ldamato

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Ciao a tutti,
Prima di tutto desidero complimentarmi con l'ideatore del forum: si trovano un sacco di notizie interessanti. Ho notato che anche la qualità degli interventi di gran parte degli iscritti è molto, ma molto alta!
Very good! :ok:

Mi fa un pò strano porre già la mia domanda, dopo neanche 5 minuti dalla mia presentazione... (a proposito... non c'è una sezione dedicata?)

Vengo al dunque:
Mio suocero ha venduto una casa molto grande ed "importante" al figlio di mia cognata per una somma pari al 10% (essendo ottimisti) del valore reale dell'immobile.
Tale atto è stato fatto a valle della morte di mia suocera.
Essendo essi (mio suocero e la defunta) in comunione dei beni, l'atto di compravendita può essere impugnato da mia moglie?
C'è un periodo oltre il quale l'atto non è più impugnabile?

Grazie a tutti. ;)
 
ognuno in vita è libero di vendere come a chi vuole le proprie proprietà...in vita:!:

Solo l'erede può impugnare eventuali false vendite, per reintegrare la sua quota leggittima :!::ok:

Solo il giudice, dopo opportune perizie per verificarne il reale valore, può procedere all'iscrizione nel registrodegli indagati, tuo nipote, per appropriazione indebita:!:
 
ognuno in vita è libero di vendere come a chi vuole le proprie proprietà...in vita:!:

Solo l'erede può impugnare eventuali false vendite, per reintegrare la sua quota leggittima :!::ok:

Solo il giudice, dopo opportune perizie per verificarne il reale valore, può procedere all'iscrizione nel registrodegli indagati, tuo nipote, per appropriazione indebita:!:

Addirittura?
No! Non vorrei una cosa del genere... anche se la cosa non è stata gestita in maniera corretta da mio suocero e mia cognata...

C'è anche da dire che la casa sembra che fosse di proprietà di mio suocero al 100% anche in vita di mia suocera. Poi magari qualcuno mi spiega come si fa ad essere proprietari al 100% di un immobile acquistato dopo il matrimonio per di più in comunione dei beni... :roll: mah!
 
Poi magari qualcuno mi spiega come si fa ad essere proprietari al 100% di un immobile acquistato dopo il matrimonio per di più in comunione dei beni...

Che c'è da spiegare...impossibile acquistare un immobile in comunione dei beni ed essere l'unico proprietario:hi: :hi: :hi: Anche se io acquisto un immobile da solo, firmo solo io l' atto notarile , non significa che la proprieta è mia al 100%, essendo in comunione, la metà va di dirittto all'altra parte;) :!:
 
Poi magari qualcuno mi spiega come si fa ad essere proprietari al 100% di un immobile acquistato dopo il matrimonio per di più in comunione dei beni... mah!


Ai sensi dell'art. 179 del Codice Civile

Non costituiscono oggetto della comunione e sono beni personali del coniuge: a) i beni di cui prima del matrimonio, il coniuge era proprietario o rispetto ai quali era titolare di un diritto reale di godimento [SUP](2)[/SUP]; b) i beni acquisiti successivamente al matrimonio per effetto di donazione o successione, quando nell'atto di liberalità o nel testamento non è specificato che essi sono attribuiti alla comunione [SUP](3)[/SUP]; c) i beni di uso strettamente personale di ciascun coniuge ed i loro accessori [SUP](4)[/SUP]; d) i beni che servono all'esercizio della professione del coniuge, tranne quelli destinati alla conduzione di una aziendafacente parte della comunione [SUP](5)[/SUP]; e) i beni ottenuti a titolo di risarcimento del danno [SUP](6)[/SUP] nonché la pensione attinente alla perdita parziale o totale della capacità lavorativa [SUP](7)[/SUP]; f) i beni acquisiti con il prezzo del trasferimento dei beni personali sopraelencati o col loro scambio, purché ciò sia espressamente dichiarato all'atto dell'acquisto [SUP](8)[/SUP] [2647 1]. L'acquisto di beni immobili, o di beni mobili elencati nell'articolo 2683, effettuato dopo il matrimonio, è escluso dalla comunione, ai sensi delle lettere c), d) ed f) del precedente comma, quando tale esclusione risulti dall'atto di acquisto se di esso sia stato parte anche l'altro coniuge [SUP](9)[/SUP].

[h=3]quindi è possibilissimo comprare un immobile in proprietà esclusiva, pur essendo in comunione dei beni...
[/h]
 
Assodato che l'immobile era di tuo suocero, questi lo poteva benissimo vendere a chiunque.
E' indubbio che l'aver dichiarato solo il 10% del valore, può far sorgere dei sospetti e la figlia (tua moglie) può impugnare l'atto.
 
Mi suona molto strano che un immobile, per quanto di pregio possa essere, sia stato venduto addirittura al 10% del suo valore commerciale che significherebbe per esempio:
valore commerciale Immobile = € 1.000.000
valore vendita dichiarato = € 100.000

lo scompenso è troppo alto... e la rendita catastale ? era addirittura inferiore al valore di vendita dichiarato...
Sappiamo tutti che è da pazzi vendere un immobile di poco al di sotto dei valori OMI ( DL 223/2006 ), perchè l'A.d.E. ti azzannerebbe e i funzionari sarebbero ad aspettarti fuori la porta del notaio dopo la firma, e il Notaio poi... non avrebbe anche lui rischiato un pò avallando un'operazione con questi margini, oltretutto omettendo di avvisare sulla pericolosità ( beninteso fiscale ) dell'operazione ?
Mi sembra tutto molto strano però sicuramente impugnabile. Fabrizio
 
Mi suona molto strano che un immobile, per quanto di pregio possa essere, sia stato venduto addirittura al 10% del suo valore commerciale che significherebbe per esempio:
valore commerciale Immobile = € 1.000.000
valore vendita dichiarato = € 100.000

lo scompenso è troppo alto... e la rendita catastale ? era addirittura inferiore al valore di vendita dichiarato...
Sappiamo tutti che è da pazzi vendere un immobile di poco al di sotto dei valori OMI ( DL 223/2006 ), perchè l'A.d.E. ti azzannerebbe e i funzionari sarebbero ad aspettarti fuori la porta del notaio dopo la firma, e il Notaio poi... non avrebbe anche lui rischiato un pò avallando un'operazione con questi margini, oltretutto omettendo di avvisare sulla pericolosità ( beninteso fiscale ) dell'operazione ?
Mi sembra tutto molto strano però sicuramente impugnabile. Fabrizio

Ciao Fabrizio in effetti è proprio su questo punto che mia moglie voleva chiarimenti.

Il valore preciso dell'immobile non lo conosco, ma da una stima fatta a suo tempo da una nota agenzia immobiliare, non faccio pubblicità, ma sono sicuro che la conoscete tutti perchè è un franchising nazionale con diversi punti anche all'estero, si parlava di 1,2M€ e da una copèia dell'atto stipulato ad aprile scorso si parla di 54k€.
Se è come dici allora anche il notaio ha commesso un guaio?
Io questa storia la vedo poco chiara e sebbene mia moglie trovi il tutto ingiusto, io sto cercando di allontanarla dall'idea di impugnare l'atto per paura che sia una cosa complicata e che le porti altro stress.

Grazie a tutti per le info!
 

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