia delle entrate.
Mi permetto di dire che AdE questa volta ha ragione. Ma è solo una mia opinione.

Io ho inteso dal ragionamento di @Pennylove che la legittimità del contratto si riferiisce al vincolo contrattuale, a garanzia del conduttore. Ma non svincola il proprietario firmatario dal regolarizzare e frazionare il reddito percepito tra i legittimi proprietari, che dovranno comunque denunciare la propria quota di reddito. Ammetto che possa esserci un caso di dissenso tra i comunisti, e che prevalga una decisione a maggioranza delle quote o teste, per cui la maggioranza firmi il contratto e la minoranza dissenziente si astenga: il contratto è legittimo (così dice la nostra cara Penny), ma non credo cambino i diritti e doveri fiscali sul reddito generato
 

Luna_

Membro Senior
Professionista
Non é per niente una scusa. Il sistema non va avanti. Inoltre gli accertamenti partono eccome. Sicuramente se non fate di testa vostra evitate lavoro inutile. Vuoi bypassare il sistema? Dichiara 100% sul modello Rli taci allo sportello e la registrazione passa. Poi se ti arriva un accertamento non ti lamentare
 

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