Elybnd

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Privato Cittadino
ciao! mi sono appena iscritta, e approfitto subito per fare i complimenti per il bellissimo e utilissimo forum!

Sono proprietaria al 100% di una villetta a schiera di piccole dimensioni dal 2012, a bordo di una strada molto trafficata. Da qualche mese io e il mio fidanzato abbiamo iniziato la convivenza e, siccome le cose stanno andando molto bene, ci piace sognare la nostra casa ideale, così ci guardiamo intorno senza fretta alla ricerca di una casa più grande e lontana dal traffico, da farla diventare il nostro nido d'amore :)

Premettendo che la casa dei nostri sogni (già trovata) non rientra nel nostro budget (villa indipendente con giardino vista panoramica ecc ecc...a chi non piacerebbe....650.000€ però no!), stiamo ridimensionando i nostri sogni cercando qualcosa di più abbordabile.

Innanzitutto mi sto chiedendo che cosa sarà dei miei sgravi fiscali ottenuti per l'acquisto di una "prima casa", perchè so che, se vendo, ho tempo 1 anno per ricomprare, ma nel caso in cui la cosa fosse simultanea o addiritura prima acquisto e poi vendita (in termini di pochi giorni del rogito) che cosa succederebbe?

Poi mi chiedo, se io vendo la mia proprietà, per acquistarne una al 50% col mio fidanzato, succede qualcosa a livello di sgravi per la prima casa? immagino di no..

Una volta risolti questi dubbi, c'è la questione economica. Sicuramente partiamo già più avantaggiati di tante persone che conosco, visto che possiedo già un immobile. Il problema è "riuscirò a venderlo facilmente"?
l'ho comprato a 130.000, l'agenzia me lo aveva proposto a 147.000, ma era 3 anni fa. Ora nella mia palazzina ci sono altri 2 appartamenti in vendita, più grandi del mio, ma con prezzo che si aggira sui 190.000.

Altro dilemma che mi affligge è: meglio comprare al 50/50, o meglio che la proprietà rimanga intestata a una persona sola? ad esempio:

trovo l'acquirente per la mia casa a 130.000€.
troviamo la nuova casa a 260.000€ e la vogliamo intestare ad entrambi.
l'importo del mutuo sarebbe 130.000 di cui però io non dovrei versare un centesimo perchè ci metto già i miei 130.000...come si fa in questi casi? si può fare un acquisto condiviso, con mutuo intestato solo al mio compagno? non vorrei trovarmi legalmente impegnata in un debito che non è mio, non tanto per mancanza di fiducia nel mio fidanzato, ma per rispetto per i miei genitori che, con i risparmi di una vita, mi hanno donato la mia casa...

vi ringrazio in anticipo se dedicherete qualche minuto a leggere il mio post :)
 

Reloaded

Membro Ordinario
Privato Cittadino
addiritura prima acquisto e poi vendita (in termini di pochi giorni del rogito) che cosa succederebbe?
Succede che acquisti come seconda casa con relative tasse piene.
Poi mi chiedo, se io vendo la mia proprietà, per acquistarne una al 50% col mio fidanzato, succede qualcosa a livello di sgravi per la prima casa? immagino di no..
Ricomprando entro 1 anno dalla vendita avrai comunque le agevolazioni per la tua quota con relativo credito d'imposta.
Per il resto sono scelte da prendere considerando che spesso l'amore finisce sigh !
 

ludovica83

Membro Vintage
Privato Cittadino
Oh é arrivato. Buonasera gmp.
Giusta domanda.
Ma non era una villetta?
Boh prima dice villetta e poi mi sembra che si paragoni a 2 appartamenti...
Sono proprietaria al 100% di una villetta a schiera di piccole dimensioni dal 2012
Ora nella mia palazzina ci sono altri 2 appartamenti in vendita
Con questo Rosa... faccio sempre in tempo ad accontentarti... se cambi idea appartamento o villetta?

