Da alcuni dati letti qua e là, pare che la quota delle compravendite immobiliari intermediate dagli agenti immobiliari professionisti, sia IN CALO, da un paio d’anni in qua. In calo, in diminuzione, in discesa, capite? Non ci volevo credere, ma anche il nostro valorosissimo Custode ha gli stessi dati; la quota, trattata professionalmente dai mediatori, con il regolare patentino, sembra sia scesa al 45%. Insomma, si è passato in pochi anni, da una percentuale maggioritaria a una minoritaria.
Ma io mi domando: cosa è questo impiccio, questo busillis? Trovo quasi sconcertante che in Italia, che è ancora la 6° potenza industriale del mondo, i mediatori controllino una quota di minoranza del mercato delle compravendite immobiliari. Una quota da paese da terzo mondo, o ancora, da economia agricola. Quando, nei paesi industriali più avanzati, la quota dell’intermediato, di avvicina al 90% del totale.
L’ Italia, nel settore del reale estate, è, decisamente, ancora un paese sottosviluppato.
Questo dicono i dati, questo dicono le statistiche.
Acquistare una casa è qualcosa di TREMENDAMENTE SERIO. Ci si può rovinare economicamente e la salute, se qualcosa va storto.
Comprare casa non è uno scherzo, è un atto ponderato, va meditato cento volte, è un passo da compiere con molta prudenza. Comprare casa è un atto razionale; possibile che, la maggioranza degli italiani, non sentano il bisogno di farsi guidare da chi ne sa molto di più di loro, da chi ha dedicato una vita all' azione di collegamento e di interposizione tra compratore e venditore di immobili?
Ma gli italiani si sentono più bravi di loro? O più furbi, e non gli va giù di pagare una PROVVIGIONE a chi li ha aiuti a non cadere in trappola nella intricata giungla del mercato degli immobili?
Possibile siano così superficiali i nostri connazionali? Ma perché hanno una capa così giuliva?
Meglio affidarsi alla “pittoresca” fauna degli abusivi, e liquidarli con una MANCIA, ancorché lucrosa ( "mancia" suona meglio di "provvigione" per le orecchie dell’italiano medio…)?
O fare da soli?
A pensarci bene, tra Avvocati, Ingegneri, Architetti, Commercialisti, Periti Edili e Agrari, Geometri, Ragionieri, Periti Commerciali e, soprattutto, Amministratori di Condominio, è una bella e crescente folla di professionisti che tende a fare da sola quando si tratta di vendere o comprare casa…quelli sono, o si credono, tutti del mestiere. Tutti caballeros!
Volgete, prego, l’attenzione all’ Amministratore Condominiale.
Io già mi immagino un Amministratore di Condominio di una grande città che amministra 30 – 40 - 50 popolosi condomini ( ci sono, ci sono…), ognuno di 100 unità immobiliari in media…beh, l’anonimo, oscuro, grigio amministratore,
( avete notato che l’amministratore di condominio non ha una faccia particolare, una fisionomia caratteristica? è solo un ignoto tra la folla anonima…) avrebbe la possibilità di appurare, solo se lo volesse e con estrema facilità, senza scampanellare o telefonare, i movimenti di mercato anche di 4000 o 5000 appartamenti. E di sapere le intenzione e i propositi dei proprietari, MOLTO PRIMA degli 007 sguinzagliati dai “Verdi Tecnolessi” o dai “Rossi Abbrustoliti” o dai “Gialli con i Piedi a Bagno Maria…”
Gli Amministratori conoscono i proprietari da anni, magari da decenni, probabilmente hanno chiuso un occhio su quel comportamento un po’ “abusante” o su quel tendone poco ortodosso…Una mano lava l’altra….
5000 appartamenti… ci pensate? Un “malloppo” da leccarsi i baffi! di cui almeno 150 passano, ogni anno, di mano da un proprietario all’altro. Se solo la metà fosse intercettata dagli amministratori…sapete una “piccola” mancia da chi vende e una più consistente da parte di chi compra…..
