ughetto

Membro Attivo
Privato Cittadino
Ciao a tutti.
Alcuni mesi fà ho messo in vendita in mio appartamento (è disposto su due piani). Dopo aver trovato un acquirente e firmato il compromesso (quindi mi ha versato un acconto) mi sono ricordato che in passato avevo fatto realizzare una tramezza per ricavare un ripostiglio, ma questa modifica non l'avevo comunicata all'ufficio tecnico comunale. Inoltre mi sono reso conto che sulla planimetria catastale è indicato un gradino in più rispetto a quanto esiste effettivamente. In accordo col futuro acquirente ho presentato una sanatoria in comune e ho rifatto le schede catastali dell'unità immobiliare. Adesso l'acquirente non vuole più acquistare la casa e pretende indietro il doppio della caparra versata.
Ha ragione? Come posso tutelarmi?
Per favore, iutatemi, è urgentissimo!!!!!!!!!!!!!
Vi ringrazio per le eventuali risposte.
Augusto
 

geomanera

Nuovo Iscritto
Agente Immobiliare
"Adesso l'acquirente non vuole più acquistare la casa e pretende indietro il doppio della caparra versata. " Se non vuole acquistare.... è colpa sua , non ha diritto ad alcuna restituzione di denaro direi neanche di quanto versato. In ogni caso, per evitare contenziosi lughi ecc agisci in modo preciso e dimostrabile con documentazione scritta, chiedendo la data dell'atto , trasmettendo al notaio che avrebbe dovuto rogare tutta la documentazione , fino ad arrivare a dimostra che è l'aquierente inadempiente. Nessuno ti vieta di restituirgli quanto versato e di firmare uan modifica alla scrittura in cui conselsualmenet vi liberate da ogni obbligo e risolvete la stessa.
ciao
 

Roby

Fondatore
Agente Immobiliare
Se entro la data dell'atto sei aposto con la documentazione che comprovi lo stato di fatto dell'immobile, non può rifiutarsi di rogitare.
 

La Capanna

Membro Assiduo
Agente Immobiliare
Cerca un geometra serio e guarda come può sistemare quell'interno presso il Comune. NOn è da chiedere un condono edilizio pochè tu non hai realizzato opere abusive che hanno ampliato o comportato trasformazioni esterne all'abitazione, forse basta una DIA presso il Comune per la variazione dell'interno. Guarda se puoi agire in tale maniera! Anna
 

enrikon

Membro Senior
Immagino che il cliente non vorrà più procedere con l'acquisto in quanto, essendoci una sanatoria in corso, nutrirà dei dubbi sui tempi e sull'esito stesso della sanatoria.
E' pur vero che fino alla data del rogito non si può oggettivamente definire inadempiente il venditore.
Se poi l'immobile si potesse regolarizzare con una semplice D.I.A. allora proprio non vedo appigli per voler recedere.
 

Umberto Granducato

Fondatore
Membro dello Staff
Agente Immobiliare
Immagino che il cliente non vorrà più procedere con l'acquisto in quanto, essendoci una sanatoria in corso, nutrirà dei dubbi sui tempi e sull'esito stesso della sanatoria.
E' pur vero che fino alla data del rogito non si può oggettivamente definire inadempiente il venditore.
Se poi l'immobile si potesse regolarizzare con una semplice D.I.A. allora proprio non vedo appigli per voler recedere.

Per come ci è stata prospettata sono d'accordo con tutti.
Mi sembra strano che un acquirente faccia preparare dei documenti, far fare delle sanatorie e poi si ritiri. Siamo sicuri che non ci siano altre cose da segnalare? Che non si possa sanare tutto per esempio??
 

ughetto

Membro Attivo
Privato Cittadino
Ho fatto la sanatoria in comune e mi è stata approvata ed ho anche già allineato la pratica catastale. Adesso sia urbanisticamente che catastalmente l'immobile è a posto. Io credo che quello che avrebbe dovuto acquistare non voglia più acquistare perchè così gli devo restituire il doppio della caparra che ha versato. Mi ha inoltre comunicato che ha intenzione di rivolgersi ad un legale per "bloccarmi" un'eventuale vendita della unità immobiliare finchè non gli avrò restituito quanto gli spetta. E' un'azione che può intraprendere? Esiste qualche riferimento normativo che mi può tornare utile?
 

ughetto

Membro Attivo
Privato Cittadino
Adesso sono a posto sia con urbanisticamente che catastalmente. La mia domanda è questa: c'è qualche riferimento normativo che lo "obbliga" a rogitare?. Se può essere importante, la discordanza l'ho scoperta dopo che lui ha firmato il compromesso
 

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