31012c-45.jpg
 

Avv Luigi Polidoro

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Membro dello Staff
Professionista
Buongiorno,
ritengo che la soluzione migliore e più consona all'assetto proprietario (comproprietà con quote paritetiche cioè 50 e 50) sia quella di accendere il mutuo soltanto in capo al fidanzato: @Elybnd paga con il ricavato della vendita della propria casa ed il ragazzo corrisponderà la propria quota di prezzo mediante mutuo.
Di conseguenza unico obbligato nei confronti della banca dovrà essere il fidanzato.
Raccomando la stipula di un contratto di convivenza: si tratta di un accordo nel quale i conviventi regolano i reciproci diritti ed obblighi anche nella eventualità della cessazione del rapporto affettivo (regolamentazione che può avvenire a tutto tondo: contribuzione alla vita comune, disciplina dei beni comuni e della loro sorte, accordi circa eventuali e futuri figli).
Intraprendere una convivenza ed acquistare insieme un immobile senza aver messo nero su bianco le rispettive posizioni è un rischio enorme.
Va da sè che il rischio maggiore lo corre proprio il convivente che ha deciso di investire nel rapporto affettivo (cioè nella costruzione della comune casa) la propria liquidità anche perché, se è vero che il mutuo sarà intestato solo all'altro convivente.... è vero pure che l'ipoteca concessa alla banca graverà sul bene nella sua interezza.
Posto un link interessante relativo i contratti di convivenza
Contratti di convivenza | Sito del notariato
Possono essere redatti sia da notaio che da avvocato, si tratta di una forma minima di tutela che ogni coppia convivente dovrebbe assicurarsi.
 

ludovica83

Membro Vintage
Privato Cittadino
Buongiorno,
ritengo che la soluzione migliore e più consona all'assetto proprietario (comproprietà con quote paritetiche cioè 50 e 50) sia quella di accendere il mutuo soltanto in capo al fidanzato: @Elybnd paga con il ricavato della vendita della propria casa ed il ragazzo corrisponderà la propria quota di prezzo mediante mutuo.
Di conseguenza unico obbligato nei confronti della banca dovrà essere il fidanzato.
Raccomando la stipula di un contratto di convivenza: si tratta di un accordo nel quale i conviventi regolano i reciproci diritti ed obblighi anche nella eventualità della cessazione del rapporto affettivo (regolamentazione che può avvenire a tutto tondo: contribuzione alla vita comune, disciplina dei beni comuni e della loro sorte, accordi circa eventuali e futuri figli).
Intraprendere una convivenza ed acquistare insieme un immobile senza aver messo nero su bianco le rispettive posizioni è un rischio enorme.
Va da sè che il rischio maggiore lo corre proprio il convivente che ha deciso di investire nel rapporto affettivo (cioè nella costruzione della comune casa) la propria liquidità anche perché, se è vero che il mutuo sarà intestato solo all'altro convivente.... è vero pure che l'ipoteca concessa alla banca graverà sul bene nella sua interezza.
Posto un link interessante relativo i contratti di convivenza
Contratti di convivenza | Sito del notariato
Possono essere redatti sia da notaio che da avvocato, si tratta di una forma minima di tutela che ogni coppia convivente dovrebbe assicurarsi.
Chiedo una cosa che non centra con il 3d ma con il contratto di convivenza.
Ho letto il contenuto del link postato e mi chiedo:
  • la facoltà di assistenza reciproca, in tutti i casi di malattia fisica o psichica (o qualora la capacità di intendere e di volere di una delle parti risulti comunque compromessa), o la designazione reciproca ad amministratore di sostegno.
Significa che è considerato al pari del marito anche davanti alla struttura sanitaria e quindi può decidere rispetto ad interventi etc etc, con priorità rispetto al padre e alla madre?
 
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Avv Luigi Polidoro

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Professionista
Non proprio.
Con simili clausole si esprime una preferenza che, però, dovrà essere comunque avallata dall'autorità giudiziaria (ad es. giudice tutelare).
Innanzi a tale clausola il giudice quasi certamente nominerà quale amministratore il convivente; tutt'al più vorrà accertare la persistenza del rapporto affettivo e nulla più.
 

ludovica83

Membro Vintage
Privato Cittadino
Non proprio.
Con simili clausole si esprime una preferenza che, però, dovrà essere comunque avallata dall'autorità giudiziaria (ad es. giudice tutelare).
Innanzi a tale clausola il giudice quasi certamente nominerà quale amministratore il convivente; tutt'al più vorrà accertare la persistenza del rapporto affettivo e nulla più.
No io parlo in caso di emergenza... Cioè il convivente si sente male... viene ricoverato e qualcuno deve scegliere per lui perché ad esempio è necessario un intervento immediato.
Non si ha tempo di ricorrere al giudice...
Perché anche in caso di ricovero (soprattutto in alcuni reparti specifici) chiedono moglie/marito o famigliare diretto per restare ad assistere la persona fuori dall'orario visite.
Quindi se questo "contratto" ha un qualche valore o c'è una forma ulteriore applicabile per questi casi.
Perché le questioni economiche le si risolve aprendo il portafoglio.... questa no.
 
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