NELSON

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Salve,
ho sottoscritto il 20 di giugno 2010 una proposta di acquisto per un locale A/10 , regolarmente accettata dal venditore ( società che ha ristrutturato l'immobile) che ne tratteneva la caparra. Nella proposta si stabiliva il termine per il rogito al 31 luglio 2011, ma così non è stato, la soc. venditrice rimandava di mese in mese la data del rogito imputando il ritardo alla banca che doveva procedere al frazionamento del muto che gravava sull'intero immobile. Ad inizio novembre 2010 fu sottoscrittto da entambi le parti un 'ulteriore scrittura privata che fissava il nuovo termine max al 31/12/2010, il 2 febbraio 2011 tramite email, mi invitano a stipulare in data 5 febbraio in quanto il frazionamento era stato eseguito. Successivamentemi dicono che si erano verificati ulteriori ritardi nel frazionamento ed era tutto rimandato di qualche giorno. A marzo comunico verbalmente all'amm.re della soc.venditrice che dopo un ritardo così evidente e non preventivato non intendevo più acquistare l'immobile. Dopo 2 mesi mi invitanio di nuovo tramite raccomandata a sipulare entro e non oltre 10 giorni pena la perdita della caparra.
Chiedo a voi esperti in materia: dopo 11 mesi di attesa e continue disattese da parte del venditore posso rifiutarmi di stipulare e pretendere la restituzione della caparra confirmatoria?
 

Antonello

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Agente Immobiliare
Se l'immobile ti interessa ancora, puoi tentare di sfruttare il ritardo chiedendo uno sconto sul prezzo di acquisto.
Se non ti interessa, ri-chiedi la risoluzione con gli adempimenti di legge riguardo alla caparra.
 

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