Kira

Membro Attivo
Privato Cittadino
Ciao a tutti,
mio cognato ha fatto una proposta d'acquisto per un appartamento qui a Roma consegnando all'agenzia immobiliare un assegno di 3.000 euro.

in un primo momento la sua proposta è stata rifiutata perchè c'era un compratore che offriva di più.

Poi è stato ricontattato dall'agenzia e la sua proposta è stata accettata.

Di lì a 3 giorni i 3000 euro sono stati ritirati dal venditore.
(ma si può fare? non dovrebbe restare in mano all'agenzia fin quando non viene firmato il compromesso?)

Cmq , prima di fissare il giorno del compromesso, mio cognato ha contattato un notaio per fare delle verifiche ed è uscito fuori che sulla casa c'è una causa in corso : la casa è stata lasciata in eredità a 3 fratelli e uno di loro (il venditore appunto) si è offerto di comprarla per intero dando ai fratelli il corrispettivo in soldi. Solo che ha fatto valutare la casa 200 mila euro, dando ai fratelli circa 67mila euro a testa. Ma i fratelli hanno fatto valutare la casa da un perito scelto da loro che l'ha valutata almeno 320 mila uero e quindi vogliono più soldi.

Insomma, la proposta di acquisto ha perso di validità, visto che il signore non è il reale proprietario dell'immobile.

Che succede ora? Devono restituire i 3000 euro?
L'agenzia non poteva fare questi controlli prima di mettere l'annuncio?

Grazie a chi vorrà rispondere
 

barox71

Nuovo Iscritto
Professionista
Togli "poteva" e metti "doveva"... Non penso che l'agenzia non fosse stata messa al corrente, perchè basterebbe fare una visura catastale per conoscere la titolarità dell'immobile.
La proprietà deve restituire il doppio della caparra confirmatoria. In questo caso ci potrebbe essere malafede da parte dell'agenzia e del venditore, e quindi si prospetterebbe anche il risarcimento del danno cagionato.
 

gennaro63

Membro Attivo
Mediatore Creditizio
non solo.......gli altri eredi col il cavolo.....ops....si presenteranno in atto.....e col cavolo che potra' essere compravenduta....se il collega ha fatto firmare solo un erede avrebbe fatto un gravissimo errore....che pero' in questo caso ti permettera' di almeno ripredere i soldi versati...e vedrai che tra almeno 7/8 anni se va' bene......la causa tra gli eredi sara' ancora in piedi:^^::^^: e tu invece abiterai in un'altra casa bella che avrai comprato....come se dice a roma......datte a gambe.....( n.b. sono originario di san giuseppe vesuviano ) ciao e auguri per un'altra nuova casa
 

studiopci

Membro Storico
Salve, in questa vicenda ci sono una serie di cose che è fondamentale tu sappia :
la prima ( consentimi di dirtelo ) è la tua poca accortezza nel non richiedere la visione dell'incartamento inerente l'immobile, cosa che, se l'Agenti Immobiliari non ti sottopone, quantomeno dovrebbe darti un'idea dell'attenzione che ti dedica il collega e che tu devi richiedere obbligatoriamente, come di dice " a scatola chiusa compro solo Arrigoni " .
la seconda
Di lì a 3 giorni i 3000 euro sono stati ritirati dal venditore.
(ma si può fare? non dovrebbe restare in mano all'agenzia fin quando non viene firmato il compromesso?)
se la proposta è stata accettata l'assegno, che dovrebbe essere stato imputato conto caparra confirmatoria, è legittimo venga ritirato, l'unico caso in cui l'assegno resta in custodia dell'Agenti Immobiliari è quando si inserisce una clausola sospensiva nella proposta e/ o compromesso .
Terzo, se l'immobile ha più intestatari, la proposta deve essere indirizzata a tutti i comproprietari e deve essere anche chiaramente riportato nella stessa il nominativo ed i dati dei comproprietari, per logica conseguenza tutte le somme versate devono essere suddivise tra i vari proprietari; nel tuo caso per es. avresti dovuto fare tre assegni da € 1.000 cadauno per ogni proprietario.
Quarto, salvo leggere la proposta , in linea di principio e per assurdo tu avresti potuto anche sottoscrivere una proposta d'acquisto per la sola quota parte di proprietà di uno degli eredi , ma questa è una estremizzazione.
Quinto, un' ulteriore estremizzazione ma legale e potrebbe essere per assurdo il caso tuo , anche se in mancanza di procura notarile, un terzo può promettere in vendita un immobile in forza dell' art. 1478 Cod. Civ. ed una sentenza della Cassazione , la n. 11624 del 18 maggio 2006 , ha ribadito che la prestazione può essere eseguita, indifferentemente, acquistando il promittente il bene dall’effettivo proprietario per poi ritrasferirlo, una volta acquisita la proprietà, al promissario, oppure attraverso un trasferimento diretto tra l’effettivo proprietario e l’acquirente, il successivo articolo , il 1479 c.c., ha anche stabilito che l'acquirente , anche se in buona fede , non può chiedere la risoluzione del contratto prima della stipula del definitivo rogito , in quanto fino a tale data il promittente venditore potrebbe disporre della titolarità del bene.
Detto questo e tralasciando la poca " attenzione " posta dal collega , che lascia il tempo che trova iin questo momento, immagino che tu comincerai a preoccuparti di aver perso 3 mila euro , senza fasciarsi la testa di essersela rotta , anche se la vicenda non è il massimo della chiarezza sarebbe fondamentale leggere la proposta da te sottoscritta ed ancor più fondamentale sarebbe in prima battuta chiedere la risoluzione della proposta ed i soldi indietro per poi scappare via , in alternativa ad un eventuale rifiuto o perdita di tempo far visionare tutto ad un avvocato e con lui decidere i passi da intraprendere. Fabrizio
 

barox71

Nuovo Iscritto
Professionista
Per assurdo, , la proprietà ha accettato il tuo assegno, quindi l'affare è concluso, ne consegue che l'agenzia "POCO ATTENTA" potrebbe richiedere anche la provvigione.
 
S

smoker

Ospite
Per assurdo, , la proprietà ha accettato il tuo assegno, quindi l'affare è concluso, ne consegue che l'agenzia "POCO ATTENTA" potrebbe richiedere anche la provvigione.

Secondo me è un po' azzardato parlare di affare concluso, anche ragionando per assurdo.

Smoker
 
S

smoker

Ospite
la casa è stata lasciata in eredità a 3 fratelli e uno di loro (il venditore appunto) si è offerto di comprarla per intero dando ai fratelli il corrispettivo in soldi. Solo che ha fatto valutare la casa 200 mila euro, dando ai fratelli circa 67mila euro a testa. Ma i fratelli hanno fatto valutare la casa da un perito scelto da loro che l'ha valutata almeno 320 mila uero e quindi vogliono più soldi.

Se il prezzo pattuito nel preliminare tra tuo cognato e il fratello promittente venditore è di € 320.000,00 vedrai che i 3 fratelli verranno a firmare il definitivo.

Smoker

PS la mia è una semplice supposizione.
 

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