Umberto Granducato

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Questo ti fa capire meglio il discorso della collazione:

La collazione è l’atto col quale taluni soggetti (figli legittimi e naturali e loro discendenti legittimi e naturali, nonché il coniuge), che abbiamo accettato l’eredità, conferiscono nell’asse ereditario quanto hanno ricevuto dal defunto in vita per donazione.
La collazione è obbligatoria per legge salvo che il donatario ne sia stato dispensato dal donante.
Presupposto perché operi l'obbligo della collazione è che il donatario accetti l'eredità.
Ad esempio, se un vedovo con due figli, muore lasciando beni per 100, in vita aveva effettuato una donazione a favore del figlio A per 50, mentre nessuna donazione era stata fatta a favore del figlio B. In questo caso potranno verificarsi le seguenti situazioni:
  1. Se il figlio A accetta l'eredità, egli sarà tenuto a restituire alla massa ciò che ha ricevuto in vita dal testatore (50), formando così un patrimonio da dividere con il proprio fratello pari a 150. In tal caso, ai sensi dell'art. 566 c.c., il patrimonio dovrà dividersi in parti eguali e quindi il figlio A otterrà in definitiva un valore di 75 [(100+50):2)].
  2. Se invece il figlio A decidesse di non accettare l'eredità del padre egli potrà trattenere la donazione a lui fatta (50), ma l'eredità verrà interamente devoluta al fratello B, il quale riceverà 100. Si tratta in questo caso di un conferimento reale, e quindi non va confuso con l'operazione, puramente fittizia, che consiste nel sommare ciò che è rimasto dal patrimonio a ciò che è stato regalato in vita.
 

Sciarpa Bianca

Membro Attivo
Privato Cittadino
Questo ti fa capire meglio il discorso della collazione:

La collazione è l’atto col quale taluni soggetti (figli legittimi e naturali e loro discendenti legittimi e naturali, nonché il coniuge), che abbiamo accettato l’eredità, conferiscono nell’asse ereditario quanto hanno ricevuto dal defunto in vita per donazione.
La collazione è obbligatoria per legge salvo che il donatario ne sia stato dispensato dal donante.
Presupposto perché operi l'obbligo della collazione è che il donatario accetti l'eredità.
Ad esempio, se un vedovo con due figli, muore lasciando beni per 100, in vita aveva effettuato una donazione a favore del figlio A per 50, mentre nessuna donazione era stata fatta a favore del figlio B. In questo caso potranno verificarsi le seguenti situazioni:
  1. Se il figlio A accetta l'eredità, egli sarà tenuto a restituire alla massa ciò che ha ricevuto in vita dal testatore (50), formando così un patrimonio da dividere con il proprio fratello pari a 150. In tal caso, ai sensi dell'art. 566 c.c., il patrimonio dovrà dividersi in parti eguali e quindi il figlio A otterrà in definitiva un valore di 75 [(100+50):2)].
  2. Se invece il figlio A decidesse di non accettare l'eredità del padre egli potrà trattenere la donazione a lui fatta (50), ma l'eredità verrà interamente devoluta al fratello B, il quale riceverà 100. Si tratta in questo caso di un conferimento reale, e quindi non va confuso con l'operazione, puramente fittizia, che consiste nel sommare ciò che è rimasto dal patrimonio a ciò che è stato regalato in vita.




Chiaro....grazie Umberto !
Quindi, fermo restando i 20 anni dall'Atto di donazione; con i Donanti in vita; con la "dispensa di collazione" chiaramente indicata; con la dichiarazione di nulla a pretendere dei fratelli, perchè tacitati con congrue somme di denaro (nel 1993 !); con il ns. impegno..... (mio e di mia moglie=donataria), a ....tacitare eventuali "figli naturali", non dovrebbero servire... altre "firme" per rassicurare TUTTI, Banca compresa .
 

Umberto Granducato

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
La dichiarazione dei fratelli col donante in vita non ha valore, l impegno vostro seppure lodevole dovrebbe essere una garanzia fideiussoria (che peraltro è stata ritenuta non valida da una recente sentenza)
Secondo me dovete fare una semplice risoluzione, ma è un parere personale....
 

topcasa

Membro Storico
Costi complessivi di una risoluzione si aggirano in media, intorno ai 5.000,00 euro (dipende dall'avvocato a cui ti rivolgi); i costi potrebbero essere di gran lunga inferiori se la causa terminasse in anticipo con un accordo.
 

sbrekins

Membro Attivo
Privato Cittadino
( si mi affascina ci sono "capitato" per caso...e devo dire che mi "mi piglia molto"... e lo voglio capire fino in fondo!) Comunque sei sicuro? da quello che mi risulta la "risoluzione per mutuo dissenso" è consensuale e si fa dal notaio.... io mi riferiovo ai "costi" notarili!
 

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