E, se pure i proprietari fanno da soli, si può sempre fare una telefonata - e chi ce lo impedisce? - all’amministratore, per sapere lo stato delle spese condominiali e chiedere un consiglio su come fare una verifica ipocatastale…. e se per caso, siccome è del “mestiere”, potesse fare la “gentilezza”, giacché si trova, di stendere, velocemente, senza impegno, una bozza di un compromesso…
Ecco, io così mi immagino l’ Italia del mercato immobiliare…. traffichina, alla buona, un po’ superficiale, “sensalista”, poco amante dell’ ufficialità, delle formalità e dell’autorevolezza di un intervento professionale degli agenti immobiliari.
Quella sopra descritta è una nostra caratteristica antropolgica profonda, ancestrale, praticamente ineliminabile; quella misera percentuale del 45% di intermediato alla luce del sole ce lo conferma; ebbene, come fare per cambiare la situazione, la mentalità, la forma mentis dell’ italiano medio, se, la legge sulla professione n.39 del ’89, se, l’avvento dell’ agente professionale col patentino, se, il raddoppio del numero dei mediatori immobiliari dal 2000 ad oggi, se, il rumoroso sbarco nella penisola, con trombe e tamburi, del franchising, se, lo sviluppo del mediatore d’assalto, con giacca cravatta e piedi cotti, non sono, affatto, riusciti a spostare di una virgola la percentuale dell’intermediato?
Io non saprei da dove cominciare trovare una qualche soluzione al problema…per me il mercato immobiliare italiano rimane un enigma avvolto in un mistero. Forse, per questo, che è affascinante.
Una testimonianza di prima mano, che vale più d tante ipotesi e teorie.. Nel palazzo dove abito, qui a Roma, considerando solo gli ultimi tre piani, ci sono stati, negli ultimi quattro o cinque anni, quattro compravendite immobiliari, nessuna intermediata da agenzia: uno è avvenuto tra colleghi di lavoro, un'altra tra confinanti di appartamenti, un'altra ancora tra amici d’ infanzia, l’ultima tra cugini. E nessuno ha mai saputo niente, se non ad affare concluso.
Anche i rapporti familiari e di amicizia, in Italia molto forti e solidi, con la loro rete di relazione, contribuiscono a tenere “lontani” i mediatori dalle porte delle nostre case.
PS. A scanso di equivoci, non ce l’ho con gli amministratori di condominio. Sono una categoria rispettabile e sono gli eroici parafulmini su cui si scaricano le elettricità e le tensioni di vicinato dei nostri condomini.
Ma io mi domando: cosa è questo impiccio, questo busillis? Trovo quasi sconcertante che in Italia, che è ancora la 6° potenza industriale del mondo, i mediatori controllino una quota di minoranza del mercato delle compravendite immobiliari. Una quota da paese da terzo mondo, o ancora, da economia agricola. Quando, nei paesi industriali più avanzati, la quota dell’intermediato, di avvicina al 90% del totale.
L’ Italia, nel settore del reale estate, è, decisamente, ancora un paese sottosviluppato.
Questo dicono i dati, questo dicono le statistiche.
Acquistare una casa è qualcosa di TREMENDAMENTE SERIO. Ci si può rovinare economicamente e la salute, se qualcosa va storto.
Comprare casa non è uno scherzo, è un atto ponderato, va meditato cento volte, è un passo da compiere con molta prudenza. Comprare casa è un atto razionale; possibile che, la maggioranza degli italiani, non sentano il bisogno di farsi guidare da chi ne sa molto di più di loro, da chi ha dedicato una vita all' azione di collegamento e di interposizione tra compratore e venditore di immobili?
Ma gli italiani si sentono più bravi di loro? O più furbi, e non gli va giù di pagare una PROVVIGIONE a chi li ha aiuti a non cadere in trappola nella intricata giungla del mercato degli immobili?
Possibile siano così superficiali i nostri connazionali? Ma perché hanno una capa così giuliva?
Meglio affidarsi alla “pittoresca” fauna degli abusivi, e liquidarli con una MANCIA, ancorché lucrosa ( "mancia" suona meglio di "provvigione" per le orecchie dell’italiano medio…)?
O fare da soli?
