Credevo di averlo scritto ieri: probabile non abbia fatto l'invio.
Partendo dal presupposto delle conclusioni cui era pervenuto l'estensore dell'articolo di fiscooggi, mi verrebbe da suggerire, se non perviene in tempo una risposta all'interpello, di indicare nel quadro RB solo un subalterno, codice utilizzo 1 (principale) e rendita pari alla somma dei due immobili uniti ai fini fiscali.

Del resto la situazione è similare agli identificativi con doppia denominazione graffata: il modulo Unico ha sempre solo previsto lo spazio per un unico identificativo.
 
Io mio trovo nella stessa situazione, dal 30/06/17 i nostri due immobili (uno al 100% a nome di mio marito e l'altro al 100% a nome mio) sono stati uniti fiscalmente al catasto. Non avendo trovato risposta, e leggendo la lettera del Comune riguardo la variazione ai fini IMU penso di poter far così per la dichiarazione dei redditi: Ognuno dichiara l'immobile di sua proprietà come abitazione principale, mio marito continuerà a segnare il codice 1 e dalla prossima dichiarazione lo farò anch'io (ovviamente calcolando dal 01/17/17 in poi). Non penso si possa indicare un solo subalterno, perchè i numeri di subalterno non sono cambiati così come non è cambiata la titolarità di ogni immobile. Gradirei sapere da gfcas11 cosa ha risposto il Direttore dell'Agenzia delle Entrate.
 
Il caso di @pigaby è diverso da quello di @gfcas11 :
nel primo caso non vedrei un particolare problema: l'unione di fatto ai fini fiscali si pone in particolare per la IMU, ma nel caso di pigaby non mi porrei dubbi; ognuno dei coniugi dichiara il solo proprio subalterno con la singola rendita catastale, cod. 1, considerandolo abitazione principale. del resto le dichiarazioni IRPEF sono disgiunte

Più problematico il secondo caso (cioè meglio il primo qui postato, di gfcas11):
la moglie dichiarerà la rendita del sub di sua proprietà, utilizzo 1, quota 50%.
E' il marito ad essere in difficoltà, perchè logica vorrebbe che dell'insieme delle sue proprietà potesse usufruire della agevolazione abitazione principale.

Nel dubbio forzerei la mano dichiarando con codice 1 in un solo rigo, come rendita la somma del 100% del sub1 + il 50% del sub2: e quota il 100%; il risultato mi sembrerebbe fiscalmente corretto.
In fondo è quello che serve: nella dichiarazione non devono essere riportati gli estremi catastali, ma solo i valori fiscalmente rilevanti.

Un tempo, (il modulo Vanoni?) la dichiarazione aveva spazio per le note: questo è uno dei casi che ne trarrebbe vantaggio.
 
Ieri sono riuscita a passare al CAF dove anni fa portavo il mio 730 precompilato, mi hanno risposto che, sia per l'ISEE e per dichiarazione dei redditi, le rendite catastali dei due immobili vengono sommati ed ogni persona dichiara il totale in un unico rigo nel quadro RB indicando la nuova percentuale di possesso ed il codice 1, come se fosse un unico immobile anche al catasto.
Nel caso di @gfcas11, non avendo i valori delle sue rendite catastali faccio un semplice esempio: rendita catastale immobile 1 = 1000 Euro (100% proprietà di lui), rendita catastale immobile 2 = 500 (ciascuno 50% di proprietà), il nuovo valore da dichiarare sarà di 1500 Euro in un unico rigo nel quadro RB con codice 1 come abitazione principale, lui dichiarerà il possesso del 83,33% e lei 16,67%.
Nel mio caso, sempre come esempio: rendita catastale immobile 1 = 1000 Euro (100% proprietà di mio marito), rendita catastale immobile 2 = 500 Euro (100% di mia proprietà), il nuovo valore da dichiarare sarà di 1500 Euro in un unico rigo nel quadro RB con codice 1 come abitazione principale, mio marito dichiarerà il possesso del 66,67% ed io il 33,33%.
Spero di essermi spiegata bene
 
Dimenticavo, nel mio caso l'unione fiscale è stata effettuata con data 30/06/17. In questo caso, per la dichiarazione dei redditi, io dovrò separare il tutto nel quadro RB, un rigo per indicare i giorni dal 1/1 al 30/6 come altra abitazione (nel mio caso codice 9) e un altro rigo per indicare i giorni dal 1/7 al 31/12 come abitazione principale. Per l'ISEE nessun problema perché viene indicato il possesso al 31/12
 
Ieri sono riuscita a passare al CAF
Mi permetto un commento.

La risposta del CAF equivale fiscalmente a quanto avevo suggerito: entrambe i comportamenti rimangono degli espedienti, che portano al medesimo risultato.
Ma a logica preferisco la mia soluzione: l'unione di fatto non modifica l'assetto proprietario. Quindi inventarsi una quota di possesso fittizia mi sembra una ulteriore forzatura. Ed è più complicato il ragionamento aritmetico sottostante.

Dimenticavo, nel mio caso l'unione fiscale è stata effettuata con data 30/06/17... dal 1/1 al 30/6 come altra abitazione (nel mio caso codice 9)
Qui mi sembra non corretta la spiegazione:
fino al 30/6 dichiarerei solo la rendita del 500, al 100% cod 1 per 6 mesi
dal 1/7 dichiarerei rendita 1500 , percentuale di possesso 1/3 per 6 mesi, cod 1.

Non ho fatto la verifica se le due modalità siano equivalenti.
 

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