geofin

Nuovo Iscritto
Cari colleghi a Settembre dell’anno scorso ho avuto un’ incarico di vendita di un immobile:
nell’ immobile risultavano dei lavori di ristrutturazione effettuati senza alcun permesso da parte del comune e quindi non conformi alla planimetria catastale e alla planimetria del comune, avvisando il proprietario di queste difformità mi sono mosso di conseguenza per far visionare l’ immobile da un tecnico che tuttavia per non far spendere soldi al proprietario d’ accordo con lui, prima ancora che arrivasse un acquirente gli suggerisce di aspettare una proposta e magari di far uscire il perito della banca in caso ci fosse mutuo per avere una sicurezza in più. A Dicembre arriva una proposta vincolata fino a fine Gennaio per quanto riguarda la delibera della banca e la perizia dopo di che se era tutto a posto si poteva fare il compromesso; il rogito doveva essere fatto entro il 30/04/10. Nella proposta era specificato che gli impianti non erano a norma e che comunque l’ immobile al momento del rogito doveva essere in regola con la normativa edilizia ed urbanistica.
Era stato spiegato all’ acquirente che la casa in quel momento non era conforme facendogli vedere i lavori che erano stati fatti e le modifiche per rendere l’ appartamento più bello.
Verso il 20 di Gennaio il cliente acquirente viene in agenzia e dice che la deliberà l’aveva avuta ma il perito se l’ immobile non era tutto in ordine catastalmente non sarebbe uscito a periziare.
Arrivati al 30 Gennaio si è deciso per come era stato stabilito di fare il compromesso, con le somme versate a titolo di deposito e non di caparra, l’ agenzia non ha preso le provvigioni e d’ accordo con le parti è stato tolto il vincolo della perizia. D’ accordo con le parti nel compromesso (regolarmente registrato) sono stati messi dei patti speciali dove veniva segnalato che c’ era da chiamare un tecnico per sistemare la situazione urbanistica. L’ errore è stato che le parti si sono date delle date secondo le loro esigenze senza sapere di preciso il tempo che ci voleva per sistemare l’ immobile.
Il proprietario per i primi di Febbraio ha incaricato un tecnico per sistemare la situazione:
Ad oggi la commissione edilizia ha dato l’ ok ma ha passato la pratica all’ ufficiale sanitario e i tempi si sono allungati anche perché il proprietario è stato obbligato a fornire le dichiarazioni di conformità degli impianti. L’ acquirente avrà anche le certificazioni degli impianti (idraulico-elettrico) anche se si era dichiarato che non erano conformi e che il proprietario non le avrebbe fornite. Da quello che ho capito ci vorrà almeno ancora un mese massimo 2 mesi esagerando quindi si andrà a fine giugno. Il cliente acquirente: si può ritirare visto che sono scaduti i termini? Può fare causa al proprietario e all’ agenzia? Il proprietario se tra un mese ha tutto in ordine può convocare all’ atto il cliente acquirente? Se c’è una proroga come facciamo a mettere delle date visto che sia acquirente che venditore hanno fretta? Spero di essere stato chiaro nel formulare il quesito, ringrazio tutti per le risposte.
 

Gratis per sempre!

  • > Crea Discussioni e poni quesiti
  • > Trova Consigli e Suggerimenti
  • > Elimina la Pubblicità!
  • > Informarti sulle ultime Novità
Alto