A pensarci bene, tra Avvocati, Ingegneri, Architetti, Commercialisti, Periti Edili e Agrari, Geometri, Ragionieri, Periti Commerciali e, soprattutto, Amministratori di Condominio, è una bella e crescente folla di professionisti che tende a fare da sola quando si tratta di vendere o comprare casa…quelli sono, o si credono, tutti del mestiere. Tutti caballeros!
Volgete, prego, l’attenzione all’ Amministratore Condominiale.
Io già mi immagino un Amministratore di Condominio di una grande città che amministra 30 – 40 - 50 popolosi condomini ( ci sono, ci sono…), ognuno di 100 unità immobiliari in media…beh, l’anonimo, oscuro, grigio amministratore,
( avete notato che l’amministratore di condominio non ha una faccia particolare, una fisionomia caratteristica? è solo un ignoto tra la folla anonima…) avrebbe la possibilità di appurare, solo se lo volesse e con estrema facilità, senza scampanellare o telefonare, i movimenti di mercato anche di 4000 o 5000 appartamenti. E di sapere le intenzione e i propositi dei proprietari, MOLTO PRIMA degli 007 sguinzagliati dai “Verdi Tecnolessi” o dai “Rossi Abbrustoliti” o dai “Gialli con i Piedi a Bagno Maria…”
Gli Amministratori conoscono i proprietari da anni, magari da decenni, probabilmente hanno chiuso un occhio su quel comportamento un po’ “abusante” o su quel tendone poco ortodosso…Una mano lava l’altra….
5000 appartamenti… ci pensate? Un “malloppo” da leccarsi i baffi! di cui almeno 150 passano, ogni anno, di mano da un proprietario all’altro. Se solo la metà fosse intercettata dagli amministratori…sapete una “piccola” mancia da chi vende e una più consistente da parte di chi compra…..
E, se pure i proprietari fanno da soli, si può sempre fare una telefonata - e chi ce lo impedisce? - all’amministratore, per sapere lo stato delle spese condominiali e chiedere un consiglio su come fare una verifica ipocatastale…. e se per caso, siccome è del “mestiere”, potesse fare la “gentilezza”, giacché si trova, di stendere, velocemente, senza impegno, una bozza di un compromesso…
Ecco, io così mi immagino l’ Italia del mercato immobiliare…. traffichina, alla buona, un po’ superficiale, “sensalista”, poco amante dell’ ufficialità, delle formalità e dell’autorevolezza di un intervento professionale degli agenti immobiliari.
Quella sopra descritta è una nostra caratteristica antropolgica profonda, ancestrale, praticamente ineliminabile; quella misera percentuale del 45% di intermediato alla luce del sole ce lo conferma; ebbene, come fare per cambiare la situazione, la mentalità, la forma mentis dell’ italiano medio, se, la legge sulla professione n.39 del ’89, se, l’avvento dell’ agente professionale col patentino, se, il raddoppio del numero dei mediatori immobiliari dal 2000 ad oggi, se, il rumoroso sbarco nella penisola, con trombe e tamburi, del franchising, se, lo sviluppo del mediatore d’assalto, con giacca cravatta e piedi cotti, non sono, affatto, riusciti a spostare di una virgola la percentuale dell’intermediato?
Io non saprei da dove cominciare trovare una qualche soluzione al problema…per me il mercato immobiliare italiano rimane un enigma avvolto in un mistero. Forse, per questo, che è affascinante.
Una testimonianza di prima mano, che vale più d tante ipotesi e teorie.. Nel palazzo dove abito, qui a Roma, considerando solo gli ultimi tre piani, ci sono stati, negli ultimi quattro o cinque anni, quattro compravendite immobiliari, nessuna intermediata da agenzia: uno è avvenuto tra colleghi di lavoro, un'altra tra confinanti di appartamenti, un'altra ancora tra amici d’ infanzia, l’ultima tra cugini. E nessuno ha mai saputo niente, se non ad affare concluso.
Anche i rapporti familiari e di amicizia, in Italia molto forti e solidi, con la loro rete di relazione, contribuiscono a tenere “lontani” i mediatori dalle porte delle nostre case.
PS. A scanso di equivoci, non ce l’ho con gli amministratori di condominio. Sono una categoria rispettabile e sono gli eroici parafulmini su cui si scaricano le elettricità e le tensioni di vicinato dei nostri condomini.